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venerdì 28 febbraio 2014

CONFESSIONE (Dizionario)

Cenni storici sul sacramento della Confessione

Tra tutti i sacramenti della Chiesa, la riconciliazione o confessione è forse quello che ha subito più trasformazioni lungo i secoli. E questo non è senza motivo. Da una parte vi è la fede della chiesa che crede e insegna di aver avuto il potere di perdonare i peccati, dall’altra il peccatore concreto con la sua storia, quindi non semplicemente una dottrina da applicare, ma una persona da accogliere, una prassi da inventare.
Nel Nuovo Testamento la prima, vera e più importante, e per alcuni l’unica, remissione dei peccati è il Battesimo: «pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei vostri peccati» (Atti 2,38) dice l’apostolo Pietro nel suo discorso la mattina di pentecoste. Nella professione di fede che recitiamo nella messa domenicale, diciamo di credere «in un solo battesimo per la remissione dei peccati». È nel Battesimo, dunque, che muore l’uomo vecchio con i suoi peccati e le sue concupiscenze e nasce l’uomo nuovo creato secondo Dio.
Il Battesimo, però, non va inteso in senso quasi magico che assicuri la salvezza senza un concreto impegno del credente reso possibile dal Battesimo.

mercoledì 26 febbraio 2014

«Non abbiate paura dell'Estrema Unzione»

di Massimo Introvigne, 26-02-2014, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-non-abbiate-paura-dellestrema-unzione-8541.htm

Papa Francesco con gli ammalatiAll’udienza generale del 26 febbraio, proseguendo nel ciclo di catechesi sui sacramenti, Papa Francesco ha proposto una meditazione sull’Unzione degli infermi, chiamata anche – specie in passato – «Estrema unzione». Il nome che si preferisce oggi, Unzione degli infermi, ha detto il Papa, «ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio».

martedì 25 febbraio 2014

La Chiesa non guarda agli omosessuali in quanto tali ma come figli di Dio

Padre Paul Check racconta come è nato l'apostolato "Courage", rivolto a chi mostra attrazione verso persone dello stesso stesso
Di Ann Schneible, 18 Febbraio 2014 (Zenit.org

The Courage è un apostolato che risponde alle esigenze di quelle persone attratte dallo stesso sesso, che si sentono escluse dalla Chiesa e che vogliono trovare la loro unità al di là dell’etichetta di omosessuali.
Nato negli USA, dove è presente in metà delle diocesi, il progetto si è poi diffuso in altri dodici paesi, sempre con l’obiettivo di aiutare chi abbia tendenze omosessuali, a vivere in castità, in uno spirito di amore e verità.
Per conoscere la realtà di The Courage, ZENIT ha intervistato padre Paul Check, diventato direttore del progetto dopo la morte del fondatore, padre John Harvey.
Padre Paul, ci vuole raccontare in breve la storia dell’apostolato The Courage?

mercoledì 19 febbraio 2014

Domande e risposte sull'aborto

di Stefano Grossi Gondi, 10 febbraio 2014
Il sito Uccr  ha fatto il punto sul dibattito relativo all'aborto, cercando di spiegare gli aspetti  controversi e non messi bene in luce dai media. Un vero e proprio dossier che, in 17 punti, risponde alle questioni più rilevanti, confutando molti luoghi comuni ed errori che hanno condizionato e tuttora influenzano l'opinione pubblica. Presentiamo qui una sintesi del dossier.
 
  
L'embrione è un essere umano?
 

lunedì 17 febbraio 2014

Il Cristo di cui parla il New Age è il Gesù dei Vangeli?

Solo il cristianesimo parla di un Gesù Dio e uomo allo stesso tempo. Il New Age dice qualcosa di molto diverso

di Manuel Guerra Gómez

1. Cosa o chi è Gesù Cristo?

Questa domanda ha ricevuto innumerevoli risposte, ma tutte quelle che sono già state date e quelle che si possono ancora dare si riducono a tre:

domenica 16 febbraio 2014

CONCILIO VATICANO II (dizionario)

Il Concilio ecumenico Vaticano II è stato il ventunesimo e ultimo concilio ecumenico, ovvero una riunione di tutti i vescovi del mondo per discutere di argomenti riguardanti la vita della Chiesa cattolica.


Si svolse dal 1962 al 1965, sotto i pontificati diGiovanni XXIII e Paolo VI. Promulgò quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti.

La costituzione Dei Verbum sulla «divina rivelazione» ricollocò al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani la Bibbia, che dall'epoca del Concilio di Trento, a causa dellaRiforma protestante, era stata vincolata al testo latino e dunque di fatto riservata al clero, in forma comunque limitata.

