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sabato 28 dicembre 2013

Chiesa e pedofilia (Introvigne)

1.      Antefatto (ovvero: quando la storia insegna)
Ci sono casi di abusi sessuali che vengono alla luce ogni giorno contro un gran numero di membri del clero cattolico. Purtroppo non si può più parlare di casi individuali ma di una crisi morale collettiva che forse la storia culturale dell’umanità non ha mai conosciuto in una dimensione così spaventosa e sconcertante. Numerosi sacerdoti e religiosi sono rei confessi. Non c’è dubbio che le migliaia di casi venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia”.
Un editoriale del New York Times del 2010? No: un discorso del 28 maggio 1937 di Joseph Goebbels (1897-1945), ministro della propaganda del Terzo Reich. La data è importante: il 10 marzo 1937 con l’enciclica Mit brennender Sorge papa Pio XI (1857-1939) condanna l’ideologia nazista. Alla fine dello stesso mese il Ministero della Propaganda guidato da Goebbels lancia la campagna contro gli abusi sessuali dei sacerdoti. 276 religiosi e 49 sacerdoti secolari sono arrestati nel 1937. Gli arresti si susseguono in tutte le diocesi tedesche, in modo da tenere gli scandali sempre sulla prima pagina dei giornali.
Dei 325 sacerdoti e religiosi arrestati dopo l’enciclica solo 21 sono condannati. È pressoché certo che fra questi ci siano degli innocenti calunniati. Quasi tutti finiranno nei campi di sterminio, dove molti moriranno.

venerdì 27 dicembre 2013

Quando è "nato" il Natale?

di Raymond Winlig pubblicato su Avvenire del 24 dicembre 2013. 

La data esatta del giorno della nascita di Ge­sù non è conosciuta. Su questo punto, i Vangeli dell’infanzia non danno alcuna informazione precisa. Clemente d’Ales­sandria menziona i calcoli approssimativi di gruppi di cristiani a proposito di questa data: per gli uni sarebbe il 19 o 20 aprile, per altri il 20 maggio. Egli riferisce inoltre che i discepoli di Basilide consideravano il 6 gennaio come data del battesimo di Gesù, nonché della sua nascita, costi­tuendo il battesimo, secondo loro, l’adozione di Ge­sù a Figlio di Dio. Giuliano l’Africano (prima del 221) designa il 25 marzo giorno dell’annunciazione e del­la morte di Cristo, per cui conclude che la nascita di Gesù dovette avvenire verso la fine del mese di di­cembre. Il computo pasquale del 243 nota che Gesù è nato il 28 marzo, il giorno in cui è stato creato il so­le, stando alla Genesi. 
La testimonianza più antica per fissare la nascita di Ge­sù al 25 dicembre è data dal Chronographusredatto da Filocalo nel 354. Ora, la lista dei vescovi di Roma, che ne fa parte, contiene indicazioni che permettono di precisare la data di composizione di questo docu­mento, e cioè il 336. Il documento induce anche a pen­sare che i cristiani celebravano il 25 dicembre come festa della nascita di Gesù. La festa appare nell’Africa del Nord verso la stessa epoca. 
In ogni ipotesi, biso­gna distinguere la data della festa del Natale e l’og­getto di questa festa, vale a dire la nascita di Gesù. 
A questo proposito si scontrano due tesi: 

domenica 22 dicembre 2013

NATALE (dizionario)

Andiamo fino a Betlemme,
come i pastori.
L'importante è muoversi.
E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità
di un bambino,
non ci venga il dubbio di aver
sbagliato il percorso.
Il volto spurito degli oppressi,
la solitudine degli infelici,
l'amarezza di tutti gli
uomini della Terra,
sono il luogo dove Egli continua
a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura.(don Tonino Bello)

Natale del Signore. Una speranza per tutti (E.Bianchi)

