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venerdì 26 settembre 2014

DONNE e SACERDOZIO (Dizionario)

IL SACERDOZIO FEMMINILE

« Benché la dottrina circa l’ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini sia conservata dalla costante e universale Tradizione della Chiesa e sia insegnata con fermezza dal Magistero nei documenti più recenti, tuttavia nel nostro tempo in diversi luoghi la si ritiene discutibile, o anche si attribuisce alla decisione della Chiesa di non ammettere le donne a tale ordinazione un valore meramente disciplinare.
Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli (cfr. Lc 22,32), dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa. 
»  Giovanni Paolo II

domenica 21 settembre 2014

IL «REGALO DI NOZZE» DI DIO ALL’UMANITÀ

di Gerhard Ludwig Müller, da La speranza della famiglia (edizoni Ares) 
Il «regalo di nozze» di Dio all’umanità

È evidente l’enormità della sfida lanciata da questo mondo tanto secolarizzato. Da una parte, in alcuni Paesi tradizionalmente cristiani, si osserva una progressiva perdita della fede. Parallelamente, in molti altri luoghi la religione cristiana si è ridotta a un complesso di valori, idee o attività sociali, perdendo ciò che era essenziale e basilare nell’esperienza di fede: l’incontro reale con Gesù Cristo, Figlio di Dio e il rinnovamento totale dell’uomo nella prospettiva escatologica. A questo proposito, il matrimonio cristiano come sacramento si può comprendere in tutta la sua profondità solamente a partire da questa prospettiva cristologica ed escatologica.
Il matrimonio non si riduce alla convivenza con un’altra persona: è una decisione definitiva nel quadro della relazione di Cristo sposo con la Chiesa sposa. Cristo viene prima di tutto. Come è stato detto in modo tanto peculiare da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, con un inedito neologismo, Cristo ci «primeggia». Dalla creazione del mondo, Dio ha voluto in Cristo che la sua decisione verso di noi, suoi figli, sia definitiva e radicale. Perciò, è volontà di Dio che il matrimonio sia questa unione intima e singolare tra un solo uomo e una sola donna; tale unione è la sorgente da cui scaturisce la famiglia e il criterio per valutarla.
A questo proposito il Santo Padre ha detto recentemente: «Tutti i matrimoni sono ordinati e hanno la tendenza interiore a essere fecondi: i figli hanno origine nell’amore sponsale». Nell’omelia della Messa mattutina celebrata nella Casa di Santa Marta il 2 giugno, il Papa ha ricordato inoltre con un certohumour una situazione contemporanea, espressione di un terribile dramma: pensiamo a tante coppie che invece di avere figli, preferiscono un cane, un gatto o altro gingillo. Facendo così, molti sposi rinunciano a un legame personale che dà origine alla relazione con i figli e che è il completamento e la perfezione dell’amore coniugale che professano.

sabato 20 settembre 2014

"Dio": cosa suscita in noi questa parola?

Cosa suscita in voi la parola Dio?
Quali certezze, dubbi, emozioni?
Leggiamo insieme da Sri RamakrishnaIl libro degli esempi, Gribaudi Editore:
"Quante discussioni si sono fatte e si fanno ancora su Dio. Tu che ne pensi?", chiese un giorno un discepolo al grande maestro. 
"Vedi quell'ape?", rispose il maestro. "Senti il suo ronzio? Esso cessa quando l'ape ha trovato il fiore e ne succhia il nettare. 
Vedi quest'anfora? Ora vi verso dell'acqua. Ne senti il glu-glu? Cesserà quando l'anfora sarà colma. Ed ora osserva questo biscotto che pongo crudo nell'olio bollente. Senti come frigge e che rumore fa? Quando sarà ben cotto tacerà. 
Così è degli uomini. Fino a quando discutono e fanno del gran rumore su Dio, è perché non l'hanno ancora trovato. Chi invece l'ha trovato tace e, nel silenzio, adora ed agisce". 