Tra tutti i documenti conciliari, il più importante fu la costituzione dogmatica Lumen Gentium, sulla Chiesa e la sua natura e organizzazione, definita da Paolo VI la «magna charta» del Vaticano II.

venerdì 14 febbraio 2014

Guida politicamente scorretta a Galileo

di Luciano Benassi, 15-02-2014, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-guida-politicamente-scorrettaa-galileo-8442.htm

Galileo GalileiIl 15 febbraio corrono 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei (Pisa, 1564 – Arcetri (FI), 1642). Galileo è stato uno dei più importanti iniziatori del metodo scientifico, cioè di quel modo di fare scienza che, unendo teoria e verifica sperimentale, costituisce “la scienza” quale oggi è conosciuta e praticata in tutto il mondo. Tuttavia, il suo nome, è soprattutto legato alla vicenda che lo vide contrapposto alla Chiesa cattolica e il “caso Galileo” è diventato — come “il Medioevo”, “le Crociate”, “l’Inquisizione” – il simbolo della lotta fra una Chiesa “oscurantista” e “retrograda” e una scienza “luminosa” e “moderna”. Qui di seguito viene proposto un breve vademecum, una piccola guida da tenere sempre a portata di mente ogni volta che siamo chiamati a riflettere e a rispondere sulla vicenda che da troppi secoli avvelena i rapporti tra scienza e fede.

giovedì 13 febbraio 2014

CHIESE ANTICHE E FRAGILI. Mappa di quel che resta dei cristiani d'oriente

di Giorgio Bernardelli, dal n. 22 del 2013 dalla rivista "Il Regno"

Quanti sono i cristiani del Medio Oriente? Quante e quali sono le loro Chiese? Per orientarci, il punto di riferimento sono i patriarcati del cristianesimo dei primi secoli, che oltre a Roma e Costantinopoli assegnavano un ruolo di primo piano anche ad Antiochia, Alessandria e Gerusalemme.
I COPTI – Guardando ai numeri di oggi non si può partire che dai cristiani dell’Egitto, gli eredi del patriarcato di Alessandria. E specificamente dalla Chiesa copta ortodossa, guidata dal papa Tawadros II, a cui fa riferimento più del 90 per cento dei cristiani dell’Egitto. La si chiama copta ortodossa, ma va chiarito subito che non ha nulla a che vedere con l’ortodossia figlia dello scisma tra Roma e Costantinopoli. 

martedì 11 febbraio 2014

Il cristianesimo e la sofferenza

Luciano Manicardi, Monaco di Bose

Le radici degli atteggiamenti cristiani verso la sofferenza si trovano nella Bibbia. Dico “atteggiamenti” al plurale perché in realtà il riferimento alla vita e alla persona di Cristo, e anche alla sua sofferenza e morte simboleggiate dalla “croce”, hanno dato vita nella storia a comportamenti e atteggiamenti diversi, talvolta contraddittori, di fronte a sofferenza e morte. Nel primo millennio cristiano ha prevalso nelle chiese il riferimento al Gesù medico, al Gesù che ha incontrato tanti malati e sofferenti nel corpo e nella psiche e che ha sempre lottato contro il dolore che disumanizza e stravolge la vita di una persona. Ha prevalso l’immagine del Gesù che, incontrando i malati, non predica mai rassegnazione, non ha atteggiamenti fatalistici, non afferma mai che la sofferenza avvicini maggiormente a Dio, non chiede mai di offrire la sofferenza a Dio, non nutre mai atteggiamenti doloristici, perché sa che non la sofferenza, ma l’amore salva. Per questo Gesù “si prende cura” di chi è nella sofferenza, mostra empatia nei suoi confronti, e a volte anche opera guarigioni. Nel secondo millennio si è venuto progressivamente accentuando un atteggiamento di imitazione o di identificazione nel Cristo sofferente e crocifisso che, sa da un lato ha potuto a volte consentire di rendere sopportabile la sofferenza che non passa, ha tuttavia dato origine a spiritualità doloristiche, a vere e proprie esaltazioni del soffrire come via di salvezza, che non avevano nulla in comune con lo spirito del Vangelo e con un atteggiamento semplicemente “umano”. Si tratta di quelle “ideologie” spirituali che qualcuno ha posto sotto il nome di “masochismo cristiano” (ma si potrebbe parlare anche di sadismo).

sabato 8 febbraio 2014

CRISTO E LA CHIESA: UN MATRIMONIO RIUSCITO

di Giacomo Biffi
Fonte: Il Timone, Maggio 2013 (n. 123)

Quello tra il Signore Gesù e la sua Chiesa non è solo un matrimonio incontestabilmente celebrato: è altresì, per così dire, un matrimonio "riuscito". Potrà meravigliare questo insolito punto di riflessione ecclesiologica; ma va ritenuto opportuno e benefico. Anche perché è abbastanza diffuso un modo di pensare e di parlare, che non disconosce questo coniugio come atto originario costitutivo della Chiesa (diversamente si uscirebbe dalla verità cattolica), ma poi pare quasi supporre che siano intervenuti dei malintesi tra i coniugi e ormai non ci sia tra loro una grande armonia.
Non si spiegherebbe altrimenti come mai molti credenti si esprimano senza simpatia nei confronti della Sposa di Cristo, e talvolta quasi col desiderio di "metterla a posto", come si sarebbe tentati di fare con la moglie troppo invadente di un amico che ci è caro.

