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giovedì 6 dicembre 2012

Genitori e figli (2): decaloghi e consigli


  
Un decalogo per il papà, proposto da un bambino

di Antonio Mazzi (da Un'ala di riserva. Adolescenza, terra di qualcuno? Ed. Mondadori, Milano, 2000).
1. Non viziarmi. So benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. Voglio solo metterti alla prova.
2. Non essere incoerente: questo mi sconcerta e mi costringe a fare ogni sforzo per farla franca ogni volta che posso.
3. Non fare promesse: potresti non essere in grado di mantenerle. Questo farebbe diminuire la mia fiducia in te.
4. Non correggermi davanti alla gente. Ti presterò molta più attenzione se parlerai tranquillamente con me a quattr'occhi.
5. Non brontolare continuamente: se lo fai dovrò difendermi facendo finta di essere sordo.
6. Non badare troppo alle mie piccole indisposizioni. Potrei imparare a godere di cattiva salute se questo attira la tua attenzione.
7. Non preoccuparti per il poco tempo che passiamo insieme. È come lo passiamo che conta.
8. Non permettere che i miei umori suscitino la tua ansia perché allora diventerei ancora più pauroso. Indicami il coraggio.
9. Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione ed incoraggiamento... ma non ho bisogno di dirtelo, vero?
10. Ricordati, io imparo di più da un esempio che da un rimprovero.

Decalogo di ogni buon genitore ed educatore

1)Stabilire le regole e farle rispettare (
troppa libertà non sempre è felicità)
2) Rispettarsi reciprocamente (
senza rispetto è tutto un dispetto)
3)Programmare i tempi della giornata (
essere in orario è straordinario)
4) Rispettare i propri spazi e quelli di casa (
A ciascuno il suo e un po’ per tutti)
5) Urlare non serve mai (
Anche l’orecchio vuole la sua parte)
6) Comunicare con sincerità (
Le bugie hanno le gambe corte e i musi lunghi)
7) Essere complici nell’educare i figli (
È il vostro bellissimo progetto di vita)
8) Non alzare le mani: servono per milioni di altre magnifiche cose (
Gioco di mani, gioco da villani)
9) Mangiare è sempre un rito importante (
Intorno al tavolo in compagnia, è il segreto dell’allegria)
10) Trovare ogni giorno almeno dieci minuti di tempo di qualità per stare con ogni bambino (
Fai venir fuori il bambino che c’è in te... E il gioco è fatto!)

Un decalogo per il papà
di Bruno Ferrero (Bollettino Salesiano del marzo 2005 )
1. Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è amare la madre. La famiglia è un sistema che si regge sull'amore. Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo. Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni della vita familiare. Non si può fare i genitori "per dovere". E l'educazione è sempre un "gioco di squadra". Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un'intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché rappresentano una base sicura. Un papà può proteggere la mamma dandole in "cambio", il tempo di riprendersi, di riposare e ritrovare un po' di spazio per sé.
2. Il padre deve soprattutto esserci. Una presenza che significa "voi siete il primo interesse della mia vita". Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i propri figli. Esistono ricerche che hanno riscontrato un nesso tra l'assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il basso quoziente di intelligenza, la delinquenza e l'aggressività. Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione. Esserci, per un papà vuol dire parlare con i figli, discorrere del lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla sua vita. E' anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi segnali che i ragazzi inviano continuamente.
3. Un padre è un modello, che lo voglia o no. Oggi la figura del padre ha un enorme importanza come appoggio e guida del figlio. In primo luogo come esempio di comportamenti, come stimolo a scegliere determinate condotte in accordo con i principi di correttezza e civiltà. In breve, come modello di onestà, di lealtà e di benevolenza. Anche se non lo dimostrano, anche se persino lo negano, i ragazzi badano molto di più a ciò che il padre fa, alle ragioni per cui lo fa. La dimostrazione di ciò che chiamiamo "coscienza" ha un notevole peso quando venga fornita dalla figura paterna.
4. Un padre dà sicurezza. Il papà è il custode. Tutti in famiglia si aspettano protezione dal papà. Un papà protegge anche imponendo delle regole e dei limiti di spazio e di tempo, dicendo ogni tanto "no", che è il modo migliore per comunicare: "ho cura di te".
5. Un padre incoraggia e dà forza. Il papà dimostra il suo amore con la stima, il rispetto, l'ascolto, l'accettazione. Ha la vera tenerezza di chi dice: "Qualunque cosa capiti, sono qui per te!". Di qui nasce nei figli quell'atteggiamento vitale che è la fiducia in se stessi. Un papà è sempre pronto ad aiutare i figli, a compensare i punti deboli.
6. Un padre ricorda e racconta. Paternità è essere l'isola accogliente per i "naufraghi della giornata". E' fare di qualche momento particolare, la cena per esempio, un punto d'incontro per la famiglia, dove si possa conversare in un clima sereno. Un buon papà sa creare la magia dei ricordi, attraverso i piccoli rituali dell'affetto. Nel passato il padre era il portatore dei "valori", e per trasmettere i valori ai figli bastava imporli. Ora bisogna dimostrarli. E la vita moderna ci impedisce di farlo. Come si fa a dimostrare qualcosa ai figli, quando non si ha neppure il tempo di parlare con loro, di stare insieme tranquillamente, di scambiare idee, progetti, opinioni, di palesare speranze, gioie o delusioni?
7. Un padre insegna a risolvere i problemi. Un papà è il miglior passaporto per il mondo "di fuori". Il punto sul quale influisce fortemente il padre è la capacità di dominio della realtà, l'attitudine ad affrontare e controllare il mondo in cui si vive. Elemento anche questo che contribuisce non poco alla strutturazione della personalità del figlio. Il papà è la persona che fornisce ai figli la mappa della vita.
8. Un padre perdona. Il perdono del papà è la qualità più grande, più attesa, più sentita da un figlio. Un giovane rinchiuso in un carcere minorile confida: "Mio padre con me è sempre stato freddo di amore e di comprensione. Quand'ero piccolo mi voleva un gran bene; ci fu un giorno che commisi uno sbaglio; da allora non ebbe più il coraggio di avvicinarmi e di baciarmi come faceva prima. L'amore che nutriva per me scomparve: ero sui tredici anni... Mi ha tolto l'affetto proprio quando ne avevo estremamente bisogno. Non avevo uno a cui confidare le mie pene. La colpa è anche sua se sono finito così in basso. Se fossi stato al suo posto, mi sarei comportato diversamente. Non avrei abbandonato mio figlio nel momento più delicato della sua vita. Lo avrei incoraggiato a ritornare sulla retta via con la comprensione di un vero padre. A me è mancato tutto questo".
9. Il padre è sempre il padre. Anche se vive lontano. Ogni figlio ha il diritto di avere il suo papà. Essere trascurati o abbandonati dal proprio padre è una ferita che non si rimargina mai.
Un padre è immagine di Dio. Essere padre è una vocazione, non solo una scelta personale. Tutte le ricerche psicologiche dicono che i bambini si fanno l'immagine di Dio sul modello del loro papà. La preghiera che Gesù ci ha insegnato è il Padre Nostro. Una mamma che prega con i propri figli è una cosa bella, ma quasi normale. Un papà che prega con i propri figli lascerà in loro un'impronta indelebile

