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lunedì 31 marzo 2014

I quattro Vangeli: perché sono il cuore della Fede cristiana

CHE COSA SIGNIFICA LA PAROLA VANGELO?
3“Vangelo” è una parola d’origine greca, εÚαγγέλιον (evangelion), che arriva all’italiano attraverso il latino evangelium e significa letteralmente lieto annuncio, buona notizia. Tale lieto annuncio riguarda la vita e la predicazione di Gesù Cristo, il Figlio Unigenito di Dio fatto uomo.
“Il termine ‘vangelo’, ai tempi di Gesù, era usato dagli imperatori romani per i loro proclami. Indipendentemente dal contenuto, essi erano definiti ‘buone novelle’, cioè annunci di salvezza, perché l’imperatore era considerato come il signore del mondo ed ogni suo editto come foriero di bene. Applicare questa parola alla predicazione di Gesù ebbe dunque un senso fortemente critico, come dire: Dio, non l’imperatore, è il Signore del mondo, e il vero Vangelo è quello di Gesù Cristo” (Benedetto XVIAngelus, 27-1-08). 

 QUANTI E QUALI SONO I VANGELI?
Sono 4: vangelo di Matteo (Mt), Marco (Mc), Luca (Lc), Giovanni (Gv). Essi fanno parte della Sacra Scrittura, e in particolare del Nuovo Testamento. Appartengono pertanto al cànone delle Scritture, che “è l’elenco completo degli scritti sacri, che la Tradizione Apostolica ha fatto discernere alla Chiesa. Tale cànone comprende 46 scritti dell’ Antico Testamento e 27 del Nuovo” (Compendio del CCC, 20).

domenica 30 marzo 2014

Sai cosa sono i sacramenti?

I sacramenti racchiudono in sé tutte le grazie di cui abbiamo bisogno nella vita affinché l'immagine di Cristo si formi in noi


Gesù Cristo ha redento il mondo con la sua Morte e Resurrezione, e ha istituito la Santa Chiesa, il Suo Corpo Mistico, per portare la salvezza da Lui conquistata a tutti gli uomini di ogni tempo e luogo, fino a quando tornerà per chiudere la Storia, nella Parusia, e giudicare l'umanità. Egli ha dato ai suoi apostoli, oggi i nostri vescovi, la missione di portare la salvezza a tutta l'umanità, attraverso la predicazione del Vangelo e la celebrazione dei sacramenti.

sabato 29 marzo 2014

Gli equivoci del "gender"

In che cosa consiste una cultura cristiana dell'identità di genere? Come la fede cristiana fa discernere e vivere concretamente nel quotidiano la verità dell'essere uomo e donna?

di Christian Albini

Uno spettro si aggira per la chiesa cattolica, il gender.

Vescovi, teologi, mezzi di comunicazione sembrano gareggiare nel denunciare il pericolo che viene dalla teoria del gender, la quale vorrebbe cancellare la differenza tra uomo e donna, e con essa distruggere matrimonio, famiglia e ruoli genitoriali.

Il gender appare come la nuova eresia che ha conquistato politici e intellettuali, assediando la chiesa e il diritto naturale in nome del matrimonio gay. Dalla legge contro l'omofobia ai registri delle coppie di fatto, all'educazione sessuale nelle scuole, tutto sembra guidato da un grande complotto gender, portato avanti dal movimento LGBT, come se fosse una sorta di Spectre potente e ramificata. Questa narrazione è molto diffusa nel discorso pubblico cattolico. Evoca un pericolo e un nemico contro cui vigilare e mobilitarsi.

Il fatto è che forse le cose non stanno proprio così.

giovedì 27 marzo 2014

Evangelium Vitae, la bioetica in 10 punti

di Giuliano Guzzo
giovanni20paolo20iiLa vera forza di un documento sta nel suo non invecchiare, nel rimanere attuale e in grado di leggere la realtà cogliendone sfumature che possono anche sembrare minori, mentre invece sono quelle decisive. Ebbene, a distanza di ormai diciannove anni dalla sua pubblicazione, avvenuta il 25 marzo 1995, l’enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II costituisce indubbiamente un documento ancora forte e profetico, capace di offrire a chiunque lo legga spunti di notevole utilità per comprendere lo spirito autentico della bioetica, vale a dire quello personalista, mirato cioè alla tutela di tutti gli esseri umani, senza distinzioni. Nell’invitare quindi tutti a leggersi questa enciclica, vediamo brevemente quali sono, a nostro avviso, i suoi dieci maggiori insegnamenti. 
 

martedì 18 marzo 2014

CRISTIANOFOBIA (Dizionario)