 

di Enzo Bianchi, Dare senso al tempo
L’evento che i cristiani celebrano a Natale non è una “apparizione” di Dio tra gli uomini, ma la nascita di un bambino che soltanto Dio poteva dare all’umanità, un “nato da donna” che però veniva da Dio e di Dio doveva essere racconto e spiegazione. La nascita di colui che è il Signore e Dio non va presa in senso metaforico, ma in tutto il suo senso reale, storico che l’Evangelo mette in evidenza quale “segno”. Infatti, per ben tre volte, nella narrazione della nascita di Gesù, l’evangelista Luca ripete con le stesse parole l’immagine da guardare senza distrazioni: “un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia” (Lc 2,7.12.16)! Sì, c’è anche la luce che risplende e avvolge i pastori, c’è la gloria divina che incute timore, c’è il coro degli angeli che canta la pace per gli uomini amati da Dio, ma tutto questo è solo la cornice che mette in risalto il quadro e cerca di svelarci il senso che esso racchiude. 

sabato 21 dicembre 2013

CHIESA e MASSONERIA (dizionario)

Ci sono massoni nella Chiesa cattolica? Alcuni affermano che tra i cattolici ci sono membri della massoneria. È vero? Un'appartenenza è compatibile con l'altra?
          23 apr 2013    Julio de la Vega-Hazas http://www.aleteia.org/it/religione/q&a/ci-sono-massoni-nella-chiesa-cattolica-874005

La massoneria è un'istituzione - forse sarebbe meglio parlare di “istituzioni”, perché ci sono varie “obbedienze” - che ha avuto origine presumibilmente nelle corporazioni di muratori specializzati (mason significa muratore in inglese) e si è evoluta, conservando simboli originali fino a una società che inglobava intellettuali, con un sistema di idee proprio. Questo cambiamento è apprezzabile già all'inizio del XVIII secolo.

Si autodefinisce come una società filantropica, simbolica e filosofica, fondata sulla base del sentimento di fraternità, di carattere iniziatico, discreta e ritualizzata. Si usa il termine “discreta” per dire che non è segreta, il che è solo in parte esatto: è vero che è registrata e i suoi dirigenti sono noti, ma è anche vero che l'appartenenza in genere viene nascosta. Non è propriamente religiosa, ma ciò non vuol dire che trascuri la religione.

mercoledì 18 dicembre 2013

CHIESA e GESU’ (dizionario)

Cristo si, Chiesa no?

Gesù Cristo è il fondatore della Chiesa e la Chiesa è il Corpo di Cristo (che rimane suo CAPO) fedele al suo fondatore: non può fare scelte contrarie a ciò che espressamente Gesù ha indicato nei Vangeli.
- Gesù sceglie 12 apostoli (12 come le tribù d’Israele = nuovo popolo di Dio), mentre tanti sono i discepoli che lo seguono e prendono parte a questo nuovo popolo.
- diede a loro autorità e potere mandandoli a battezzare tutte le genti.
- si definisce pastore di questo popolo e offre la possibilità di averlo sempre con loro (Eucaristia, preghiera, poveri…).
- come ad un popolo offre una legge (morale, il nuovo comandamento), una preghiera nuova (il padre nostro), il segno del Battesimo e i sacramenti come strumenti con cui continua ad operare.
- La sua morte e resurrezione anziché rappresentare la fine segna un vero inizio: Gesù Risorto conferma i suoi apostoli, li invia e dona il suo Spirito perché operi in loro al suo posto, consapevoli che lui è VIVO e continua ad essere presente tra i suoi.
- A Pietro affida la GUIDA della sua Chiesa (a te do le chiavi del regno dei cieli)
- solennemente gli apostoli ricevono lo SPIRITO SANTO nel Cenacolo il giorno di Pentecoste: il gruppo impaurito di apostoli diviene un gruppo eroico e convincente di testimoni che annunciano al mondo il kerigma (Gesù Cristo Figlio di Dio morto e Risorto per la nostra salvezza, vivo e operante in mezzo a noi> ICTUS: pesce: Iesous Christos Theoù Uios Soter: G.C., Figlio di Dio Salvatore).

