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domenica 8 dicembre 2013

CHIESA (OBIEZIONI, dizionario)

OBIEZIONI alla CHIESA

"Amate la Chiesa, mistero di salvezza del mondo [...]. Amatela come vostra Madre, con un amore che è fatto di rispetto e di dedizione, di tenerezza e di operosità.
Non vi accada mai di sentirla estranea e di sentirvi a lei estranei; per lei vi sia dolce lavorare e, se necessario, soffrire. Che se in essa doveste a motivo di essa soffrire, ricordatevi che vi è Madre; sappiate per essa piangere e tacere".
Giuseppe Lazzati 

Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più duro, di più generoso, di più bello.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.
L'altro ieri un amico ha scritto una lettera ad un giornale: "Lascio la Chiesa perché, con la sua compromissione con i ricchi non è più credibile". Mi fa pena!
O è un sentimentale che non ha esperienza e lo scuso; o è un orgoglioso che crede di essere migliore degli altri.
Nessuno di noi è credibile finché è su questa terra. San Francesco urlava: "Tu mi credi santo, e non sai che posso ancora avere dei figli con una prostituta, se Cristo non mi sostiene".
La credibilità non è degli uomini, è solo di Dio e del Cristo. Degli uomini è la debolezza e semmai la buona volontà di fare qualcosa di buono con l'aiuto della grazia che sgorga dalle vene invisibili della Chiesa visibile.
Forse la Chiesa di ieri era migliore di quella di oggi? Forse che la Chiesa di Gerusalemme era più credibile di quella di Roma?".  (…) "Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo papa. Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nella umiltà e nella coscienza della propria fragilità.
No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una pietra così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io".
"Ma poi c'è ancora un'altra cosa che è forse più bella. Lo Spirito Santo, che è l'Amore, è capace di vederci santi, immacolati, belli, anche se vestiti da mascalzoni e adulteri.
Il perdono di Dio, quando ci tocca, fa diventare trasparente Zaccheo il pubblicano, e immacolata la Maddalena, la peccatrice.
Fratel Carlo Carretto

“Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa.”
Gilbert Keith Chesterton (1874 – 1936)




L’apologetica, ossia il pensiero di teologi e scrittori di varie epoche, che si propongono di difendere la dottrina e l’autorità della Chiesa Cattolica, nasce e si sviluppa in opposizione a chi, in ogni epoca, ha contrastato, molto spesso in maniera unidirezionale, il pensiero e l’azione della Chiesa ritenuta come la madre di tutti i mali.
Le critiche che le si rivolgono sono prima di tutto storiche: fanno riferimento ad episodi che uomini di Chiesa hanno compiuto nel passato contraddicendo la sua natura caritatevole e tollerante. La Chiesa riconosce alcune di queste azioni e omissioni, tanto che nel 2000papa Giovanni Paolo II ha pubblicamente domandato perdono "per i peccati dei cattolici attraverso i secoli".

CROCIATE
L'indizione di "guerre sante" da parte di Papi è stata oggetto di molte critiche, sia per quanto riguarda le crociate in Terra Santa, sia per quanto concerne la lotta ai movimenti eretici (come quello cataro).
Le crociate furono una serie di guerre, combattute tra l'XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente, ma non solo, nella Terra Santa, l’attuale Israele, terra particolarmente cara ad ebrei e cristiani (essendo la patria di Gegù Cristo e quindi meta di pellegrinaggi), ma occupata da eserciti e popoli di religione musulmana. Benedette e spesso indette dal Papato, le Crociate furono guerre sanguinose accompagnate da violenze e sopraffazioni compiute da entrambe le parti.

 Indice dei libri proibiti
L'Indice dei libri proibiti era un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica, istituito nel 1558 dall'Inquisizione (o Sant'Uffizio), sotto Paolo IV. La Chiesa si era infatti attribuita il diritto di vigilare sulle letture dei fedeli in modo che questi non fossero influenzati da opere letterarie ritenute nocive per la fede e per la morale. Dopo l'invenzione della stampa e il pericolo della crescente diffusione delle idee della Riforma il problema divenne prioritario tanto che fino al Settecento la Chiesa cercò di ostacolare la diffusione di quelle idee che si scontravano con la dottrina cattolica in modo da poter prevenire una possibile contaminazione della fede e la corruzione morale: si cercava di proibire la pubblicazione, la diffusione e la lettura di opere a carattere letterario e scientifico giudicate contrarie alla dottrina. Di tale politica furono vittime le opere di eminenti scienziati come Galileo Galilei. All'Indice vennero messe anche le opere di filosofi e religiosi come Giordano BrunoTommaso Campanella e Erasmo da Rotterdam. L'indice durante quattro secoli di attività venne aggiornato almeno venti volte (l'ultima nel 1948) e fu abolito solamente dopo il Concilio Vaticano II, nel 1966, da papa Paolo VI.

