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venerdì 21 giugno 2013

LA POSSESSIONE DIABOLICA

Dialoghi sull'aldila - Don Gabriele Amorth

LA POSSESSIONE DIABOLICA

DON AMORTH, COS' È LA POSSESIONE DIABOLICA?
Una donna posseduta in trance
AZIONE STRAORDINARIA - Una donna posseduta, in stato di trance, durante un esorcismo in una chiesa di Mexico City (Foto Ian Sochor / Zuma Press / Corbis).
Esistono diverse modalità in cui il demonio può influire in modo straordinario su una persona: la prima è la vera e propria possessione, che è il caso più raro e grave. Esistono poi casi di vessazione, di ossessione e di infestazione diabolica.
Venendo alla possessione, si tratta di un’influenza così forte del demonio su una persona, che questi arriva a utilizzarne il corpo per manifestarsi all’esterno. Insisto sul termine “influenza”: il demonio mai – e ripeto mai – può prendere possesso dell’anima dell’uomo, ma solo del suo corpo. In questo caso l’indemoniato solitamente va in trance e perde coscienza; lo spirito malvagio, da parte sua, usa la bocca della persona per parlare e le sue membra per mostrare una forza sovrumana o compiere gesti eclatanti come, ad esempio, vomitare chiodi, vetri o cose del genere. In questi casi non è la persona impossessata ad agire ma il demonio stesso.
Vorrei anche sottolineare il fatto che questi non “entra” dentro una persona, ma agisce su di essa attraverso l’influsso della sua forza spirituale, che gli deriva dalla sua natura angelica. Durante la crisi il manifestarsi di fenomeni anomali avviene a tratti, senza continuità. Il soggetto perde coscienza all’improvviso. Negli altri momenti della giornata appare invece assolutamente normale. Le crisi possono essere provocate da motivi esterni, come la preghiera o l’esorcismo, ma più spesso dal demonio stesso, che agisce quando, come e dove vuole: di giorno, di notte o magari quando la persona è in compagnia di amici, perché tutti vedano.
Aggiungo che il demonio non ci tiene particolarmente a “possedere” qualcuno e ad apparire esternamente, che è il suo modo “straordinario” di agire. Preferisce l’altro potere, quello “ordinario” a cui tutti siamo sottoposti: parliamo qui della tentazione a compiere il male, a peccare. Questa azione, se non adeguatamente combattuta da ciascuno di noi, allontana l’anima da Dio e la instrada verso l’inferno. Il diavolo, quindi, è contento quando comunemente non si crede alla sua esistenza o la si ritiene solo un retaggio medievale: lì può agire indisturbato. Gesù ci dice però come vincerla: vigilando e pregando. Vigilando, con la fuga dalle occasioni; pregando, perché senza l’aiuto di Dio non siamo capaci di vincere la seduzione del peccato. Anche alcuni santi hanno avuto tentazioni tremende fin sul letto di morte. Di qui sappiamo che, finché avremo respiro, non saremo liberi dall’azione ordinaria del demonio.
Per concludere, solo straordinariamente Satana ricorre ai mali demoniaci. In questi casi ne approfitta per mostrare la sua forza e la sua potenza. Ma sa anche che, esponendosi, riduce il margine di incredulità della gente nei suoi confronti.
(Testo raccolto da Stefano Stimamiglio)

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