“CRISTO SI, CHIESA NO?”

giovedì 12 dicembre 2013

CHIESA (VATICANO)

Chiesa. Infallibilità pontificia

Viene analizzato il significato del dogma, oltre ad un excursus sulla sua storia e un approfondimento della sua base scritturale.
In che cosa consiste l'infallibilità del Papa?
Per infallibilità papale s’intende la impossibilità da parte del papa di sbagliare quando insegna in materia di fede e di morale.
http://parolevita.blogspot.it/2013/02/la-mistica-della-croce-e-la-mistica-del.html (le scelte di Giovanni Paolo II- mistica della croce- e di Benedetto XVI- mistica del servizio al venir meno delle loro forze secondo B.Forte)
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Da infallibile a umano Joseph Ratzinger perde l’ultimo carisma. Con l’addio decadrà anche questo potere. La prerogativa fu voluta da Pio IX

lunedì 9 dicembre 2013

COS'E' DAVVERO LA MASSONERIA

Assolutamente incompatibile con la fede cattolica in quanto laicista, gnostica, rituale, magica, indifferentista, relativista e con richiami al satanismo

di Gianandrea de Antonellis

Padre Paolo M. Siano, Francescano dell'Immacolata, è un profondo studioso della massoneria, soprattutto nei suoi aspetti esoterici. Ha da poco dato alle stampe due importanti testi sulla setta dei Liberi Muratori: un Manuale per conoscere la Massoneria e La Massoneria tra esoterismo, ritualità e simbolismo, ambedue pubblicati dalla Casa Mariana Editrice (Frigento, AV, 2012). Inoltre, sta lavorando ad altri saggi che ne approfondiscono sempre l'aspetto esoterico.
Si può essere buoni cristiani e allo stesso tempo aderire alla massoneria? In fondo, il nostro Dio ed il loro Grande Architetto non si identificano?
Dal 1738 ad oggi la Santa Sede afferma l'incompatibilità tra l'essere cattolico e l'essere massone poiché nella Loggia si riscontrano indifferentismo, naturalismo, relativismo, ed altro ancora. Pertanto ai fedeli cattolici (chierici e laici) non è lecito farsi iniziare nella massoneria. L'essenza della massoneria e della "Luce" (o "gnosi") massonica consta almeno di tre elementi inscindibili: 

domenica 8 dicembre 2013

CHIESA (OBIEZIONI, dizionario)

OBIEZIONI alla CHIESA

"Amate la Chiesa, mistero di salvezza del mondo [...]. Amatela come vostra Madre, con un amore che è fatto di rispetto e di dedizione, di tenerezza e di operosità.
Non vi accada mai di sentirla estranea e di sentirvi a lei estranei; per lei vi sia dolce lavorare e, se necessario, soffrire. Che se in essa doveste a motivo di essa soffrire, ricordatevi che vi è Madre; sappiate per essa piangere e tacere".
Giuseppe Lazzati 

Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più duro, di più generoso, di più bello.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.

venerdì 6 dicembre 2013

CELIBATO (SACERDOTALE), dizionario

SACERDOZIO e CELIBATO

Il card. Ratzinger risponde a Peter Seewald nel libro-intervista Il Sale della terra(1996)

Perché esiste il celibato?Esso è legato a una frase di Cristo: Ci sono coloro - si legge nel Vangelo - che per amore del regno dei cieli, rinunciano al matrimonio e, con tutta la loro esistenza, rendono testimonianza al regno dei cieli. La Chiesa è arrivata molto presto alla convinzione che essere sacerdoti significa dare questa testimonianza per il regno dei cieli. (…) Israele entra nella terra promessa, undici tribù ricevono ciascuna la propria porzione di territorio; solo la tribù di Levi, quella dei sacerdoti, non riceve territorio né eredità; la sua eredità è solo Dio. (…)
Dover morire senza figli, un tempo voleva dire aver vissuto senza scopo: una volta dispersa la traccia della mia vita, io sono morto del tutto. Se invece ho dei figli, continuerò a vivere in loro, grazie a una specie di immortalità, ottenuta attraverso la discendenza. (…) La rinuncia al matrimonio e alla famiglia è quindi da intendersi nella seguente prospettiva: rinuncio a ciò che per gli uomini non solo è l’aspetto più normale, ma il più importante. Rinuncio a generare io stesso vita dall’albero della vita, ad avere una terra in cui vivere e vivo con la fiducia che Dio è davvero la mia terra. Così rendo credibile anche agli altri che c’è un regno dei cieli. Non solo con le parole, ma con questo tipo di esistenza sono testimone di Gesù Cristo e del Vangelo e gli metto così a disposizione la mia vita. Il celibato ha dunque un significato contemporaneamente cristologico e apostolico. Non si tratta solo di risparmiare tempo - ho un po’ di tempo a disposizione perché non sono un padre di famiglia – il che sarebbe troppo banale e pragmatico. Si tratta di un’esistenza che punta tutto sulla carta di Dio, e tralascia proprio quanto normalmente rende matura e promettente un’esistenza umana.
D’altra parte qui non si tratta di un dogma. Il problema sarà forse, un giorno, aperto al dibattito, nel senso di una libera scelta tra una forma di vita celibataria e una non celibataria?