Inquisizione
Nel Medioevo la Chiesa istituì tribunali ecclesiastici per la persecuzione degli eretici, facendo uso di strumenti di tortura e sanzionando pene carcerarie e condanne a morte a persone accusate di apostasia o di stregoneria.
Nel Codice da Vinci circa l’Inquisizione e le streghe mandate sul rogo leggiamo: «In trecento anni di caccia alle streghe, la Chiesa aveva bruciato sul rogo la sorprendente cifra di cinque milioni di donne». Cinque milioni è una cifra considerevole, un genocidio di proporzioni vastissime, un Olocausto delle streghe. Sono andate davvero così le cose? Seguendo i dati storici scopriamo che l’Inquisizione spagnola ha condannato a morte 59 streghe, quella portoghese 4, quella romana 36. Arriviamo a un centinaio di casi, contro i 50.000 di persone condannate al rogo, in prevalenza dai tribunali civili, celebrati in tutta Europa nell’età moderna.
Certo, quella dei roghi non è di sicuro stata una bella pagina della storia della cristianità, né si può dire che coloro i quali hanno fatto bruciare le «streghe» si siano comportati secondo il vangelo. Ci permettiamo soltanto di notare che meno di cento casi non possono essere presentati come cinque milioni.

Antisemitismo (vedi il dialogo ebrei-cristiani)

