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domenica 7 ottobre 2012

Fede

Situazione attuale

La fede sembra sempre più incapace di interessare gli uomini e le donne di oggi. Anche in coloro che si dicono credenti, la fede appare spesso debole, a corto respiro, incapace di manifestare quella forza che cambia la vita, il modo di pensare, sentire e agire.

Cos’è la fede

-         La fede è innanzitutto dono di Dio[1].
-         Nasce dall’ascolto (fides ex audito: Rm 10,17) e dunque occorre che la parola di Dio giunga al cuore dell’uomo e vi desti la fede.

-         Il credere è tuttavia un atto umano: è l’accoglienza del dono. E’ l’uomo a credere, a rispondere (a Dio): “Amen, è così; io aderisco, mi fido”.
-         Prima di essere fede in dogmi, in contenuti (fides quae), è un dare fiducia a qualcuno[2] o, come afferma la Bibbia, mettere il piede sul sicuro, è affidarsi come un bambino nelle braccia della madre (fides qua)[3].

-         La fede è, più in generale, una necessità umana[4]: come si può vivere senza fidarsi di qualcuno? Come iniziare una storia d’amore senza avere fede nell’amore dell’altro?
  • Un tempo prima ci si fidanzava: si dichiarava così il dono reciproco della fiducia nell’amore per e dell’altro (dono che veniva sancito, nel matrimonio, con un anello dell’alleanza chiamato, non a caso, fede).
  • L’attuale crisi di fede incomincia dalla crisi dell’atto umano del credere: siamo poco disposti a fidarci dell’altro[5]. Lo costatiamo ogni giorno: perché si preferisce la convivenza al matrimonio? Perché è diventato così difficile perseverare nell’amore? Di fronte ad ogni scelta definitiva la paura che subentra è: “Fino a quando durerà?”.
  • Non crediamo facilmente all’amore. E allora come è possibile credere in Dio che non si vede se non sappiamo credere all’altro, al fratello che si vede? Per molti uomini è diventato infatti difficile credere a qualcuno a causa delle contraddizioni patite nella vita e per la generale sfiducia che la società comunica nei confronti degli altri[6].
-         La fede implica anche CONOSCENZA (ho fede se conosco) e RAGIONE (ho fede se ho motivi per credere), ma indica primariamente una fiducia tale da farci fare il “salto nel buio”, possibile solo perché conosco il soggetto della fiducia e ho motivi credibili per affidarmi a lui[7].
-         A credere si impara (la fede và proposta, non supposta).
-         La fede è anche dubbio e paradosso: La fede che non conosce dubbi, è una fede morta” diceva il filosofo spagnolo Miguel de Unamuno.E’ paradosso: la fede cristiana chiede di amare il non amabile (il nemico), di sperare contro ogni speranza (la morte non ha l’ultima parola), di credere l’incredibile (Dio invisibile o addirittura Dio fatto uomo).
-         La fede dona forza e porta pace profonda: Forse è per questo che il Vangelo inizia e termina con due “beatitudini” legate alla fede: “Beata te che hai creduto” (Lc 1,45) e “Beati quelli che crederanno” (Gv 20,29). «Se non crederete non avrete stabilità» (Isaia 7,9).
-         La fede senza le opere (carità) è morta: “Non chi dice…”
-         La fede non è mai fanatismo, piuttosto motivo di accoglienza, di apertura…di fiducia.
-         La fede è lotta (sostenuta dallo Spirito).
-         La fede mette in movimento

Un’ultima sottolineatura la dedichiamo al termine “credo”:
CREDO…O ALMENO CREDO ? (Ligabue)
-“Io credo che”… l’accezione soggettiva (io penso che…)
Quando un paracadutista chiede all’addetto dell’aeroporto : “Il mio paracadute è stato confezionato bene?”, e quello risponde trascuratamente: “Oh, credo di si”, questo non basta, perché il paracadutista vorrebbe conoscere davvero la risposta a questa domanda. Ma se egli ha chiesto ad un amico di confezionare il paracadute, la risposta alla stessa domanda sarà: “Certo, l’ho fatto io di persona. Puoi fidarti di me!” Al che il paracadutista dirà: “Si, ti credo”. Questo credere è molto più di un semplice sapere, indica la certezza: questa è la fede che fece partire Abramo verso la terra promessa, questa è la fede che ha fatto perseverare i martiri fino alla morte, questa è la fede che sorregge i cristiani ancora oggi perseguitati, una fede che coinvolge l’uomo nella sua interezza. (Da youcat, p.26)
- Il Credo (o Simbolo della fede) è l’insieme di enunciati che sintetizzano ciò in cui i cristiani credono, per cui vivono, per cui i martiri hanno dato la vita[8].
…non una fede in termini generali o astratti, secondo la quale Dio esiste, perché questo è teismo, come aveva già compreso Blaise Pascal il quale scrive: “il teismo è tanto lontano dalla fede cristiana quanto l’ateismo che le è affatto contrario”.