giovedì 5 dicembre 2013

Il Papa: "La risurrezione della carne è realtà"

di Massimo Introvigne, 04-12-2013, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-papa-la-risurrezione-della-carne-e-realta-7899.htm

Caravaggio, All'udienza generale del 4 dicembre 2013 Papa Francesco ha proposto una catechesi, nell'ambito della sua catechesi sul Credo, sull’affermazione «Credo la risurrezione della carne»: «una verità non semplice e tutt’altro che ovvia, perché, vivendo immersi in questo mondo, non è facile comprendere le realtà future». La catechesi del Papa ha avuto come centro «il rapporto tra la risurrezione di Cristo e la nostra risurrezione. Lui è risorto, e perché Lui è risorto anche noi risusciteremo». Se non crediamo che Gesù è veramente risorto - non si tratta solo di un simbolo - credere che anche noi resusciteremo non ha alcun senso. Se invece crediamo, non presteremo fede a quei teologi che negano la resurrezione della carne e la comprenderemo come un vero evento futuro, fattuale e storico.
Storicamente, la Sacra Scrittura «contiene un cammino verso la fede piena nella risurrezione dei morti», che ha una tappa importante nella visione del profeta Ezechiele su «ossa aride che tornano a vivere grazie all’infusione di uno spirito vivificante». Ma solo «Gesù, nel Nuovo Testamento, porta a compimento questa rivelazione, e lega la fede nella risurrezione alla sua stessa persona». Non ci resusciteremo da soli: «sarà Gesù Signore che risusciterà nell’ultimo giorno quanti avranno creduto in Lui». Venendo sulla Terra, Gesù «ci ha presi con sé nel suo cammino di ritorno al Padre». Questa verità  «è la fonte e la ragione della nostra speranza: una speranza che, se coltivata e custodita, – la nostra speranza, se noi la coltiviamo e la custodiamo – diventa luce per illuminare la nostra storia personale e anche la storia» delle nazioni.

mercoledì 4 dicembre 2013

Così il Vaticano II trasformò la liturgia

di Marco Roncalli e Matteo Liut, Avvenire, 4.12.13

I 50 anni della Sacrosanctum Concilium. Magnani: quel cammino che ha avvicinato la Chiesa alla gente

Approvata il 22 novembre 1963 e promulgata nella sessione pubblica del successivo 4 dicembre, esattamente cinquant’anni fa, la costituzione conciliare sulla Divina liturgia Sacro­sanctum Concilium è stata davvero la 'primizia' della grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel XX secolo, cioè del Vaticano II. Questo infatti il testo che ha promosso la più importante riforma liturgica della storia della Chiesa e ha offerto le prime tessere al mosaico rinnovato dell’ecclesiologia cattolica, recependo nuove istanze e riscoprendo la ministerialità, invitando ad una visione della liturgia non come rito o cerimonia, ma realtà teologica del mistero di Cristo celebrato, da vivere con partecipazione attiva e non da spettatori. Non è un caso se proprio Sacrosanctum Concilium, che indubbiamente corrispondeva alle finalità pastorali e di aggiornamento auspicate da Giovanni XXIII – e oggi da leggersi insieme agli altri documenti conciliari nella prospettiva di una nuova alleanza fra la Chiesa e il mon­do contemporaneo – è stata, di fatto, l’unica costituzione passata dalla fase preparatoria a quella conciliare senza troppi problemi. Per la verità, quando, all’avvio delle assise, ci si decise a cominciare proprio con lo schema De Liturgia, non tutti erano d’accordo: perché non iniziare con testi da molti considerati maggiori? Mere ragioni organizzative? Un vasto prevedibile consenso -quasi a rompere il ghiaccio - prima del confronto su nodi più cruciali? O, piuttosto, come disse Paolo VI«il tema esaminato per primo», la liturgia, era «fra tutti in certo modo il più importante, vuoi per la sua natura, vuoi per la dignità che riveste nella Chiesa», o, ancora, per usare le parole di Benedetto XVI «cominciando con l’argomento della liturgia, si poneva inequivocabilmente in luce il primato di Dio, la sua priorità assoluta?». 

