giovedì 26 febbraio 2015

Gender, i cinque punti per fare chiarezza

Noi Genitori & Figli, 25.02.2015, http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/gender-CINQUE-PUNTI-PER-FARE-CHIAREZZA.aspx


Cosa dice la scienza? Cosa dice l’antropologia cristiana?  Cosa dicono le associazioni Lgbtq? Il nostro contributo alla verità su una questione che rischia di deflagrare in una battaglia ideologica e rendere la convivenza sociale peggiore per tutti. A cominciare dall’impegno educativo delle famiglie

1) GENDER, COS’È?
Un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da maschio” o “da femmina” non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad usa costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di genere (“sentirsi”  tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico

2)  GENERI SECONDO IL GENDER? 7, O FORSE 56…

mercoledì 25 febbraio 2015

Il celibato dei sacerdoti non è innaturale, è soprannaturale

Celibato pretiNel maggio dello scorso anno abbiamo mostrato che in dieci anni i sacerdoti cattolici macchiatisi di pedofilia sono stati 3.456, ovvero lo 0,8% del totale dei preti cattolici in attività negli ultimi 10 anni. Come è evidente non si tratta affatto di percentuali elevate, anzi, decisamente modeste rispetto a quelle che colpiscono genitori, matrigne e patrigni, compagni, insegnanti, allenatori e parenti in generale.
I grandi numeri della pedofilia riguardano infatti persone sposate, dunque non celibi, e questo smonta l’accusa al celibato dei sacerdoti come spiegazione degli atti di violenza sessuale. Il celibato non è affatto innaturale, come qualcuno dice. E’ semmai soprannaturale, è un dono di Dio a chi si sente chiamato al sacerdozio. Soltanto coloro che hanno ricevuto il carisma del celibato possono essere chiamati al sacerdozio.

martedì 17 febbraio 2015

Digiuno, carità e preghiera Ecco perché

di Stefano Bimbi
Preghiera, digiuno e carità: le tre opere della Quaresima
Se a un fedele che va alla Messa o a un ragazzo che frequenta il catechismo chiediamo di dire, magari nell'ordine, i Dieci Comandamenti probabilmente avrà qualche difficoltà. Eppure in confessione dobbiamo accusarci dei peccati mortali e allora ci si chiede come possa farlo chi non sa nemmeno elencare i Comandamenti. Se poi chiediamo a chi va a confessarsi se conosce i precetti generali della Chiesa, forse avremo delle brutte sorprese. Può darsi che nemmeno sappia che sono cinque. Eppure anche questi sono obbligatori per tutti sotto pena di peccato mortale e quindi, al pari dei Comandamenti, da confessare in caso di mancato adempimento.
Eccoli dunque così come sono formulati nel Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica:partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate [per l'assoluzione del precetto vale anche la Messa del sabato pomeriggio, anche se è meglio partecipare la domenica, giorno del Signore, n.d.A.] e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni; confessare i propri peccati almeno una volta all'anno; ricevere la Comunione almeno a Pasqua; astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa; sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, secondo le proprie possibilità.

giovedì 12 febbraio 2015

«Ecco perché i cattolici non usano i metodi naturali»

Il clima culturale, la diffidenza del mondo medico, l’ostilità dei media. Fisichella: «C’è un boicottaggio laicista». Dopo le parole del Papa su «conigli» e «paternità responsabile», un’inchiesta sui modi per conoscere la fertilità

MAURO PIANTA, http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/pianificazione-familiare-family-planning-pianificacion-familiar-39085/

I cattolici e la paternità responsabileLa Chiesa, pur senza averli “inventati”, li raccomanda. Le multinazionali della contraccezione li guardano con il fumo negli occhi, perché contrari ai loro interessi economici. La medicina ufficiale, in genere, li snobba. Sono i metodi naturali: un modo per conoscere la fertilità basato sull’osservazione e la valutazione di segnali fisiologici presenti nella donna e che permette di distinguere i periodi fertili da quelli che invece non lo sono. Come funzionano? Le coppie che in un determinato momento della loro vita non desiderano gravidanze si asterranno dai rapporti nei giorni individuati grazie a questi metodi: quello dell’ovulazione (Billings) e quelli Sintotermici (Roëtzer e Camen). Al contrario, chi cerca la gravidanza, sarà aiutato dalla scoperta delle date potenzialmente feconde (qualche giorno al mese). Non si tratta, dunque, di pratiche contraccettive, ma di tecniche e stili di vita grazie ai quali è possibile scoprire quando la donna potrebbe rimanere incinta. E decidere consapevolmente. Nel 1968 Paolo VI scriveva nell’enciclica Humanae Vitae: «La Chiesa è coerente con se stessa sia quando ritiene lecito il ricorso ai periodi infecondi, sia quando condanna come sempre illecito l’uso dei mezzi direttamente contrari alla fecondazione».