venerdì 12 febbraio 2016

La sfida sul matrimonio dei cristiani

Il tesoro e la cretaIl tesoro e la creta

di Aristide Fumagalli, Queriniana 2014, pp. 176, 12 euro 

La prima impressione ricevuta dalla lettura di questo importante saggio, è che l’autore abbia voluto innanzitutto mostrare il suo equilibrio e “imparzialità” nel ragionare su una questione ampiamente dibattuta e motivo di una profonda scissione tra i (teologi) cattolici: ammettere, nel nome della misericordia, i divorziati risposati ai sacramenti o negare questa possibilità in nome della dottrina?

E’ chiaro che l’autore propenda per la prima posizione, ma lo fa pacatamente, ragionando dei pro e dei contro, lasciando che anche i “contrari” possano sentirsi compresi e coinvolti dalle sue riflessioni.

Se al cuore del libro (in realtà nelle sue conclusioni) c’è questa questione scottante, l’autore, giovane ma già noto moralista milanese, parte da più lontano: dalla considerazione paolina di essere vasi di argilla che contengono un tesoro (cfr. 2 Cor 4,7) all’ “Inquadratura” (primo momento) della situazione presente. Passa poi ad una “Messa a fuoco” (secondo momento) dello sviluppo della dottrina tradizionale sul matrimonio, per indicare poi delle “Prospettive” (terzo momento) che salvaguardino la continuità col passato e, nello stesso tempo, si aprano alle nuove sfide pastorali. 

lunedì 8 febbraio 2016

Il cardinale Parolin al convegno sul celibato ecclesiastico - Il prete ordinato in persona Christi

2016-02-06 L’Osservatore Romano
 
«Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà» è il tema del convegno svoltosi dal 4 al 6 febbraio alla Pontificia università Gregoriana. A conclusione dei lavori è intervenuto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Questo il testo integrale del suo intervento.
 
Ho l’onore di concludere questo Convegno sul tema “ Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà ”, promosso dalla Pontificia Università Gregoriana, che vorrei ringraziare nella persona del Rettore P. François-Xavier Dumortier, non solo per l’invito rivoltomi, ma soprattutto per aver dedicato spazio, tempo ed energie a un tema tanto importante quanto delicato. Desidero inoltre ringraziare Monsignor Tony Anatrella, psicanalista, specialista in psichiatria sociale, consultore e collaboratore di vari Dicasteri della Curia Romana, anche lui ideatore e organizzatore dell’iniziativa.
Su questa dimensione della vita del prete non mancano numerosi studi che abbracciano le diverse discipline e, anche nel corso degli ultimi decenni, essa è stata oggetto di approfondimento da parte della Chiesa. Tuttavia, al di là dei pronunciamenti del Magistero e degli studi specialistici, la percezione comune sul tema rischia di rimanere su un piano superficiale o, quantomeno, parziale.

sabato 6 febbraio 2016

Roma-Mosca: il secolo difficile tra le due Chiese

Dalla persecuzione sovietica ai gesti di disgelo
FULVIO SCAGLIONE, Avvenire, 6.2.16


Tra un anno esatto ricorrono i cento anni dalla Rivoluzione bolscevica e per raccon­tare i rapporti tra il Vaticano e la Russia pos­siamo quindi partire da lì. L’avvento dell’ateismo comunista in Russia investì fin da subito la Santa Sede. Papa Benedetto XV ricevette persino una let­tera da alcuni vescovi ortodossi della Siberia che si rivolgevano a lui come «padre di tutta la cristia­nità » e lo imploravano di intervenire contro il mas­sacro di sacerdoti e religiosi. Intanto il cardinal Ga­sparri, segretario di Stato poi anche di Pio XI, tele­grafava a Lenin per ribadire che «la Chiesa esige so­lo che gli Stati, qualunque ne sia il sistema, non o­stacolino la libertà della pratica e del ministero sa­cerdotale ». Invano, perché l’unica risposta venne dal ministro degli esteri Cicerin e fu sprezzante.

La Chiesa cattolica, però, non smise di cercare un contatto con le autorità sovietiche e di tendere u­na mano solidale alla gente russa. Nel 1922 papa Ratti, appena asceso al soglio come Pio XI, auto­rizza una missione di soccorso per le popolazioni russe colpite dalla carestia. Ma il gelo avanza a Mo­sca. Nel 1922 è revocata la parziale “apertura” del­la Nuova politica economica, nel 1924 muore Le­nin e Stalin prende il potere. Nel 1925 muore in stato di semi-prigionia il patriarca ortodosso Tikhon, che non viene sostituito. Nel 1931 viene fat­ta saltare con l’esplosivo la cattedrale di Cristo Sal­vatore nel cuore di Mosca. Per tutti gli anni Trenta le “purghe” si succedono senza sosta. Il Vaticano deve ammettere che con l’Urss nessun dialogo è possibile. E fa chiarezza con la
Divini Redempto­ris, l’enciclica che papa Pio XI emana nel 1937 per condannare i crimini del comunismo.

mercoledì 3 febbraio 2016

Maternità surrogata o uteri in affitto (Dizionario)

Uteri in affitto: un’industria miliardaria, spesso illegale
VALENTINA FIZZOTTI, Avvenire, 3.2.16

La chiamano 'gesta­zione per altri', 'ma­ternità surrogata' o 'di sostituzione', 'utero in affitto': definizioni più o meno edulcorate di una pratica, proibita in molti Paesi e regolata in altri, che consiste nel far portare a­vanti una gravidanza – die­tro compenso o 'rimborso spese' – a una donna che cederà per contratto il na­scituro ai richiedenti, che con lui o lei condividono al­meno in parte il patrimo­nio genetico. Pochissimi, e molto pubblicizzati, sono i casi in cui sussiste un lega­me di sangue fra la surro­gata e uno degli aspiranti genitori: sorelle che presta­
no l’utero a fratelli gay, ma­dri che ospitano in pancia i nipoti per sterilità di una fi­glia – etichettati come 'mi­racoli di al­truismo' o 'mostruo­sità' – non incidono sul­le cifre di una industria mi­liardaria del­la riprodu­zione che ar­ruola donne per l’usufrut­to tempora­neo del proprio corpo.