Le persecuzioni contro i cristiani non sono solo quelle avvenute nei primi tre secoli della vita della Chiesa. E’ stato calcolato che il secolo più sanguinario è stato quello appena concluso, il XX, e il nuovo secolo non offre grandi speranze di essere più clemente. Ancora oggi tre quarti delle persone perseguitate e discriminate per la loro fede sono cristiani. Massimo Introvigne, prolifico sociologo e scrittore, presentando un recente intervento del Papa, nota come “le persecuzioni e discriminazioni dei cristiani sono da una parte le violazioni della libertà religiosa più diffuse e gravi nel mondo, dall'altra quelle di cui si parla meno e che sono meno conosciute”. C’è, da una parte, una “vera e propria persecuzione sanguinosa dei cristiani in numerosi Paesi con omicidi, stupri, torture. Certamente di questi orrori non sono responsabili i Paesi occidentali, ma essi possono fare di più coordinandosi fra loro per esercitare pressioni più efficaci sui governi che perseguitano le minoranze cristiane”. Dall’altra parte non bisogna neanche dimenticare altre forme non violente, ma non per questo tollerabili, di intolleranza e discriminazione che i cristiani subiscono nel mondo (compreso l’evoluto occidente).

domenica 16 marzo 2014

CREDO (Dizionario)

Il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta il Credo con queste affermazioni contenute nei punti 185-197:
Fin dalle origini, la Chiesa apostolica ha espresso e trasmesso la propria fede in formule brevi e normative per tutti. Ma molto presto la Chiesa ha anche voluto riunire l'essenziale della sua fede in compendi organici e articolati, destinati in particolare ai candidati al Battesimo.
« Il simbolo della fede non fu composto secondo opinioni umane, ma consiste nella raccolta dei punti salienti, scelti da tutta la Scrittura, così da dare una dottrina completa della fede. E come il seme della senape racchiude in un granellino molti rami, così questo compendio della fede racchiude tutta la conoscenza della vera pietà contenuta nell'Antico e nel Nuovo Testamento ». (S.Cirillo di Gerusalemme)       
Tali sintesi della fede vengono chiamate «professioni di fede», perché riassumono la fede professata dai cristiani. Vengono chiamate «Credo» a motivo di quella che normalmente ne è la prima parola: «Io credo». Sono anche dette «Simboli della fede». La parola greca Symbolum indicava la metà di un oggetto spezzato (per esempio un sigillo) che veniva presentato come un segno di riconoscimento. Le parti rotte venivano ricomposte per verificare l'identità di chi le portava. Il «Simbolo della fede» è quindi un segno di riconoscimento e di comunione tra i credenti.

venerdì 14 marzo 2014

Misericordia e verità

di Walter Kasper, L’OSSERVATORE ROMANO, 12.3.14

In preparazione al sinodo sulla famiglia

«Il tema del processo sinodale, “Sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione”, indica con evidenza che le questioni pastorali pressanti possono essere trattate non in modo isolato, ma soltanto sulla base e nel contesto complessivo del vangelo e del compito di evangelizzare, comune a tutti i battezzati. Perciò nella discussione dovrebbero partecipare, non ultimi, cristiani che vivono in situazioni familiari e talvolta in situazioni familiari difficili». Così il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, nella premessa al libro Il vangelo della famiglia (Brescia, Queriniana, 2014, pagine 78, euro 9) che contiene la sua relazione introduttiva al concistoro del 20 e 21 febbraio scorsi e due testi inediti che riportiamo quasi per intero. «La pubblicazione - spiega il cardinale sempre nella premessa - non intende anticipare la risposta del Sinodo. Essa vuole piuttosto confrontarsi con le domande e preparare basi per discuterne. A una risposta, che speriamo unanime, possiamo giungere solo attraverso la comune riflessione sul messaggio di Gesù, attraverso uno scambio - disponibile all’ascolto - di esperienze e argomentazioni, e soprattutto attraverso la comune preghiera per ricevere lo Spirito santo di Dio».

giovedì 13 marzo 2014

La felicità nelle religioni

Tutti gli uomini, appartenenti a una religione o a un'altra, inseguono la felicità. Il pensiero occidentale però differisce dagli altri: è fondato su una forte tendenza al razionalismo e sulla convinzione che tutto si possa spiegare nel contesto di una singola vita. Nelle religioni orientali è ben diverso. 

BUDDHISMO 
Ciò che incatena l'individuo all'esistenza, alle rinascite, è il desiderio: i desideri della mente servono l'IO, che in verità si rivela una casa vuota, un'illusione. Colmando i desideri dell'IO l'individuo si illude e crea sofferenza. Rinunciare ai desideri è avviarsi alla condizione suprema della felicità, cioè il Nirvana, in cui l'uomo è felice pur non desiderando. Identificando i fattori che conducono alla felicità e quelli che inducono alla sofferenza si arriva al proprio equilibrio e alla felicità personale che poi si traduce nella volontà di andare incontro agli altri. 

lunedì 10 marzo 2014

COSCIENZA (Dizionario)