lunedì 2 dicembre 2013

I nuovi esorcisti

di Paolo Rodari, La Repubblica, 1/12/13

Aumentano i sacerdoti che praticano riti contro il diavolo: “In tanti ci chiedono aiuto. Noi facciamo quello che molti non fanno più: ascoltiamo”

Roma - Nell’attesa c’è chi sgrana il rosario. Chi, in ginocchio, tiene le mani sul viso dialogando in solitudine con Dio. E chi, invece, parla sottovoce col vicino: «Gesù, Gesù…», sussurra ogni tanto. Se le due file di panche di legno duro al lato sinistro dell’altare potessero parlare, chissà quali segreti svelerebbero. Quanti dolori saprebbero raccontare. Nell’“ospedale da campo” che è la Chiesa di papa Francesco, la parrocchia della Traspontina in via della Conciliazione a Roma, a un passo dal Vaticano, sembra esserne il pronto soccorso. Ogni mattina cinquanta, sessanta persone attendono il proprio turno sedute compostamente. Hanno ferite spirituali che – ne sono convinte – soltanto padre Vincenzo può curare. «In verità non sono io la medicina – spiega Vincenzo Taraborelli, 76 anni, prete carmelitano – è Cristo il guaritore. Io sono solo un sacerdote, a cui il cardinale Camillo Ruini affidò anni fa il ministero di esorcista». Come padre Vincenzo ce ne sono altri. Un numero in discreta ma costante ascesa. Da non molto la diocesi di Milano ha nominato sette nuovi esorcisti, uno per ogni settore. E in curia è stato creato un centralino dedicato. Nel 2010 toccò alla diocesi di Napoli nominarne tre nuovi. Mentre, appena la scorsa estate, è stato il cardinale Antonio Maria RoucoVarela, arcivescovo di Madrid, a sceglierne otto nuovi fra il proprio clero «al fine di soddisfare le numerose richieste ricevute perché si dia maggiore attenzione alle presunte azioni demoniache». Ci sono casi «che vanno oltre gli psichiatri, che appaiono impotenti, e che suppongono una perturbazione nella vita delle persone», ha detto il cardinale. E ancora: «Questi casi si verificano e succedono con una frequenza appariscente». E così in altre diocesi. Per esempio a Cagliari dove, secondo quanto ha scritto recentemente L’Unione sarda, tre sacerdoti sono stati mandati a scuola di esorcismo a Roma: perché in città, ha scritto il quotidiano, è in aumento il numero delle persone possedute dal demonio. 

sabato 30 novembre 2013

CATECHISMO: citazioni e riflessioni utili, risorse web e racconti (Dizionario)

"Studiate il catechismo con passione e perseveranza! Sacrificate il vostro tempo per esso! Studiatelo nel silenzio della vostra camera, leggetelo in due, se siete amici, formate gruppi e reti di studio, scambiatevi idee su Internet. Rimanete ad ogni modo in dialogo sulla vostra fede! Dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede" 
(Benedetto XVI, Prefazione a YouCat, il catechismo dei giovani) 

"Se questo primo annuncio si rivolge specialmente a coloro, che non hanno mai inteso la Buona Novella di Gesù, oppure ai fanciulli, esso si dimostra ugualmente sempre più necessario, a causa delle situazioni di scristianizzazione frequenti ai nostri giorni, per moltitudini di persone che hanno ricevuto il battesimo ma vivono completamente al di fuori della vita cristiana, per gente semplice che ha una certa fede ma ne conosce male i fondamenti, per intellettuali che sentono il bisogno di conoscere Gesù Cristo in una luce diversa dall'insegnamento ricevuto nella loro infanzia, e per molti altri." 
(Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 52) 

  "Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda [...]Questa nuova evangelizzazione, rivolta non solo alle singole persone ma anche ad intere fasce di popolazioni nelle loro varie situazioni, ambienti e culture, è destinata alla formazione di comunità ecclesiali mature, nelle quali cioè la fede sprigioni e realizzi tutto il suo originario significato di adesione alla persona di Cristo e al suo Vangelo, di incontro e di comunione sacramentale con Lui, di esistenza vissuta nella carità e nel servizio. 
(Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 34)  

mercoledì 27 novembre 2013

Le 4 tensioni interne della “Evangelii Gaudium" (Spadaro)

