1/ «Di dove sei tu?» (Gv 19,9)
«Colpisce che Matteo e Luca concordino [nelle rispettive genealogie di Gesù] soltanto su pochi nomi, non abbiano in comune nemmeno quello del padre di Giuseppe. Come spiegare questo? A prescindere da elementi tratti dall’Antico Testamento, ambedue gli autori hanno lavorato con tradizioni le cui fonti non siamo in grado di ricostruire. Ritengo semplicemente inutile avanzare delle ipotesi al riguardo. Per entrambi gli evangelisti non contano i singoli nomi, bensì la struttura simbolica in cui appare la collocazione di Gesù nella storia: il suo essere intrecciato nelle vie storiche della promessa e il nuovo inizio che, paradossalmente, insieme con la continuità dell’agire storico di Dio, caratterizza l’origine di Gesù»[1].
Il III volume della trilogia su Gesù di Nazaret scritto da J. Ratzinger-Benedetto XVI[2] si apre subito utilizzando congiuntamente i diversi Vangeli e mettendone in rilievo i tratti comuni. Le genealogie di Matteo e Luca, pur molto diverse, vogliono entrambe sottolineare che Gesù viene “da molto lontano”.
Il primo capitolo del volume, infatti, si intitola «Di dove sei tu?» (Gv 19,9) e ricorda come i Vangeli segnalino sia i dati certi delle origini di Gesù, sia la consapevolezza dei suoi ascoltatori di essere alla presenza di un “mistero” ben più grande di una qualsivoglia esistenza nata nel tempo.
I Vangeli dell’Infanzia (Mt 1-2 e Lc 1-2) insegnano che di Gesù, infatti, si sanno tante cose. Si sa, ad esempio, che ha vissuto da bambino a Nazaret:
«Si sa, appunto, benissimo chi è Gesù e di dove viene: è uno tra gli altri. È uno come noi. La sua pretesa non può essere presunzione. Si aggiunge poi il fatto che Nazaret non era luogo per il quale esisteva una tale promessa»[3].