[1] La fede è la prima virtù teologale. Ma allora chi non ha fede non ha ricevuto questo dono da Dio? Si può perdere la fede? Dio fa questo dono a tutti! Ma come ogni dono richiede di essere accolto (si può rifiutare) e di essere utilizzato (si può chiudere in un cassetto). A volte può sembrare di aver perso la fede. Ma probabilmente la si è solo lasciata atrofizzare, senza preoccuparsi di farla rivivere.
«L’espressione “perdere la fede”, come se fosse una borsa o un mazzo di chiavi, mi sembra sciocca - diceva il grande Georges Bernanos -, perché non siamo noi che perdiamo la fede, ma è la fede che smette di informare la nostra vita».
[2] A cosa crediamo è certamente importante, ma  ancora più importante è a chi crediamo(Benedetto XVI)
[3] In ebraico, il termine “fede” (emunah) deriva da emeth, fedele, che è uno degli attributi maggiori di Dio: il misericordioso e fedele o saldo. Emeth infatti suggerisce l’idea della roccia sulla quale ci si può appoggiare e si può edificare. Dio non viene meno: potremo sempre contare su di lui. Credere significa appoggiarsi su questa saldezza di Dio. Anche Amen deriva dalla stessa radice: dire Amen significa credere al massimo grado, acconsentire alla saldezza di Dio come questa si impone a noi nella sua Parola o nella persona di Gesù.
[4] “Nessuno può vivere senza fede, si tratta di un «esistenziale» del nostro essere, e cioè di una dimensione che ci è costitutiva e senza la quale sarebbe difficile comprenderci. Non c’è vita senza fede: se io non credessi a nessuno, finirei per impazzire, e molto rapidamente”. (A.Geschè, Dio)
[5] Così, ad esempio, l’accoglienza era un valore sacro nelle culture precedenti, ma oggi difficilmente vissuto proprio a causa della sfiducia verso chi non si conosce.
[6] I mass-media sembrano trasmettere messaggi come: “fidati solo di te stesso”, “non dare troppa fiducia nell’altro/a perché presto ti tradirà”, “attento che gli altri vogliono solo sfruttarti”, “chi si fida degli altri è un ingenuo che verrà presto contraddetto dai fatti e pagherà amaramente la sua fiducia”. La Chiesa stessa (per non parlare delle altre istituzioni politiche, sociali o economiche) riscuote oggigiorno ben poca fiducia, tanto, e sono parole dell’attuale Papa Benedetto XVI, da essere “divenuta per molti l’ostacolo principale alla fede” (J.Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, p.330).
[7] Chi crede, si dice, smette di ragionare; e chi ragiona perciò stesso smette di credere. Questa posizione si chiama “razionalismo”, ma non ha niente a che vedere con la ragione. Confondere ragione e razionalismo è come confondere i polmoni con la polmonite.
E’ vero invece il contrario: fede e ragione si richiamano reciprocamente. Certo la fede è oltrepassare le capacità conoscitive naturali; ma è un salto che è ragionevole fare (…).
Se sto dormendo al secondo piano di un palazzo e si sviluppa dal basso un incendio che ha già distrutto le scale, è ragionevole che mi butti dalla finestra dopo essermi accertato che sotto ci sia un telone dei pompieri. Non è la discesa che di istinto preferirei, ma è l’unica che può salvarmi.
(G.Biffi, L’ABC della fede, p.10)
Credo per capire” (anche se non sempre capisco tutto per credere) Cf.Sant’Anselmo di Canterbury
Non crederei se non riconoscessi che è ragionevole credere” San Tommaso D’Aquino
[8] I 4 pilastri del Credo:
1-     Credo in Dio Padre…
2-     Credo in Gesù (il Cristo, morto e risorto)
3-     Credo nello Spirito Santo
4-     Credo la Chiesa
-          L’AMEN