Santità e peccato della (e nella) Chiesa


Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori (1 Timoteo 1, 15). 
Santo, santo, santo! (Isaia 6, 3).
Un paio di accuse molto differenti – e di gran lunga più sostanziali – di quelle di ordine più o
meno economico riguardanti gli interessi terreni e ultraterreni che abbiamo appena finito di
considerare, si riferiscono ai modelli di perfezione predicati dalla Chiesa e alla sua stessa
ammissione d’incapacità di vivere secondo tali modelli. Queste accuse possono essere riassunte brevemente dicendo che una metà del mondo considera la Chiesa troppo santa per la vita dell’uomo, e l’altra metà non abbastanza santa. Possiamo chiamare questi critici, rispettivamente, il Pagano e il Puritano. 
1 – Il Pagano accusa la Chiesa di eccessiva santità.
«Voi Cattolici – dice – siete troppo intransigenti riguardo al peccato, e troppo poco indulgenti nei 
confronti della povera natura umana. Permettetemi di portare come esempio il peccato della carne.
Qui si tratta di un tipo di desiderio immesso nell’uomo da Dio o dalla Natura (lascio a voi la scelta
del nome di quella Forza che dà origine alla vita) per uno scopo saggio ed essenziale. Questi
desideri sono forse i più violenti, e senz’altro i più seducenti; e la natura umana è, come sappiamo,
qualcosa di estremamente incostante e vacillante. Ora, so benissimo che l’abuso di queste passioni
conduce alla rovina e che la Natura ha le sue inesorabili leggi e punizioni; ma voi Cattolici con la
vostra assurda ed irrazionale insistenza sull’offesa a Dio che tale abuso provocherebbe, non fate
altro che aggiungere un ulteriore motivo di ripugnanza alla vita umana. Perché non solo denunciate
con durezza l’“atto peccaminoso”, come lo chiamate voi, ma pretendete, pare, di andare più in
fondo fino allo stesso desiderio. Non siete per niente concreti, mentre siete crudeli al punto di
affermare che lo stesso pensiero del peccato, qualora ci si soffermi deliberatamente, può privare
l’anima del favore di Dio.
«E andando oltre, considerate i vostri ideali assurdi riguardo al matrimonio. Questi ideali possono
avere una certa attrazione per coloro che intendono abbracciarli: possono essere per esempio – per
usare un’espressione cattolica – “consigli di perfezione”; ma è puramente ridicolo che insistiate
affinché siano riconosciuti come regole di condotta per tutto il genere umano. La Natura Umana è
natura umana: non potete pretendere di costringere i molti per le idee visionarie di pochi. «Ed ora, per avere una visuale più ampia di ciò che dico, consideriamo i modelli più comuni che
ci proponete, e che sono testimoniati dalla vita dei vostri santi. Questi vostri santi sono reputati dalla
gente comune per nulla da ammirare. Non ci sembrano ammirevoli un S. Luigi che quasi non
solleva gli occhi da terra, una S. Teresa che si rinchiude in una cella o un S. Francesco che si
percuote con un ramo spinoso per non commettere il peccato. Questo genere di atteggiamenti
stravaganti, oltretutto, provocano solo fastidio. Sembra che voi Cattolici puntate ad un modello che
sia semplicemente non desiderabile; i vostri fini e i vostri metodi sono entrambi inadatti all’uomo,
nonché sconvenienti per questo mondo in cui ci tocca vivere. La vera religione è certamente
qualcosa di molto più concreto; una vera religione non sforza e non lotta oltre l’impossibile, non
cerca di migliorare l’uomo attraverso un processo di mutilazione. In alcune cose avete delle finalità
eccellenti, e degli eccellenti metodi in altre; ma nelle vostre richieste estreme andate troppo oltre il
segno. Noi Pagani né approviamo le vostre regole morali, né ammiriamo quelli che ci presentate
come modelli di queste regole. Se foste meno santi e più naturali; meno idealisti e più concreti,
rendereste un servizio ben maggiore all’umanità che vi proponete di aiutare. La religione dovrebbe
essere un arbusto gagliardo e virile e invece voi l’avete resa una delicata pianta di serra».
2- L’altra accusa viene mossa dal Puritano.
«Il Cattolicesimo non è sufficientemente santo per essere la Chiesa di Gesù Cristo. Osservate
com’è tollerante verso coloro che Lo oltraggiano e Lo crocifiggono di nuovo. Forse non è vero,
come generalmente si pensa, che i preti Cattolici arrivino al punto di dare ai loro penitenti il
permesso di peccare, ma l’estrema facilità con la quale dànno l’assoluzione praticamente equivale
alla stessa cosa. Lungi dall’aver elevata la natura umana, la Chiesa Cattolica l’ha in realtà abbassata
col suo atteggiamento nei confronti dei suoi figli che trasgrediscono la legge di Dio.
«Ed esaminiamo ora il comportamento di alcuni di questi suoi figli! C’è mai stato nella storia
qualche criminale che abbia superato nella malvagità i criminali cattolici? È mai sceso qualcuno
così in basso come, per esempio, nel Medioevo la famiglia dei Borgia, o come Gilles de Rais e
molti altri, uomini e donne, che furono forse abbastanza “buoni Cattolici” per la loro fede, ma nel
loro agire una disgrazia per l’umanità? Guardate ai paesi latini che hanno il primato dei crimini
passionali, all’immoralità sessuale in Francia e in Spagna; alle turbolenze e alle miserie dell’Irlanda,
alla brutale ignoranza dell’Inghilterra cattolica. Ci sono altre confessioni Cristiane che mostrano
tanti deplorevoli esempi quanti ne mostra il Cattolicesimo, di monache che fuggono dai conventi, di
preti apostati, di Papi dissoluti? Come si spiega che circolano tante storie sull’iniquità del
Cattolicesimo mentre non se ne sentono sulle altre confessioni cristiane? Concediamo pure che in
ciò vi siano tutte le esagerazioni che volete, tutti i pregiudizi degli storici, tutte le malignità degli
avversari: resteranno sempre delitti a sufficienza per dimostrare che nella migliore delle ipotesi la
Chiesa Cattolica non è per niente migliore di qualunque altra istituzione religiosa, e nella peggiore –
infinitamente peggiore – non è sufficientemente santa per essere la Chiesa di Gesù Cristo».

