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domenica 22 giugno 2014

Le origini dell'ideologia "gender"

Legami culturali pericolosi che affondano le radici nel satanismo


di Gian Domenico Daddabbo

Il 2010 è l'anno in cui in Argentina furono approvati i matrimoni fra persone dello stesso sesso con tanto di “diritto d'adozione”. Con buona pace dei cristiani tiepidi, gay-friendly e politically correct che usano le parole del Santo Padre «Chi sono io per giudicare un omosessuale?» in base alle loro deduzioni e non di certo sulla base degli insegnamenti della Chiesa, l'allora Cardinal Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires e attuale Papa Francesco (ma guarda un po'!), scrisse una lettera alle suore carmelitane di Buenos Aires in cui il Presule metteva in guardia dall'ideologia gender.

giovedì 19 giugno 2014

Angeli e demoni secondo Papa Francesco

di Francesco Agnoli, Il Foglio, 19.6.14

Che senso hanno la parola “inferno” e la parola “diavolo” sotto il pontificato di Francesco

Nelle prediche di Papa Francesco, accanto a riferimenti costanti alla Misericordia di Dio, non mancano quelli al demonio e all'inferno. Anzi, non pochi osservatori si sono stupiti di quanto la figura di Satana compaia sovente nelle parole del Pontefice, non come se si parlasse di un simbolo, bensì di una forza personale operante nella storia. Ma chi è il demonio? Anzitutto è bene ricordare che si tratta di un angelo, cioè di una creatura di Dio, di grande bellezza, ribellatasi al suo Creatore. Gli angeli, sostiene san Tommaso nella Quaestio 50 della prima parte della Summa, sono creature del tutto immateriali, puri spiriti senza materia, che, a differenza di Dio, ricevono l'essere, non lo possiedono originariamente, da sé (Thomas Tyn, "Gli angeli in san Tommaso d' Aquino", Fede & Cultura, 2014). Dante li definisce "Creati / sì come sono, in loro essere intero": in essi la materia non limita lo spirito, oppure, utilizzando un grande logico matematico che credeva nell'esistenza di intelligenze senza corpo, Kurt Godel, il cervello non limita, con la sua debolezza, la potenza e il "desiderio" della mente. Proprio sugli angeli, sul loro ruolo nella storia della chiesa, dell' arte, della letteratura... è consigliabile un testo davvero completo e interessante, a cura di Saverio Gaeta e Marcello Stanzione, intitolato "Inchiesta sugli angeli" (Mondadori, 2014). Tra gli angeli, messaggeri di Dio, vi è dunque anche Lucifero, la cui colpa principale fu la superbia: quel peccato che oscura la capacità di vedere, di capire davvero. Anche tra gli uomini, le menti potenzialmente più brillanti e acute possono raggiungere una straordinaria incapacità di comprensione, quando siano accecate proprio dall'orgoglio. 

sabato 14 giugno 2014

TRINITA' (Dizionario)

Sembra una questione difficile, relegata ai teologi, quella di comprendere cosa sia la Trinità così come, del resto, comprendere la definizione che ne è stata data: un solo Dio in tre persone distinte.
Eppure non può essere una cosa da poco conto cercare di capire chi è il Dio in cui crediamo. Da questa ricerca ne consegue la nostra fede e la nostra vita concreta.
Pensiamo alle conseguenze concrete che possono derivarne: essere creati ad immagine di Dio che è uno è trino significa cercare l’unità senza uniformismi, rispettare e valorizzare le diversità di carismi, di ruoli, ma finalizzarli tutti al bene comune. Significa accogliere gli stranieri sentendoli parte di noi: distinti, ma chiamati con tutti all’unità.

domenica 8 giugno 2014

DIVORZIO (Dizionario)

«Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito»
di D.Tettamanzi, 2008
Lettera agli sposi in situazione di separazione, divorzio e nuova unione