Talora abbiamo della coscienza una concezione riduttiva e se ne parla in termini scettici, un po’ deprezzativi, confondendola con il puro soggettivismo: agisco secondo quello che a me sembra giusto, che a me piace o che mi torna utile.
In realtà la coscienza ci fa conoscere quella legge che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo. Una legge fondamentale, messa da Dio nei nostri cuori. La coscienza non è ciò che mi viene in mente; è il principio supremo allargato a misura divina (potremmo chiamarlo il principio della solidarietà, il principio del rispetto dell’altro, il principio dell’onore, del dovere, il principio della coerenza). E Dio stesso come amore, come fedeltà, come garante ultimo di ogni verità, che entra nell'intimo dell'uomo e diviene sorgente di azione e di discernimento. Per questo la coscienza è qualcosa di inviolabile, e tuttavia non è qualcosa di fantasioso, di strano, di imprevedibile. E il riconoscimento del grande comandamento dell' amore di Dio e del prossimo, il riconoscimento dei grandi valori - verità, onestà, giustizia, carità - in quanto sono intuiti, compresi e diventano fonte di vita, di giudizio e di azione, in dialogo con Dio e di fronte a Dio.

sabato 8 marzo 2014

QUARESIMA - ISTRUZIONI D'USO - il significato delle ceneri - di Alberto Maggi



QUARESIMA 
ISTRUZIONI D'USO
di Alberto Maggi

Con il mercoledì delle ceneri inizia la quaresima. Per comprendere il significato di questo periodo occorre esaminare la diversa liturgia pre e post-conciliare. Prima della riforma liturgica, l’imposizione delle ceneri era accompagnata dalle parole “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”, secondo la maledizione del Signore all’uomo peccatore contenuta nel Libro della Genesi (Gen 3,19). E con questo lugubre monito iniziava un periodo caratterizzato dalle penitenze, dai sacrifici e dalle mortificazioni. 

Oggi l’imposizione delle ceneri è accompagnata dall’invito evangelico “Convertiti e credi al vangelo”, secondo le prime parole pronunciate da Gesù nel Vangelo di Marco (Mc 1,15). Un invito al cambiamento di vita, orientando la propria esistenza al bene dell’altro e a dare adesione alla buona notizia di Gesù. L’uomo non è polvere e non tornerà polvere, ma è figlio di Dio, e per questo ha una vita di una qualità tale che è eterna, cioè indistruttibile, e per questo capace di superare la morte. 

venerdì 7 marzo 2014

Gesù tra la sua gente / 1

Premessa: la geografia e la storia sono un fatto spirituale

La fede biblica afferma che «quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli» (Gal 4,4-5); afferma, inoltre, che in Gesù Dio si è fatto uomo (Gv 1,14), ha assunto la nostra umanità creaturalmente fragile e la nostra storia complessa e complicata. Cercare di tracciare le coordinate sociali, religiose e culturali dell’ambiente in cui visse Gesù, a mio avviso non può non tener conto delle suddette affermazioni della fede biblica.

giovedì 6 marzo 2014

Intervista al Corriere: «Vi racconto il mio primo anno da Papa»

http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_04/vi-racconto-mio-primo-anno-papa-90f8a1c4-a3eb-11e3-b352-9ec6f8a34ecc.shtml

«Benedetto XVI non è una statua 
Partecipa alla vita della Chiesa»

Bergoglio e il primo anno da Papa: «Grande attenzione ai divorziati. Sulle unioni civili valutare i casi»

di Ferruccio de Bortoli
Un anno è trascorso da quel semplice «buonasera» che commosse il mondo. L’arco di dodici mesi così intensi — non solo per la vita della Chiesa — fatica a contenere la grande messe di novità e i tanti segni profondi dell’innovazione pastorale di Francesco. Siamo in una saletta di Santa Marta. Una sola finestra dà su un piccolo cortile interno che schiude un minuscolo angolo di cielo azzurro. La giornata è bellissima, primaverile, tiepida. Il Papa sbuca all’improvviso, quasi di scatto, da una porta e ha un viso disteso, sorridente. Guarda divertito i troppi registratori che l’ansia senile di un giornalista ha posto su un tavolino. «Funzionano? Sì? Bene». Il bilancio di un anno? No, i bilanci non gli piacciono. «Li faccio solo ogni quindici giorni, con il mio confessore».
Lei, Santo Padre, ogni tanto telefona a chi le chiede aiuto. E qualche volta non le credono. 

martedì 4 marzo 2014

CONVERSIONE (Dizionario)

Quella torsione del pensiero chiamata CONVERSIONE
di Gianfranco Ravasi
"O Signore, dacci la serenità di accettare quello che non si può cambiare, il coraggio di cambiare quello che va cambiato e la saggezza per distinguere l'uno dall'altro". Così pregava il teologo americano Reinhold Niebuhr, morto nel 1971, e questa invocazione potrebbe essere l'epigrafe ideale per le pagine che sono ora di fronte a noi. Esse ruotano, infatti, attorno a un verbo essenziale per la vita e per la spiritualità:  cambiare. Pensiamo solo a quanto radicale sia stato il mutamento che abbiamo subito alle origini stesse della nostra esistenza, quando siamo usciti dalla quiete e dall'oscurità del grembo materno per affacciarci alla luce, alla libertà, all'ignoto. Su questo fondamentale cambiamento strutturale la psicologia e la psicanalisi hanno intrecciato quasi l'intera trama delle loro ricerche.