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mercoledì 23 gennaio 2013

Giovani, oratorio e preghiere

PREGHIERA PER L’ORATORIO 

Gesù buon Pastore,
che sempre guardi con simpatia i bambini e i giovani,
ti preghiamo per il nostro Oratorio:

fa che sia come una famiglia unita, una comunità viva, un luogo di vera giovinezza
per tutta la comunità cristiana.

Signore, donaci l'amore perchè in Oratorio crescano armonia, concordia,
collaborazione, stima reciproca, sana gara nel bene.

Signore, donaci la pazienza perchè i ritardi, le infedeltà,
le mancanze di ciascuno di noi
non siano motivo di divisione
ma impegno a crescere anche nella fatica.

Signore, donaci il rispetto per ogni persona che viene in Oratorio
con le sue doti e i suoi difetti
perchè nel profondo, ognuno cerca te.

Signore, donaci la speranza perchè il bene è ciò che rimane
e tu sai moltiplicare, anche oggi,
il poco che sappiamo fare.

Sostieni coloro che guidano e sono al servizio per il nostro Oratorio perchè non li sorprenda scoraggiamento e sfiducia

Sostieni i sacerdoti perchè siano fermento,
segno e vincolo di unità.

Maria, madre tua e nostra, interceda presso di Te che vivi con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli. Amen 

L’oratorio estivo che annuncia il Vangelo

Se prepariamo bene i giochi, le gite ai parchi acquatici, dobbiamo preparare bene i momenti dell’Annuncio e della preghiera: momenti freschi, agili, dove la preghiera scaturisce dagli avvenimenti del giorno e la narrazione dei fatti del Vangelo si rivestono di parole trasparenti, comprensibili, nel linguaggio dei ragazzi d’oggi. Senza togliere niente alla forza della Parola, la possiamo tradurre in scena, in immagini, in cartelloni, in gesti, in canto e musica.

Uno stile attento ai ragazzi

Alcuni gesti sono rivestiti di religiosità, anche se all’apparenza sembrano di semplice cortesia: l’accoglienza al mattino, un breve benvenuto sul cancello d’entrata, un gesto di cortesia alla mamma che accompagnava il bambino all’oratorio. Così la sera, quando si torna a casa. Il saluto ha il sapore della Bibbia: memorabili i saluti di San Paolo nelle sue Lettere! Non solo, al mattino, prima di iniziare i giochi o nell’intervallo al pomeriggio, il tempo di Dio. Importate richiedere il silenzio, usando il canto o il bans, e poi le preghiere con intenzioni, che aprono il cuore dei ragazzi al mondo intero, prima della “narrazione” piana, avvincente della Parola di Dio, a cui segue un breve racconto. Importante creare il clima, ma ancor più dare di Dio l’immagine che non spaventa, che non allontana, che non sa di onnipotenza magica, quasi uno stregone dei film di fantasia, che riempiono la mente dei nostri ragazzi!

Esempio efficace

É il “nostro” Dio che li può appassionare, innamorare! Ci riusciremo, anche se l’impresa non è facile, essendo i nostri ragazzi digiuni o distratti da idoli, che sono a portata di mano, di occhi o di stomaco! Se noi siamo appassionati e innamorati di Lui, anche se al momento non sembra, Dio si deposita nei loro cuori, in quelli degli animatori giovani, che condividono l’avventura dell’Oratorio Estivo.

Parlate di Dio che è padre, buono, ricco di misericordia, che perdona, attraverso fatti di Vangelo e fatti degli uomini, santi di altare o del quotidiano senza paura: a Dio si da del “tu” proprio perché è padre! Parlare di Gesù è ancora più facile: con le parabole, tradotte in linguaggio moderno, con i suoi incontri con le persone. Hanno sempre una forte attrattiva gli incontri di Gesù con i bambini, con le donne, con i peccatori. Non bisogna avere paura di ripetersi: certe storie si ascoltano sempre volentieri. Parlare dei santi giovani, della loro età: sono alla loro portata. (…)

Vittorio CHIARI, Giugno 2009

 
SE DIO RIMANE ALLA SUPERFICIE
Un grande maestro indiano di vita spirituale ha scritto: "Sono seduto sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua. Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? Forse da dieci, forse da cento?
Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra, dentro è asciutta.
Così è di noi che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare: Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio.

Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto".
AI GIOVANI
Cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri. Appassionatevi alla vita perché è dolcissima. Mordete la vita.
Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari.
Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi. Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori. Bruciate...
perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza.
Incendiate...non immalinconitevi.
Perché se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi.
Coltivate le amicizie, incontrate la gente.
Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano.
~ Don Tonino Bello ~
 
C’era una volta un uomo seduto all’ingresso di una città…. un giovane si avvicinò e gli chiese: sono nuovo di qui, com’è la gente che abita in questa città?”
 Il vecchio rispose: “dimmi, com’era la gente nella città da dove vieni?”
egoista e cattiva, ed è perciò che ero contento di andare via
Troverai la stessa gente anche qui  rispose il vecchio.
Qualche tempo dopo, un altro giovane si avvicinò e fece la stessa domanda:
-“sono appena arrivato, dimmi com’è la gente di questa città?”.
Il vecchio rispose allo stesso modo:
- “dimmi, ragazzo, com’era  la gente della città da dove vieni?”
- “era gente buona, accogliente, benevola e onesta. Ho molti amici là e ho fatto fatica a lasciarli”.
-“Troverai la stessa gente anche qui”   - rispose il vecchio.
Un mercante che aveva ascoltato le due conversazioni, appena il secondo giovane si allontanò, rimproverò il vecchio:
- “come puoi dare risposte così diverse alla stessa domanda posta da due persone?”
Il vecchio rispose:
“figlio mio, ognuno porta il proprio universo nel cuore: Non importa da dove provenga: colui che non ha trovato nulla di buono nel passato, non troverà niente neanche qui. Inoltre colui che aveva amici nell’altra città, troverà qui amici leali e fedeli. Perché, vedi, le persone sono nei nostri confronti ciò che noi troviamo in loro”.

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