Carissimi fratelli e sorelle, da molto tempo coltivo il desiderio di rivolgermi a voi, con una modalità il più possibile diretta e personale. Mi piacerebbe, infatti, chiedervi il permesso di entrare come un fratello in casa vostra e domandarvi un po’ del vostro tempo. (…)
La Chiesa è a voi vicina
Anzitutto voglio dirvi che non ci possiamo considerare reciprocamente estranei: voi, per la Chiesa e per me Vescovo, siete sorelle e fratelli amati e desiderati. E questo mio desiderio di entrare in dialogo con voi scaturisce da un sincero affetto e dalla consapevolezza che in voi ci sono domande e sofferenze che vi appaiono spesso trascurate o ignorate dalla Chiesa. Vorrei allora dirvi che la comunità cristiana ha riguardo del vostro travaglio umano.Certo, alcuni tra voi hanno fatto esperienza di qualche durezza nel rapporto con la realtà ecclesiale: non si sono sentiti compresi in una situazione già difficile e dolorosa; non hanno trovato, forse, qualcuno pronto ad ascoltare e aiutare; talvolta hanno sentito pronunciare parole che avevano il sapore di un giudizio senza misericordia o di una condanna senza appello. E hanno potuto nutrire il pensiero di essere stati abbandonati o rifiutati dalla Chiesa. La prima cosa che vorrei dirvi è questa: “ La Chiesa non vi ha dimenticati! Tanto meno vi rifiuta o vi considera indegni”. Mi vengono in mente le parole di speranza che Giovanni Paolo II rivolse alle famiglie provenienti da tutto il mondo in occasione del loro Giubileo nel 2000: “Di fronte a tante famiglie disfatte, la Chiesa si sente chiamata non ad esprimere un giudizio severo e distaccato, ma piuttosto ad immettere nelle pieghe di tanti drammi la luce della parola di Dio, accompagnata dalla testimonianza della sua misericordia”.E allora se avete trovato sul vostro cammino uomini o donne della comunità cristiana che vi hanno in qualche modo ferito con il loro atteggiamento o le loro parole, desidero dirvi il mio dispiacere e affidare tutti e ciascuno al giudizio e alla misericordia del Signore. In quanto cristiani sentiamo per voi un affetto particolare, come quello di un genitore che guarda con più attenzione e premura il figlio che è in difficoltà e soffre, o come quello di fratelli che si sostengono con maggiore delicatezza e profondità, dopo che per molto tempo hanno faticato a comprendersi e a parlarsi apertamente.
La vostra ferita è anche nostra
 

venerdì 6 giugno 2014

DIPENDENZE e giovani (Dizionario)

GIOVANI E DROGHE LEGGERE

Marijuana, Canapa indiana, Cannabis, Canne & Spinelli, Hashish

Nonostante il suo consumo si sia ridotto negli ultimi vent'anni, la marijuana è ancora oggi la sostanza d'abuso più frequentemente consumata negli Stati Uniti e in Europa. I consumatori di marijuana costituiscono una popolazione eterogenea per età, etnia o sesso. Si stima che circa il 70% degli americani, di età compresa tra i 27 ed i 32 anni, abbiano consumato marijuana. Il 2-3% della popolazione ne fa uso quotidianamente. Il consumo di marijuana tra gli adolescenti costituisce un grave problema medico e sociale.
Le conseguenze del consumo di marijuana sulla salute sono ancora poco chiare e non ben caratterizzate.

Effetti

mercoledì 4 giugno 2014

Come si può parlare dello Spirito Santo?