3 – Se ci rivolgiamo al Vangelo, troviamo anche qui formulate queste due accuse: esse infatti
sono tra quelle portate come capi dì imputazione a carico di Nostro Signore.
Per prima cosa Egli fu odiato per la Sua Santità: nessuno infatti può dubitare che l’eccelso
modello di moralità da Lui predicato – che è lo stesso che viene predicato nel Cattolicesimo e che
costituisce una delle accuse dei Pagani nei confronti della Chiesa – sia stata la causa principale del
rifiuto che Gli fu opposto. Perché fu Lui, dopo tutto, a proclamare che i comandamenti di Dio
vincolano non solo l’atto ma anche il pensiero. Fu Lui a dichiarare assassino e adultero chi con la
mente si sofferma su queste tentazioni, pur non peccando materialmente; fu Lui infine che
compendiò l’essenza del Cristianesimo nel modello di perfezione del proprio messaggio: Siate
perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli, disse ai discepoli esortandoli a tendere verso
la bontà di Dio stesso! Fu questa Sua Santità ad attirargli l’ostilità del mondo: questa radiosa e
perfetta Santità che si rivestiva della Sua Sacra Umanità: “Chi mi può persuadere a peccare… Chi è
senza peccato scagli la prima pietra!” Queste furono le parole che ferirono l’ipocrita formalismo
degli scribi e dei farisei e suscitò il loro eterno odio. Così come fu certamente la Sua Santità a portare irrimediabilmente al rifiuto definitivo nei Suoi confronti quando, davanti a Pilato, Gli fu
preferito Barabba: «Non quest’uomo, non questo esemplare d’immacolata Perfezione! Non questa
Santità che penetra il segreto dei cuori, ma Barabba, questo confortante peccatore così simile a noi
stessi! Questo predone nella cui compagnia ci troviamo a nostro agio! Questo assassino la cui vita,
comunque sia, non contrastando con la nostra non è a noi di rimprovero!» Gesù Cristo fu giudicato
troppo Santo per restare al mondo.
Eppure fu anche trovato non abbastanza Santo, e questa accusa fu portata molte volte contro di
Lui. Ai custodi della Legge sembrava una cosa terribile che questo banditore di Giustizia sedesse
con pubblicani e peccatori; che questo Profeta permettesse di essere toccato da una donna come la
Maddalena: «Se fosse stato veramente un Profeta non avrebbe tollerato il contatto con i peccatori.
Se fosse stato ardente di zelo per il Regno di Dio, non avrebbe permesso la presenza di tanti
avversari del Regno. E invece sedette alla mensa di Zaccheo tranquillo e sorridente anziché gridare
fino a far crollare il soffitto; chiamò Matteo traendolo dal banco delle imposte invece di farlo volare
per aria con tutto il suo banco; guarì i lebbrosi col tocco della Sua mano anziché tenersene a
distanza per la loro impurità come prescrive la stessa Legge di Dio».

4 – Queste dunque sono le accuse mosse contro i discepoli di Cristo, e queste stesse le accuse
mosse contro il Maestro.
È vero che la Chiesa Cattolica predica una moralità la cui attuazione è completamente al di là
delle possibilità della natura umana se abbandonata a se stessa; che i modelli che propone sono
modelli di perfezione; e che preferisce il più basso gradino della scala soprannaturale al più alto
della scala naturale.
Come anche è vero indubbiamente che il Cattolico che si corrompe o viene meno alla sua fede è
infinitamente più spregevole di un Pagano o di un Protestante che faccia altrettanto; che i più grandi
criminali della storia furono Cattolici; e che i mostri dell’umanità: Enrico VIII, sacrilego, assassino
e adultero; la regina Elisabetta, spergiura, tirannica ed impudica; Martin Lutero, i cui “Discorsi
conviviali” sarebbero sufficienti a screditare la rispettabilità di una famiglia che ne sia in possesso,
furono personaggi che ebbero dalla Chiesa Cattolica tutto ciò che essa poteva dare: l’insegnamento
della dottrina, la guida spirituale, la grazia dei Sacramenti.

