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venerdì 25 settembre 2015

Falso dire che Gesù non ha condannato l’omosessualità. I Vangeli dimostrano il contrario

 
L’assordante propaganda omosessualista e omofila, sostenuta da tutti i grandi mezzi d’informazione, in crescendo nell'imminenza del Sinodo sulla Famiglia del 5 ottobre p.v., continua a ripetere a beneficio dei cattolici un vieto ritornello e cioè che Gesù Cristo non avrebbe mai parlato dell’omosessualità, ragion per cui la sua condanna non si potrebbe reperire nei Vangeli ma solo nelle Lettere apostoliche, segnatamente in quelle di san Paolo. Come se questo, annoto, facesse la differenza! Le Epistole paoline non vengono lette durante la Messa come “Parola di Dio”, allo stesso modo dei Vangeli? Ma prescindiamo da questa scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l’insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l’argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!

Ciò che la propaganda omofila vuole insinuare a proposito dei Vangeli, è parimenti assurdo: non avendovi il Cristo mai nominato esplicitamente l’omosessualità, non la si dov­rebbe ritener da Lui condannata! La fornicazione e l’adulterio li ha con­dannati apertamente mentre la sodomia e affini (che sono fornicazione contro natura) li avrebbe invece assolti con il suo (supposto) silenzio? Ma ci rendiamo conto delle castronerie che vengono oggi propinate alle masse, peraltro ben felici di esser ingannate, a quanto pare?

mercoledì 16 settembre 2015

L’accidia: il vizio nella vita spirituale e la lotta contro di esso

di d.Angelo De Donatis, http://www.gliscritti.it/approf/2006/conferenze/accidia01.htm
Mettiamo a disposizione on-line la trascrizione della meditazione che d.Angelo De Donatis, parroco della parrocchia di S.Marco Evangelista in Roma, ha tenuto presso la nostra parrocchia di S.Melania, il 26 gennaio 2006. Il testo non è stato rivisto dall’autore
L’Areopago

Indice


L’accidia, il “demone del mezzogiorno”

Affrontiamo oggi il tema della vita spirituale, attraverso l’analisi di una malattia della vita spirituale. Ci domandiamo come affrontarla, anche se poi rispunta sempre. E’ una dimensione negativa che troviamo, ma che va affrontata. La tradizione della Chiesa la chiama l’ “accidia”.
Seguiremo le indicazioni di Evagrio Pontico, un maestro del IV secolo – ed, insieme, del Bunge, un autore moderno che ha affrontato lo stesso tema, studiando Evagrio.

Evagrio chiama l’accidia il “demone del mezzogiorno”, perché è la tentazione che assale il monaco a metà della giornata, quando l’entusiasmo viene meno, quando l’ardore si è spento.

Questo “mezzogiorno” che è anche il mezzogiorno della vita, quando ad un certo punto, l’entusiasmo viene meno, quando non c’è più la gioia profonda di fare una cosa, la gioia di vivere. Ecco perché Evagrio Pontico dice che questo è un demone pericolosissimo.

venerdì 4 settembre 2015

Sacramenti e carismi

Indicando con il termine generale di "sacramenti" le cose comuni a tutti e con il termine "carismi" le cose proprie a ciascuno, possiamo dire che i sacramenti sono il dono fatto a tutti per l'utilità di ciascuno, il carisma è il dono fatto a ciascuno per l'utilità di tutti. I sacramenti sono dati all'insieme della Chiesa per santificare i singoli, i carismi sono doni dati ai singoli per santificare l'insieme della Chiesa. Lo scopo finale è lo stesso per gli uni e per gli altri: promuovere la comunione, creare la koinonia.
R.Cantalamessa, Amare la Chiesa (2003), p.34