Se non era facile parlare ai contemporanei di Dio, ancora più difficile è stato parlare loro del Figlio di Dio. Ma come si deve parlare dello Spirito santo di Dio, che non si può concepire né rappresentare e, certamente, neppure dipingere?
Nella storia dell'arte occidentale c'è un pittore, al quale più che ad altri si attribuisce un anelito di spiritualizzazione. Molti dei suoi dipinti sono pervasi di un'inquietudine estatica. Lo spazio da lui dipinto è spesso più accennato simbolicamente che reale; domina la verticale, il movimento ascensionale; le sue figure sembrano stirate artificialmente, allungate in maniera innaturale; il gioco delle ombre e delle luci è altamente drammatico; i contorni sfumano. La bellezza è qui in larga misura smaterializzata - anche a prescindere dagli occhi espressivi di molte figure.
Questo pittore proviene dall'arte greco-bizantina, tuttavia a Venezia e a Roma, presso i grandi maestri Tiziano, Bassano e Tintoretto, si era appropriato delle acquisizioni del rinascimento e del manierismo. E tutto questo coniugava con la religiosità popolare mistica della Spagna, lui che non era spagnolo e che tuttavia era più spagnolo degli spagnoli: Domenikos Theotokópoulos di Creta detto El Greco (1541-1614), non soltanto pittore, ma anche scultore, architetto e teorico dell'arte.

lunedì 2 giugno 2014

Che cos'è l'effusione dello Spirito Santo?

Una risposta di Dio alla disfunzione in cui è venuta a trovarsi la vita cristiana

L'effusione dello Spirito non è un sacramento, ma si dice in rapporto ad un sacramento, anzi a più sacramenti: ai sacramenti dell'iniziazione cristiana. L'effusione attualizza e, per così dire, rinnova l'iniziazione cristiana. Il rapporto fondamentale è però, con il sacramento del Battesimo. La designazione «battesimo dello Spirito» con cui l'effusione veniva chiamata fino a poco fa e con cui è ancora chiamata dai nostri fratelli americani, non voleva dire altro che questo, cioè che si tratta di qualcosa che si fonda sul sacramento del battesimo. Noi diciamo che l'effusione dello Spirito attualizza e ravviva il nostro battesimo. Per capire come un sacramento ricevuto tanti anni fa, addirittura agli inizi della vita, possa improvvisamente ritornare a rivivere e a sprigionare tanta energia quanta ne vediamo in occasione dell'effusione, bisogna tenere presente alcuni elementi di teologia sacramentale. La teologia cattolica conosce l'idea di sacramento valido e lecito, ma «legato». Un sacramento si dice legato se il suo frutto rimane vincolato, non usufruito per mancanza di certe condizioni che ne impediscono l'efficacia. Un esempio estremo è il sacramento del matrimonio o dell'ordine sacro ricevuto in stato di peccato mortale. In queste condizioni tali sacramenti non possono conferire nessuna grazia alle persone; rimosso però l'ostacolo del peccato, con la penitenza, si dice che il sacramento «rivivisce» (reviviscit) grazie al carattere indelebile o, detto più biblicamente, grazie alla fedeltà e alla irrevocabilità del dono di Dio: "Dio resta fedele anche se noi siamo infedeli perché egli non può rinnegare se stesso" (2Tm 2,13).

domenica 1 giugno 2014

Celibato dei preti, facciamo chiarezza

di Enrico Cattaneo01-06-2014, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-celibato-dei-pretifacciamo-chiarezza-9352.htm

SacerdozioPuntualmente la questione del celibato dei preti ritorna sulle cronache dei giornali, e anche nella intervista a Papa Francesco sull’aereo di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa, non è mancata la domanda sui “preti sposati”, dato che, come si sa, gli Ortodossi hanno dei preti sposati, e i ministri protestanti e anglicani – identificabili ‘grosso modo’ con i preti cattolici – sono quasi tutti sposati. La domanda del giornalista sembra poi giustificata dal fatto che in Germania i preti cattolici non aspetterebbero altro che il momento per potersi sposare!
Il Papa risponde chiarendo anzitutto che nelle Chiese cattoliche di rito orientale, già «ci sono dei preti sposati!». E prosegue: «Perché il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c’è sempre la porta aperta».