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Con l’uscita della prima Esortazione apostolica di Papa Francesco posso dire esattamente che cosa ho vissuto intervistando Papa Francesco a partire dal 19 agosto scorsoHo incontrato il Papa a pochi giorni dal suo rientro dal Brasile e mentre ormai ultimava l’Evangelii Gaudium. Era un periodo vulcanico, di grande grazia ed energia. Mi rendo conto adesso di questo ulteriore aspetto dell’esperienza vissuta con lui: vedere il pensiero del Papa prendere forma e diventare dialogo vivo nella nostra conversazione per poi seguire i suoi sentieri e condensarsi un una Esortazione apostolica.
La Evangelii Gaudium richiede una lettura attenta. Una lettura immediata e rapida è possibile e anche opportuna. Tuttavia per entrare nei nodi del testo occorre fare una seconda lettura perché si tratta di un testo che contiene un disegno ed è frutto di una maturazione durata anni, se non decenni, non solo di riflessione, ma anche (e soprattutto) di esperienza pastorale. Su La Civiltà Cattolica proverò a compiere una mia prima lettura di secondo livello, diciamo così, su radici, struttura e significato dell’Esortazione.
Qui vorrei solamente mettere in evidenza in maniera estremamente schematica alcune tensioni interne positive al testo che lo rendono dinamico e ne “agitano” lo sviluppo.
1) La tensione tra spirito e istituzione

martedì 26 novembre 2013

Dignità e missione della donna

di Ettore Malnati, 26-11-2013, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-dignita-e-missione-della-donna-7819.htm

Risurrezione“Siccome ai nostri giorni le donne prendono parte sempre più attiva in tutta la vita sociale, è di grande importanza una loro più larga partecipazione anche nei vari campi dell’apostolato della Chiesa”1.
“Nel Cristianesimo, infatti, più che in ogni altra religione, [già lo aveva sottolineato Giovanni XXIII nella Pacem in Terris n. 22], la donna ha, fin dalle sue origini, uno speciale statuto di dignità, di cui il Nuovo Testamento ci attesta non pochi e non piccoli aspetti…; appare all’evidenza che la donna è posta a far parte della struttura vivente e operante del Cristianesimo in modo così rilevante che non ne sono forse ancora state elencate tutte le virtualità” 2.
Anzitutto vogliamo sottolineare che trattando del concetto di laico il Magistero intende espressamente uomo e donna volendo così togliere ogni discriminazione e nello stesso tempo assicurare la giusta presenza della donna nella Chiesa e nella società. Questo criterio permette “una considerazione più penetrante e accurata dei fondamenti antropologici della condizione maschile e femminile, determinata a precisare l’identità personale della donna nel suo rapporto di diversità e di reciproca complementarietà con l’uomo, non solo per quanto riguarda i ruoli da tenere e le funzioni di svolgere, ma anche e più profondamente per quanto riguarda la sua struttura e il suo sigillo personale… Impegnandosi nella riflessione sui fondamenti antropologici e teologici della condizione femminile, la Chiesa si rende presente nel processo storico dei vari movimenti di promozione della donna, vi apporta il suo contributo, ma prima e più ancora la Chiesa intende in tale modo obbedire a Dio che, creando l’uomo «a sua immagine e somiglianza»: «maschio e femmina li creò» (Gn 1,27)”3. Inoltre non può ignorare che Cristo Gesù promuove e valorizza questa bipolarità in rapporto alla sua sequela.

sabato 23 novembre 2013

La dottrina politica del Cristo Re

di Stefano Fontana, 23-11-2013, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-dottrina-politica-del-cristo-re-7793.htm