LA "CHIESA" O LA "CHIESA"? 

giovedì 6 febbraio 2014

La denuncia e l'ingerenza(E. Bianchi)

ENZO BIANCHI, priore di BoseLa Repubblica, 6 febbraio 2014
di ENZO BIANCHI

Solo un anno fa, alla vigilia delle inattese dimissioni di Benedetto XVI, la chiesa cattolica era nel mezzo della bufera a causa da un lato della progressiva e sempre più drammatica emersione dello scandalo degli abusi su minori commessi da suoi membri e, d’altro lato, dell’intrecciarsi di questa piaga con vicende finanziarie e intrighi curiali tutt’altro che cristallini quando non penalmente rilevanti.
Attendersi che un cambio di pontefice – per quanto sorprendente per diversità di stile e di approccio pastorale – fosse sufficiente per completare l’opera di risanamento avviata da benedetto XVI e per rendere giustizia di decenni di silenzi e sottovalutazione della gravità dei comportamenti era sintomo perlomeno di ingenuità se non di volontà di rimozione affrettata della questione.

mercoledì 5 febbraio 2014

La "ricchezza" della Chiesa come rispondere?

di Corrado Gnerre da Il Settimanale di Padre Pio 06.03.2011


Perché la Chiesa che predica la povertà è tanto “ricca”? Ci sono almeno 4 considerazioni che si possono portare a chi muove ai cattolici questa critica, riflettendo su quel che veramente significano nella Chiesa “povertà” e “ricchezza”.

Una delle questioni che più frequentemente vengono proposte nelle ore di religione cattolica o negli incontri di catechesi è quella riguardante la cosiddetta “ricchezza” della Chiesa. Ma è mai possibile – si chiede solitamente – che la Chiesa possegga tanta ricchezza pur predicando la povertà?
E allora è bene chiarire alcuni punti per saper rispondere a questo interrogativo, che – come abbiamo già detto – è molto diffuso.
Divideremo il discorso in quattro punti:
1) la povertà non va confusa con il pauperismo;
2) la Verità non può essere separata dalla bellezza;
3) la ricchezza della Chiesa... non è della Chiesa;
4) la Chiesa non è del mondo, ma è nel mondo.

lunedì 3 febbraio 2014

COMUNIONE e COMUNITA' (dizionario)

Comunione. Quando l’amore diventa comunità
 
Dagli spesso trascurati «sommari» degli Atti degli apostoli, il priore di Bose Enzo Bianchi coglie, nella lectio magistralis che terrà al prossimo Festivalfilosofia di Modena, il richiamo ai credenti affinché percepiscano la propria chiamata a «essere un cuore solo e un’anima sola» nel vissuto quotidiano.
Avvenire, 13.9.09
La narrazione di come i credenti vivevano al tempo degli apostoli indica come i cristiani dovrebbero sempre vivere la comunione ecclesiale, al di là del mutamento di tempi e condizioni.
  Il messaggio che ci giunge
 dalla Chiesa primitiva di Gerusalemme appare chiaro ed esigente per i cristiani di ogni epoca: chi ha ricevuto il dono dello Spirito santo e ha conosciuto l’irrompere della forza di Dio nella propria vita, è generato a vita nuova Tale novità deve esprimersi concretamente in una differenza che consiste soprattutto in quel tratto ben preciso che siamo venuti riscoprendo a partire dal concilio Vaticano II: la differenza della «koinonía», della comunione

sabato 1 febbraio 2014

IL PURGATORIO NON E' UNA FAVOLA

Seguendo la Bibbia, da sempre la Chiesa ne afferma l'esistenza mettendo in guardia dalle pene tutt'altro che leggere
di Corrado Gnerre

Un giorno un frate chiese a Padre Pio di applicare la celebrazione della S.Messa a suffragio dell'anima di suo padre, morto trent'anni prima. Padre Pio disse che lo avrebbe fatto nella Messa del giorno dopo. La mattina seguente, dopo la celebrazione, Padre Pio disse a quel frate: «Gioisci. Oggi il tuo papà è entrato in Paradiso!». Ma quel frate, invece di gioire, ri rattristò e disse: «Ma Padre, il mio papà è morto già da trent'anni». Al che Padre Pio esclamò: «Dinanzi a Dio tutto si paga».
«Dinanzi a Dio tutto si paga»: sta qui la ragione del Purgatorio. A chi dubitasse, a chi ne minimizzasse l'esistenza e si facesse venire mille perplessità in merito, basterebbe ricordare che Dio è l'Essere nella sua pienezza, cioè nella sua massima perfezione e che dun­que in Dio ci sono tutte le virtù al grado massimo, per cui è giusto e doveroso affermare che Dio è massimamente amore, ma è al­trettanto giusto e doveroso affermare che Dio è massimamente giusto.