HO FIDUCIA/ LA FEDE/ nel FEDELE

  1. Ho fiducia…perché sono umano
“Nessuno può vivere senza fede, si tratta di un «esistenziale» del nostro essere, e cioè di una dimensione che ci è costitutiva e senza la quale sarebbe difficile comprenderci. Non c’è vita senza fede: se io non credessi a nessuno, finirei per impazzire, e molto rapidamente”. (A.Geschè, Dio)

La fede è fidarsi…non si può essere uomini senza credere…come sarebbe possibile vivere senza fidarsi di qualcuno?... senza credere che qualcuno possa volere il mio bene?
Solo quando gli esseri umani credono negli altri, la loro azione assume i tratti della fraternità, della corresponsabilità, dell’amore, perché essi credono all’amore. Una storia d’amore tra un uomo e una donna, per esempio, è possibile solo quando uno crede nell’altro.
Quando viene meno troviamo gelosia, rivendicazioni, conflitti, bugie, fughe…
È significativo che, un tempo, in una storia d’amore ci si sentiva prima fidanzati, cioè persone che danno e ricevono fede; poi si sanzionava la storia d’amore con un
anello, l’anello dell’alleanza, chiamato, non a caso, fede. Allo stesso modo, quando si accoglie un nuovo nato che nutrirà i genitori con la sua presenza e li aiuterà a credere nella vita e nel futuro, si fa un’operazione di fede.
… Credere nell’altro è un atto di fede umana…l’altro – non lo si dimentichi – è soprattutto chi è diverso, è lo straniero di cui ho una immediata (e pre-giudiziale) sfiducia.
In questa situazione, come possiamo scandalizzarci della crisi della fede in Dio? Se l’atto umano della fede è così fragile, debole, contraddetto, come potrebbe essere facile il credere in Dio? Parafrasando un’affermazione della Prima lettera di Giovanni potremmo chiederci: se non sappiamo credere nell’altro che vediamo, nell’uomo, come potremo avere fede in Dio che non vediamo (cf. 1Gv 4,20) ?
…solo chi sa fidarsi di qualcuno può accogliere il dono della fede in Dio!
Abbiamo difficoltà a credere nell’altro, siamo poco disposti a mettere fiducia negli altri, siamo incapaci di «credere insieme agli altri» in un obiettivo, in un
progetto che pur sentiamo buono in noi stessi. Lo constatiamo ogni giorno: perché si preferisce la convivenza al matrimonio? Perché è diventata così difficile una storia perseverante e fedele nell’amore? Perché la parola data nel matrimonio o nella vita
comunitaria, nelle relazioni amorose è così facilmente smentita? Oggi non riusciamo più a credere e forse, soprattutto, a credere nell’amore?
(Cf. Enzo Bianchi, L’uomo e la fede, 2011)

  1. La fede, dono di Dio (LA FEDE/HO FEDE) 
La fede è teologicamente una “virtù teologale”, dono che viene da Dio.
Per questo è prioritario riconoscere il dono di grazia (la fede) che è il fondamento del mio credere (ho fede).

Inoltre è utile distinguere la mia ricerca di fede (dove è in primo piano il soggetto credente) dall’oggetto della fede (credo in Dio) che richiede a sua volta di farlo diventare soggetto di relazione interpersonale (Dio-io).

E’ infine fondamentale distinguere e mettere al primo posto la relazione della fede (credo in Dio) e solo successivamente arrivare ad elencare le affermazioni relative a tale fede (credo che Dio è Padre, creatore…): la fede non è primariamente un fatto conoscitivo (credo che…), ma una relazione di fiducia e di affidamento (credo in…).

Obiezione: chi non ha fede non ha ricevuto questo dono da Dio? Si può perdere la fede?
Dio fa questo dono a tutti! Ma come ogni dono richiede di essere accolto (si può rifiutare) e di essere utilizzato (si può chiudere in un cassetto).
A volte ti pare di aver perso la fede. Ma probabilmente l’hai solo lasciata atrofizzare, senza preoccuparti di farla rivivere.
«L’espressione “perdere la fede”, come se fosse una borsa o un mazzo di chiavi, mi sembra sciocca - diceva il grande Georges Bernanos -, perché non siamo noi che perdiamo la fede, ma è la fede che smette di informare la nostra vita».

  1. Dio, il fedele  
In ebraico, il termine “fede” (emunah) deriva da emeth, fedele, che è uno degli attributi maggiori di Dio: il misericordioso e fedele o saldo. Emeth infatti suggerisce l’idea della roccia sulla quale ci si può appoggiare e si può edificare. Dio non viene meno: potremo sempre contare su di lui. Credere significa appoggiarsi su questa saldezza di Dio.
Anche Amen deriva dalla stessa radice: dire Amen significa credere al massimo grado, acconsentire alla saldezza di Dio come questa si impone a noi nella sua Parola o nella persona di Gesù.