Cristo ReL’anno liturgico si conclude con la Festa di Cristo Re, che quest’anno cade domenica 24 novembre 2013. In questa occasione la Festa di Cristo Re si carica di ulteriori significati, in quanto segna anche la conclusione dell’Anno della Fede, iniziato per volontà di Benedetto XVI l’11 ottobre 2012 e che si concluderà, appunto, domenica 24 novembre 2013. Sembra importante, allora, chiedersi cosa sia questa Festa.
La dottrina di Cristo Re nel Catechismo
È utile innanzitutto precisare che la signoria o regalità di Cristo è un insegnamento della Chiesa contenuto nel Catechismo. Si tratta di una verità della dottrina della fede, come scrisse Pio XI, il Papa che istituì la festa: «è dogma di fede che Gesù Cristo è stato dato agli uomini quale Redentore in cui debbono riporre la loro fiducia, ed allo stesso tempo come legislatore a cui debbono obbedire» (enciclica Quas Primas). Il paragrafo 2105 del Catechismo dice: «Il dovere di rendere a Dio un culto autentico riguarda l’uomo individualmente e socialmente. È “la dottrina cattolica tradizionale sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l’unica Chiesa di Cristo” (Dignitatis humanae, 1). Evangelizzando senza posa gli uomini, la Chiesa si adopera affinché essi possano “informare dello spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture della comunità” (Apostolicam actuositatem, 13) in cui vivono. Il dovere sociale dei cristiani è di rispettare e risvegliare in ogni uomo l’amore del vero e del bene. Richiede loro di far conoscere il culto dell’“unica vera religione che sussiste nella Chiesa cattolica ed apostolica” (Dignitatis humanae, 1). I cristiani sono chiamati ad essere la luce del mondo. La Chiesa in tal modo manifesta la regalità di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle società umane».
Il Regno di Dio è Cristo stesso e la sua regalità si è manifestata nella creazione (“per mezzo di lui tutte le cose sono state fatte” dice il Vangelo di San Giovanni) e nella resurrezione. Essa ha quindi un aspetto anche messianico ed escatologico: la regalità di Cristo si compirà definitivamente col suo Ritorno, quando ricapitolerà in sé tutte le cose.

giovedì 21 novembre 2013

CATECHESI (Dizionario)

CATECHESI. Il secondo annuncio (E.Biemmi)
“Abbiamo bisogno di mappe
e non sappiamo ancora che la migliore
si costruisce strada facendo,
nel mentre andiamo edificando
quello che ancora ben non sappiamo”
(Duccio Demetrio)

Tre quarti dei catechisti italiani sono depressi, serpeggia nelle nostre comunità un senso di stanchezza e di sfiducia per questo tempo, quasi che ci fosse un tempo più adatto al vangelo di un altro. In una tavoletta assiro-babilonese, risalente a circa tremila anni fa è scritto: “La gioventù di oggi è corrotta nell’anima, è malvagia, empia, infingarda. Non potrà mai essere ciò che era la gioventù di una volta e non potrà mai conservare la nostra cultura”.
La gioventù di oggi è bella, certamente fragile ed esposta, ma carica di attese, di domande, di speranze. Tutti cerchiamo strade per vivere la nostra vita con umanità e senso, con o senza la fede.

C’è un mondo che se n’è andato, ma
-          rimane stabile la stessa forma di catechesi ( di impianto scolastico, preoccupandosi della trasmissione di una serie di contenuti per conoscere bene ciò in cui già si crede);
-          a servizio di un particolare dispositivo di iniziazione cristiana (indirizzato ai piccoli e tutto orientato a ricevere i sacramenti);
-          dentro uno specifico modello di parrocchia (una agenzia di servizi di stampo tridentino, incentrato sulla figura del parroco, che ha come compito essenziale la “cura delle anime” attraverso la predicazione, la catechesi…e tutti quei servizi che nutrono la fede della gente…per gente già credente!).

Tre grembi naturali di generazione della fede

martedì 19 novembre 2013

CASTITA’ e CONTINENZA (Dizionario)

La castità è una virtù. La castità è quell’energia spirituale che libera l’amore dall’egoismo. Il sesso svincolato da un contesto di donazione totale e completa di sé all’altro diviene un animalesco esercizio fisico, mosso da pulsioni egoistiche, che conduce ad una reificazione del proprio partner. La castità prematrimoniale, che implica per i fidanzati lacontinenza fino al matrimonio, è una virtù che eleva l’uomo; viene suggerita, non per mortificare la coppia, ma perché fa bene e promuove la comprensione dell’immenso valore del matrimonio.
Il sesso unisce, crea un legame molto intimo col partner e, poiché ciò accade più o meno consapevolmente ogni volta, più partner sessuali si hanno, più il legame con ognuno si indebolisce.