Vi propongo la testimonianza di Fabrice Hadjadjche da ateo si è convertito al cristianesimo.


mercoledì 17 settembre 2014

La sofferenza. Un bene o un male per l'uomo?

Non è una fatalità; non è un castigo; ma viene dall'amore e porta all'amore


La sofferenza è compagna inseparabile di ogni esistenza umana. C'è la sofferenza fisica del corpo, con l'esperienza della malattia, del deperimento organico, della morte. C'è la sofferenza morale dell'anima, più dilaniante di quella fisica, causata dall'ingratitudine, dall'abbandono, dal tradimento, dall'emarginazione, dal disprezzo e ancor più dalle proprie colpe. C'è la sofferenza psicologica, che spesso fa da corollario al dolore fisico e al dolore morale e si manifesta sotto forma di tristezza, delusione, pessimismo, scoraggiamento, depressione. Talvolta, poi, queste diverse forme di sofferenza si sovrappongono una all'altra fino a trasformarsi in veri e propri flagelli sociali, come nel caso delle calamità naturali, delle epidemie, delle catastrofi, della fame e della guerra. Che dire dello sterminio di milioni di ebrei nei lager nazisti, delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, delle pulizie etniche, della sopraffazione di milioni di bambini innocenti? Tutte queste forme di sofferenza non sono altro che aspetti particolari del problema più generale del «male», che consiste nell'essere privati di un bene, del quale invece si dovrebbe disporre secondo l'ordine normale delle cose.
Di fronte a questi drammi, la ragione umana non può fare a meno d'interrogarsi: perché il male, perché la sofferenza? Se esiste un Dio buono e onnipotente, perché non interviene? Dov'era Dio ad Auschwitz?

sabato 13 settembre 2014

Di Dio

giuduniv
Capitolo VI
In cui il lettore assiste alla nascita dell'idea di Dio nella mente degli uomini e alla sua gloria ineguagliabile.
Non oserò dire che anche Dio sta cambiando. Ma l'immagine che gli uomini si fanno di Dio si modifica profondamente. Occorre affrontare certe questioni con prudenza. Della fine dei viaggi, della contrazione dello spazio, dell'allungamento della vita, nel rigore della scienza che, nelle vesti della relatività generale - e perfino di quella ridotta - o della teoria dei quanti, passa oggi lontanissimo al di sopra delle nostre teste, è permesso parlare liberamente. La religione si confonde così strettamente con noi che la minima parola, il minimo oltraggio, il minimo scarto può aprire delle ferite che faticano a richiudersi.

venerdì 12 settembre 2014

Quali sono le caratteristiche del cattolicesimo?

Tre fattori distinguono la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica da tutte le altre religioni e sette


Parliamo spesso di come sono le cose. Sentiamo anche lodare la diversità come se fosse il valore massimo. Spesso, tuttavia, al giorno d'oggi la diversità è un'espressione del fatto di non trovare alcun accordo di base sui principi fondamentali. Diventa così una forma di scetticismo. Tutti gli uomini sono creati uguali, ma se li guardiamo uno ad uno, nessuno è esattamente uguale all'altro. Ciascuno, però, ha un corpo, mani e piedi, a meno che non li abbia persi in qualche incidente.

giovedì 4 settembre 2014

DONNA nella CHIESA (Dizionario)


Il ruolo della donna nella Chiesa, accusata di essere prettamente maschilista, è una delle questioni molto dibattute. Perché non possono essere ordinate come sacerdoti, così come fanno le Chiese protestanti? E’ indubbio che Gesù ha avuto nei confronti delle donne un rapporto molto libero e positivo, eppure ha scelto solo uomini come suoi apostoli. In uno speciale dossier del mensile paolino Jesus si parla del “lato femminile di Dio” e si ricorda, fra l’altro, come solo in Italia vivano ben 80 mila religiose, tre volte più dei preti, ma come queste siano rimaste ai margini, discrete, silenziose, lontano dai riflettori e dal potere.

Seguiamo alcuni passi dell’articolo “L’altra metà della Chiesa”: