Papa Giovanni Paolo II diventa santo il 27 aprile, seconda domenica di Pasqua, dunque il giorno in cui si celebra la Festa della Divina Misericordia. La Festa venne istituita nel 2000 proprio da Wojtyla, per volontà di Gesù nelle apparizioni a Santa Faustina Kowalska. Giovanni Paolo II morì proprio il giorno dei vespri alla Divina Misericordia. Monsignor Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, scrive a proposito del Papa che oggi diventa santo nel suo libro “Abbiamo ottenuto Misericordia”, di cui riportiamo alcuni brani, qui di seguito.
Cominciamo con due frasi di Gesù. Egli dice agli apostoli: Siate misericordiosi come e misericordioso il Padre vostro (Lc 6,36). Fra le beatitudini troviamo: Beati imisericordiosi, perché troverannomisericordia (Mt 5,7). Ma cosa significa “misericordia”, “pietà”? Cosa intende Gesù quando dice che dobbiamo essere misericordiosi come Dio Padre?
La Misericordia oggi
Ogni giorno si ripropone, nei contesti più diversi, questa domanda: che cos’è in concreto la misericordia? Dov’è il confine fra misericordia e leggerezza, fra misericordia e ingiustizia? Non è talvolta più misericordiosa la severità, piuttosto che un atteggiamento che lascia passare tutto (“everything goes”)? Non è certo espressione di misericordia che i genitori permettano tutto ai loro figli; è invece necessario, per amore, porre dei limiti. Non può esserci misericordia senza giustizia, per questo una certa severità ci vuole. L’amore sopporta tutto, ma esige anche molto. A livello sociale, nel rispetto del bene comune, vanno posti dei limiti agli abusi. E se si è troppo misericordiosi da una parte, non ne può risultare un’ingiustizia nei confronti di altre persone? Si discute in tutta Europa sul diritto d’asilo. E su questo punto la nostra domanda assume un’importanza fondamentale. In caso di vero pericolo, l’asilo va concesso, questo è un diritto dell’uomo. Non si deve rispedire nessuno in un luogo in cui è risaputo che vi è pericolo di morte.