E allora come risolvere questo Paradosso?
4.1 – Innanzi tutto la Chiesa Cattolica è Divina. Essa abita, per così dire, nelle regioni celesti con
lo sguardo costantemente rivolto alla Gloria di Dio. Custodisce gelosamente nel suo Cuore la Sacra
Umanità di Gesù Cristo e la pura Perfezione della Sua Immacolata Madre dalla quale questa
Umanità è stata tratta. E allora come si può pensare che possa essere contenta di qualcosa che sia
meno che perfetto? Se la Chiesa fosse una Società venuta su dal basso – cioè una Società puramente
umana – non potrebbe andare oltre quel livello di perfezione al quale l’hanno portata i suoi più
nobili figli. Ma abitando in lei un elemento soprannaturale; essendo stato assegnato a Maria un dono
al quale nessun essere umano avrebbe mai potuto ambire; essendo lo stesso Sole di Giustizia
disceso dal cielo per condurre una vita umana in un corpo mortale, come può la Chiesa essere
contenta di qualcosa che sia inferiore all’altezza dalla quale deriva?
4.2 – Ma poi è anche Umana: ha la sua dimora fra gli uomini ed è stata posta nel mondo allo
scopo specifico di raccogliere nel suo seno e santificare con la sua grazia l’umanità allontanatasi da
Dio. Lo stesso materiale sul quale lavora la Chiesa sono i peccatori, gli emarginati, i rifiuti della
società: tutto un campionario dei prodotti più corrotti dell’umanità, che non ha alcuna speranza di
riscatto se non nella Chiesa.
Allora innanzi tutto essa cerca, se le riesce – e le riesce spesso, – d’innalzare questi reietti alla
santità, e poi possibilmente agli onori dei propri altari. È riservato a lei, e a lei soltanto, innalzare il
povero dalle immondizie, per farlo sedere insieme con i capi del popolo: essa antepone al proprio
modello di perfezione nientemeno che la Maddalena e il ladrone. Se da un lato, però, essa soddisfa il proprio mandato con nessun’altra legge che quella che porta al
livello più alto di santità, dall’altro si accontenta di qualcosa di molto modesto. Infatti se riesce
anche solo a portare il peccatore entro i limiti della grazia; se riesce anche soltanto a far emettere
dalle labbra dell’assassino in punto di morte un grido di contrizione, o solamente a fargli rivolgere
gli occhi al crocifisso con un sguardo d’amore, la sua fatica è già mille volte compensata. Perché
anche se non l’ha portato al punto più elevato della santità è per lo meno riuscita a portarlo ai piedi
della santità stessa, collocandolo alla base di quella scala che dall’Inferno porta a raggiungere il
Paradiso.
Perché solo lei ha questo potere; solo lei è così assolutamente sicura in presenza del peccatore in
quanto essa sola possiede il segreto della cura. Nel suo confessionale c’è il Sangue di Cristo che
rende l’anima di nuovo pura, e nel suo Tabernacolo il Corpo di Cristo che fa da cibo per la vita
eterna. Solo lei osa essere amica del peccatore perché solo lei può salvarlo. Se dunque i suoi santi
sono un segno della sua identità i peccatori ne rappresentano un altro.
La Chiesa non è soltanto la Maestà di Dio presente sulla terra: è anche il Suo Amore. I limiti di
questo Amore, e solo essi, son gli stessi limiti della Chiesa. Il Sole di misericordia che brilla e la
Carità che piove sopra i giusti e sopra gli ingiusti sono lo stesso Sole e la stessa Carità che le
donano la vita. Se salgo al Cielo essa è là, glorificata in Cristo, alla destra del Padre; se scendo
nell’Inferno essa è anche là per trarre indietro le anime dall’orlo di quell’abisso dal quale solo lei
può sottrarle.
Essa è la stessa scala che Giacobbe vide allora, piantata nel sangue e nel fango della terra, che si
eleva fino all’immacolato Splendore dell’Agnello. Santità ed empietà le appartengono ugualmente
ed essa non se ne vergogna per niente; perché la Santità proviene dalla propria Divinità che è quella
di Cristo, e l’empietà è quella della sua stessa Umanità, quella dei suoi figli traviati verso i quali,
per la loro salvezza, essa esercita il suo mandato.
Per questo suo potere, che è sempre quello di Cristo, la Maddalena diviene il prototipo del
Penitente; il ladrone il primo fra i redenti e Pietro, sabbia cedevole dell’Umanità, la roccia sulla
quale essa stessa è fondata. 
tratto da Paradossi del Cattolicesimo di Robert Hugh Benson
Versione ritradotta dall’inglese e rifatta sulla prima versione italiana (Valeria Bellati, 1923) da Lucio Fontana, dei forum diwww.totustuus.biz

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