La fede è la risposta umana alla Parola di Dio (fides ex audito: fede che nasce dall’ascolto: Rm 10.17)

La fede implica anche CONOSCENZA (ho fede se conosco) e RAGIONE (ho fede se ho motivi per credere), ma indica primariamente una fiducia tale da farci fare il “salto nel buio”, possibile solo perché conosco il soggetto della fiducia e ho motivi credibili per affidarmi a lui.

Chi crede, si dice, smette di ragionare; e chi ragiona perciò stesso smette di credere. Questa posizione si chiama “razionalismo”, ma non ha niente a che vedere con la ragione. Confondere ragione e razionalismo è come confondere i polmoni con la polmonite.
E’ vero invece il contrario: fede e ragione si richiamano reciprocamente. Certo la fede è oltrepassare le capacità conoscitive naturali; ma è un salto che è ragionevole fare (…).
Se sto dormendo al secondo piano di un palazzo e si sviluppa dal basso un incendio che ha già distrutto le scale, è ragionevole che mi butti dalla finestra dopo essermi accertato che sotto ci sia un telone dei pompieri. Non è la discesa che di istinto preferirei, ma è l’unica che può salvarmi.
(G.Biffi, L’ABC della fede, p.10)

A credere si impara (la fede và proposta, non supposta)

La fede è anche dubbio e paradosso
La fede che non conosce dubbi, è una fede morta” diceva il filosofo spagnolo Miguel de Unamuno.
E’ paradosso: la fede cristiana chiede di amare il non amabile (il nemico), di sperare contro ogni speranza (la morte non ha l’ultima parola), di credere l’incredibile (Dio invisibile o addirittura Dio fatto uomo).

La fede dona forza e porta pace profonda
Forse è per questo che il Vangelo inizia e termina con due “beatitudini” legate alla fede: “Beata te che hai creduto” (Lc 1,45) e “Beati quelli che crederanno” (Gv 20,29).
«Se non crederete non avrete stabilità» (Isaia 7,9)

La fede senza le opere (carità) è morta
“Non chi dice…”

La fede non è fanatismo

La fede è lotta (sostenuta dallo Spirito)

La fede mette in movimento
Nella tradizione teologica si distingue la fede come ciò che è creduto (fides quae: l'oggetto della fede) e come atto di credere (fides qua, l'atto di fede).
Credo per capire” (anche se non sempre capisco tutto per credere) Cf.Sant’Anselmo di Canterbury

Non crederei se non riconoscessi che è ragionevole credere” San Tommaso D’Aquino
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IO CREDO /IL CREDO

CREDO…O ALMENO CREDO (Ligabue)

“Io credo che”… l’accezione soggettiva (io penso che…)
Quando un paracadutista chiede all’addetto dell’aeroporto : “Il mio paracadute è stato confezionato bene?”, e quello risponde trascuratamente: “Oh, credo di si”, questo non basta, perché il paracadutista vorrebbe conoscere davvero la risposta a questa domanda. Ma se egli ha chiesto ad un amico di confezionare il paracadute, la risposta alla stessa domanda sarà: “Certo, l’ho fatto io di persona. Puoi fidarti di me!” Al che il paracadutista dirà: “Si, ti credo”. Questo credere è molto più di un semplice sapere, indica la certezza: questa è la fede che fece partire Abramo verso la terra promessa, questa è la fede che ha fatto perseverare i martiri fino alla morte, questa è la fede che sorregge i cristiani ancora oggi perseguitati, una fede che coinvolge l’uomo nella sua interezza.
(Da youcat, p.26)

A cosa crediamo è certamente importante, ma  ancora più importante è a chi crediamo
(Benedetto XVI)

Il Credo (o Simbolo della fede) è l’insieme di enunciati che sintetizzano ciò in cui i cristiani credono, per cui vivono, per cui i martiri hanno dato la vita.
…non una fede in termini generali o astratti, secondo la quale Dio esiste, perché questo è teismo, come aveva già compreso Blaise Pascal il quale scrive: “il teismo è tanto lontano dalla fede cristiana quanto l’ateismo che le è affatto contrario”.

I 4 pilastri del Credo:
1-     Credo in Dio Padre…
2-     Credo in Gesù (il Cristo, morto e risorto)
3-     Credo nello Spirito Santo
4-     Credo la Chiesa
-          L’AMEN

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