sabato 16 novembre 2013

La persecuzione dei cristiani nel mondo

Una documentazione capillare, giorno per giorno, nazione per nazione, su un fenomeno poco trattato nei media: la persecuzione delle persone che professano il credo cristiano. Questo servizio informativo è svolto dal sito Persecution promosso da un ente statunitense, International Christian Concern.
Interessante è la mappa mondiale interattiva, che segnala gli ultimi episodi anticristiani, poi descritti negli articoli. Qui sopra è la mappa relativa al mese di novembre, aggiornata ad oggi. Sotto è invece il riepilogo da marzo a dicembre 2012.
Nella mappa vengono indicati i diversi tipi di persecuzione: uccisioni, violenze, discriminazioni, arresti, assalti alle chiese, ecc. Gli episodi censiti vedono il triste primato dell'Asia (11.325) seguiti dal Medio Oriente (7.370) e Africa (4.837). Europa e America del Nord si attestano poco sotto quota 1.000.
Gli episodi sono così tanti e così frequenti da diventare routine, con l'effetto paradossale di non fare più notizia.
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giovedì 14 novembre 2013

PAPA FRANCESCO AI RELIGIOSI


L’attenzione che il nostro Papa Francesco sta riscuotendo ad ogni livello ci stimola a meditare quanto, in questi primi mesi di pontificato, ha già potuto comunicare ai religiosi. Proviamo ad offrire una carrellata di interventi che, riteniamo, possono risultare comunque interessanti per tutti

6 luglio, INCONTRO CON I SEMINARISTI
Il 6 luglio, nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato 6.000 seminaristi, novizi e novizie e giovani in cammino vocazionale, che hanno celebrato una vera festa in occasione dell’Anno della Fede. Fra sentite testimonianze, musica, e una atmosfera gioiosa, i giovani hanno atteso l’arrivo del Santo Padre che è stato accolto da uno scroscio di applausi.
Cultura del provvisorio
“Voi adesso applaudite, fate festa, perché è tempo di nozze… Ma quando finisce la luna di miele, che cosa succede? (…) Tutti noi, anche noi più vecchi,  siamo sotto la pressione di questa cultura del provvisorio; e questo è pericoloso, perché uno non gioca la vita una volta per sempre. Io mi sposo fino a che dura l’amore; io mi faccio suora, ma per  ‘un po’ di tempo’, e poi vedrò; io mi faccio seminarista per farmi prete, ma non so come finirà la storia. Questo non va con Gesù! (…) Una scelta definitiva oggi è molto difficile. Ai miei tempi era più facile, perché la cultura favoriva una scelta definitiva sia per la vita matrimoniale, sia per la vita consacrata o la vita sacerdotale. Ma in questa epoca non è facile una scelta definitiva. Noi siamo vittime di questa cultura del provvisorio”.
La gioia

mercoledì 13 novembre 2013

CARITA' (Dizionario)

La carità sia senza finzione

2011-04-08- Terza Predica di Avvento di p.Raniero Cantalamessa

Vedi anche la 1° predica: “Le due facce dell’amore: Eros ed Agape”:http://paroledivita.myblog.it/archive/2011/03/26/le-due-facce-dell-amore-eros-e-agape.html

E la 2° predica: “Dio è amore”: http://paroledivita.myblog.it/archive/2011/04/03/dio-e-amore.html  

1. Amerai il prossimo tuo come te stesso.
È stato notato un fenomeno curioso. Il fiume Giordano, nel suo corso, forma due mari: il mare di Galilea e il mar Morto, ma mentre il mare di Galilea è un mare brulicante di vita e tra le acque più pescose della terra, il mar Morto è, appunto un mare “morto”, non c’è traccia di vita in esso e intorno ad esso, solo salsedine. Eppure si tratta della stessa acqua del Giordano. La spiegazione, almeno in parte, è questa: il mare di Galilea riceve le acque del Giordano, ma non le trattiene per se, le fa defluire in modo che esse possano irrigare tutta la valle del Giordano. Il mar Morto riceve le acque del Giordano e le trattiene per se, non ha emissari, da esso non esce una goccia d’acqua. È un simbolo. Non possiamo limitarci a ricevere amore, dobbiamo anche donarlo. L’acqua che Gesù ci da, deve diventare in noi “fontana che zampilla” (Gv 4, 14).