Il mese di novembre non si
è aperto solo con il ricordo dei Santi e dei defunti, ma quasi come
contraltare, con lo scandalo dei documenti trafugati dal Vaticano (Vati-leaks)
e dei due libri che, con quei documenti, sono stati scritti da due giornalisti,
libri che pescano nel torbido mondo degli affari e degli affaristi che
circolano (o vivono) in Vaticano[1].
Papa Francesco, con la sua
peculiare parresia (= coraggio e chiarezza), ha voluto commentare l’episodio
nell’angelus dell’8 novembre con queste parole:
Cari fratelli e sorelle, so che molti di voi sono
stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di
documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati.
Per questo vorrei dirvi anzitutto che rubare quei
documenti è un reato. E’ un atto deplorevole che non aiuta. Io stesso avevo
chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già
li conoscevamo bene, e sono state prese delle misure che hanno incominciato a
dare dei frutti, anche alcuni visibili.
Quindi vi ringrazio e vi chiedo di continuare a
pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti
con fiducia e speranza.
Aveva già replicato in
forma indiretta allo scandalo ben orchestrato e pubblicizzato ( a cui ha dato
man forte la notizia dei due “corvi” arrestati dalla gendarmeria vaticana
proprio in prossimità dell’uscita dei due libri) con un passaggio dell’omelia
mattutina della Messa di Santa Marta del 6 novembre nella quale ribadisce
quanto sia “triste vedere vescovi e preti attaccati ai soldi”:
“Anche nella Chiesa ci sono
questi, che invece di servire, di pensare agli altri, di gettare le basi, si
servono della Chiesa: gli arrampicatori, gli attaccati ai soldi. E quanti
sacerdoti, vescovi abbiamo visto così. E’ triste dirlo, no? La radicalità
del Vangelo, della chiamata di Gesù Cristo: servire, essere al servizio di, non
fermarsi, andare oltre sempre, dimenticandosi di se stessi. E la comodità dello
status: io ho raggiunto uno status e vivo comodamente senza onestà, come quei
farisei dei quali parla Gesù che passeggiavano nelle piazze, facendosi vedere
dagli altri”.
Il cristiano è
chiamato a servire e non a servirsi degli altri. Se non si mette al servizio,
la Chiesa diventa affarista e snatura la sua identità: “non potete servire Dio
e il denaro”, dice Gesù. Altrimenti si diventa uomini dalla doppia vita che,
dice ancora Papa Francesco, predicano la povertà, ma vivono come faraoni[2].
Gli autori del libro esprimono profonda
stima nei confronti del Papa e ritengono di poterlo aiutare nel suo processo di
riforme facendo venire a galla il marcio che c’è nella Chiesa. Il sospetto,
oltre a quello che loro cercano prima di tutto popolarità e successo economico,
è che, così facendo, si mostri una Chiesa in toto corrotta, col solo Papa
impegnato in una lotta impossibile contro tutti. Certo non viene sminuita la
figura di Papa Francesco, ma condannata la Chiesa come organizzazione solo umana,
in mano ad affaristi e ladri, che utilizza anche la carità per i suoi biechi
interessi. Gettando solo fango, cosa ne resterà? Nella mente della gente rimane
l’equazione: Chiesa= ricchezza e disonestà. Cosa importa se le accuse risultano
senza fondamento? Se gli “inquisiti” provano a contraddire i fatti descritti?
Chi li ascolta?
Viene in mente la denuncia sferzante che Gesù fa agli
scribi del suo tempo (e che viene riproposta nella domenica seguente il
bombardamento mediatico): «Guardatevi
dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle
piazze, "avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei
banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere.
Essi riceveranno una condanna più severa» (Mc 12,38). Come non
attualizzare questa dissacrante descrizione sostituendo gli autorevoli scribi
con vescovi e curiali, con politici e uomini d’affari. Eppure Gesù non si ferma
alla critica, ma pone subito dopo un esempio positivo per ricordarci che lo
Spirito è sempre in azione, che la bontà e la fede non vengono meno, che “le
tenebre non prevarranno”: è quello della povera vedova che getta i suoi due
spiccioli, quanto aveva per vivere, nel tesoro del Tempio e che viene notata
solo da Gesù che la pone quale esempio da seguire.
La Chiesa siamo noi, e tra noi non c’è solo la
ricerca di potere, di ricchezze, ma anche tanta santità nascosta, il servizio
umile di tante persone. Il rischio è quello di essere frastornati dall’albero
che cade e dimenticare che attorno cresce, nel silenzio, una foresta intera.
P. Stefano Liberti
Vignetta di Gioba: http://www.gioba.it/?p=2233
[1] “Avarizia”, di
Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi nel libro “Via Crucis”.
[2] Cfr. l’intervista concessa dal Papa il 6 novembre 2015 al giornale di strada
olandese Straatnieuws - traduzione di Radio Vaticana, http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-intervista-giornale-di-strada-olandese.aspx
casino bonus codes 2020 - Drmcd
RispondiEliminaCasino Bonus Codes 2020. Get your free casino 사천 출장안마 bonus 충청북도 출장안마 right now and 평택 출장샵 claim your 고양 출장안마 bonuses by making 남양주 출장안마 a deposit at a casino. Don't miss our bonus offers!