10 consigli per far perdere la fede a tuo figlio
di don Diego Goso, 20 Maggio 2011
1) Confondetelo. Date risposte diverse da quelle che sentono a scuola. Saranno insicuri e cominceranno a fidarsi poco di voi. Perché aspettare la rabbia adolescenziale se si può avere un figlio insicuro prima?2) Ditegli che è importante e poi non fatelo. E’ il modo migliore per non fargli fare una cosa. Si sentirà preso in giro o per lo meno che vi importa poco di voi. E poi le cose che sanno di imposte, se non si vivono insieme, diventano le prime che si abbandonano. E poi la domenica mattina… voi volete dormire!!!3) Ricordatevi che siete giovani. Che loro lo sono di più. Quindi non bisogna stare a pensare a cose complicate come il senso della vita. La morte? La sofferenza… al massimo poi si nasconde… qualcosa si inventa. Avrà tempo poi lui di cercarsi le risposte se vuole…
4) Soddisfate ogni bisogno. Anche quelli più inutili. Soprattutto quelli. Perderanno interesse per la vita e per il desiderio di conquistare e di valorizzare quelli che cercano. E quando non avranno saranno isterici: sai che bel concerto di nervi in casa?5) Litigate sempre davanti a loro. E poi ditegli di non darvi fastidio dopo. Che mamma e papà hanno dei problemi veri e loro devono stare al loro posto. Certo se questa cosa ci capitasse in ogni altro ambito della vita noi protesteremmo. Ma in famiglia lo accettiamo.

6) Non proteggeteli dalla volgarità. Non proteggeteli dalla violenza. Dimenticate che sono in una fase per cui ogni impulso diventa matrice del loro modo di fare.7) Soffocateli di impegni. Non è accettabile che il cuginetto faccia di tutto, l’amichetta faccia di tutto e lui, il vostro pargolo, si limiti a solo quattro sport… no, no, no… e poi così e fuori di casa, meglio no?8) La Chiesa sbaglia su tutto. Ricordatevelo bene. L’ha detto Dan Brown. Lo dice Augias. Quindi non perdete tempo con preghiere e altro in famiglia. Non abbiate l’angolo della bibbia in casa. E poi mica ti fa guadagnare di più?9) La Chiesa però ogni tanto serve. Faccia da ipocriti e utilizzatela. Prendete in giro il parroco e battezzate, cresimate, prima comunione, matrimoni… che fa scena… E poi ci sono i centri estivi…10) Insegnate a non perdonare. Fate come certi allenatori di calcio, certi “mister”. Le famiglie si rovinano proprio perchè non si perdona. E poi fa fico. Niente piedi in testa. Non saper perdonare è l’atteggiamento più anticristiano di tutti. Yeah.
Seguite questi consigli preziosi. Crescerà senza fiducia verso Dio e verso gli altri. Non crederà nell’amore. Un capolavoro che nemmeno questa società che cade a pezzi riuscirebbe a realizzare.
Ovviamente prego Dio ogni giorno perchè nessuna di queste dieci situazioni accada mai nella vostra vita. Ma avvenga invero tutto il contrario. Il Signore vi benedica con i vostri
piccoli.

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