http://www.aleteia.org/it/article/i-testimoni-di-geova-sono-cristiani
Fuggiti dai testimoni di Geova
Esclusiva testimonianza di un ex vescovo dei Testimoni di Geova e di sua moglie che raccontano l'inferno dentro questo gruppo.
I Testimoni di Geova si presentano come “cristiani”, si considerano il vero cristianesimo e sembrano aggrapparsi alla Bibbia come unica norma per le loro dottrine e pratiche. In una nuova forma di arianesimo, tuttavia, respingono la natura divina di Gesù Cristo e la Trinità di Dio, oltre a manipolare la Sacra Scrittura.
1. I Testimoni di Geova affermano che l'unica fonte di rivelazione di Dio è la Bibbia, ma la interpretano in modo fondamentalista, manipolatorio e parziale.
L'apparenza cristiana della setta è dovuta innanzitutto alla centralità che viene data alla Sacra Scrittura nella sua dottrina e nella sua vita. La sua “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture” contiene moltissimi errori consapevoli e volontari riaffermati nelle sue dottrine, sottoponendo così la Rivelazione ai dettami della corporazione imprenditoriale che dirige i Testimoni, la Watchtower Bible and Tract Society di New York. Sono stati cambiati, ad esempio, molti versetti che screditano direttamente le posizioni non cristiane dell'organizzazione su Dio, Gesù Cristo, l'escatologia o la Chiesa.
Detto ciò bisogna aggiungere che, partendo dalla difesa protestante del libero esame della Scrittura da parte di ogni individuo illuminato dallo Spirito Santo, i Testimoni di Geova sono passati a un'interpretazione “libera” da parte dell'organizzazione che dirige gli adepti e stabilisce in modo ferreo e infallibile (pur con mutamenti in base alle epoche) come questi debbano leggere, interpretare e applicare la Bibbia nella vita quotidiana. Alcuni elementi vengono sottolineati eccessivamente, mentre altri aspetti della rivelazione vengono emarginati nella dottrina e nella prassi della setta.
2. Sulle porte delle “Sale del Regno” (le loro sedi) e nelle loro pubblicazioni si legge “Testimoni cristiani di Geova”, ma per loro Gesù non è Dio, per cui si collocano al di fuori della fede cristiana.
I Testimoni di Geova sostengono che Gesù è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini, ma non ha natura divina. È figlio di Dio, ma è solo la più eccelsa delle creature, è creato e non generato, contravvenendo così alla fede di tutte le Chiese e comunità cristiane. Per i Testimoni di Geova, considerare Gesù Dio è una “paganizzazione” della dottrina cristiana originaria, facendo sì che il Maestro formi parte di una triade estranea alla rivelazione biblica. È il secondo per importanza nell'universo, sempre sotto Geova.
Il monoteismo dei Testimoni di Geova è dunque stretto e non trinitario, e nella sua comprensione della divinità di Dio e dell'identità di Cristo si avvicina alla dottrina dell'islam, ma aggiungendo un elemento di corporeità di Dio, del quale si conosce l'ubicazione fisica: il suo trono è collocato sopra la costellazione delle Pleiadi. Nel loro sunto dogmatico, i Testimoni affermano che “Geova è l'unico vero Dio”, e poco dopo aggiungono che “Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, l'unico creato direttamente da Dio. Gesù è stato la prima creazione di Dio... non ha mai preteso di essere uguale a Dio”. Nelle parole e nelle opere di Cristo si può tuttavia riscontrare la sua autocomprensione divina.
3. Non solo ritengono Gesù un essere creato, ma lo identificano con l'arcangelo Michele e deformano il senso della sua morte e risurrezione.
Per i Testimoni di Geova, Gesù Cristo è la prima creatura creata ed ha aiutato Geova Dio a realizzare il resto della creazione. Prima della sua incarnazione sostengono si chiamasse Michele, impiegando la Scrittura in modo distorto. Per questo lo identificano con l'arcangelo San Michele. Non c'è stata incarnazione divina come la intendono tutti i cristiani, ma il trasferimento dell'identità preesistente di Gesù all'embrione di un uomo, che è poi divenuto Messia al momento del suo battesimo.
Per questa ragione, come spiega anche l'esperto Manuel Guerra, per i Testimoni di Geova Gesù e Michele sono la stessa persona dal momento del battesimo nel fiume Giordano. Morendo in croce è stato distrutto il suo io. Risuscitando ha ricevuto un corpo immateriale, perché il suo corpo fisico riposa incorrotto aspettando di essere mostrato nel millennio che precederà la fine dei tempi. Per i Testimoni, quindi, Gesù non avrebbe recuperato la propria vita, ma sarebbe stato “elevato come creatura spirituale divina”. Nelle apparizioni ai discepoli, ciò che ha fatto è stato assumere forma corporea, come avevano fatto tante volte gli angeli in precedenza. Ciò significa che non si è verificata una vera risurrezione dell'essere completo di Gesù, in anima e corpo. Questo elemento scalza tutta la fede cristiana, che come ripeteva San Paolo si basa sull'evento di Cristo risorto.
4. Poiché per loro Gesù non è Dio, i Testimoni di Geova respingono molti elementi importanti della vita cristiana.
Il rifiuto della divinità di Cristo ha influito direttamente su molte delle loro pratiche, che li allontanano quindi dal cristianesimo, anche se si è verificata un'evoluzione nel corso della loro storia, con una radicalizzazione dei segni anticristiani. Ciò si può vedere nel rifiuto della croce (affermano che Gesù sia morto su un semplice palo verticale, anche se inizialmente hanno accettato la croce e l'hanno utilizzata), della celebrazione del Natale, della formula trinitaria del battesimo... Ovviamente negano non solo il ruolo della Vergine Maria nell'opera della Salvezza, un aspetto oggetto di discussione nel dialogo ecumenico tra le Chiese e le comunità cristiane, ma anche la sua maternità divina, elemento accettato logicamente da tutti i cristiani.
5. Lo Spirito Santo non è per i Testimoni di Geova un essere personale, ma la forza o energia con cui Dio agisce.
Questa è la loro considerazione della realtà dello Spirito Santo. Ne parlano con iniziali minuscole e non appare direttamente nel loro sunto di fede. Nel loro stretto monoteismo, i Testimoni di Geova sostengono che non può essere una persona, ma che è “la forza attiva di Dio... una forza potente che Dio fa emanare da sé per realizzare la sua santa volontà”. Quando lo Spirito Santo appare nella Bibbia come soggetto di qualche azione, i Testimoni di Geova rispondono che ad agire sono angeli o uomini per conto di Dio.
6. I Testimoni di Geova non solo si ritengono veri cristiani, ma respingono con vigore il cristianesimo come opera del demonio.
I Testimoni di Geova arrivano ad equiparare tutte le confessioni religiose, cristiane e non, poiché dal loro punto di vista sono gli unici veri cristiani. Quelle che definiscono “organizzazioni religiose dominanti” sono in realtà la Babilonia biblica, destinata alla condanna. Giungono ad affermare che “il Diavolo stesso è in realtà colui che riceve onore da tutti coloro che non adorano il Dio vero che Egli ha segnalato, anche se forse affermano di essere cristiani”. Si tratta della religione falsa.
In base alle pubblicazioni della setta, nei primi secoli del cristianesimo si è verificata un'apostasia, dato che Satana ha agito per creare prima il papato e poi la riforma protestante. Per questo i Testimoni di Geova non sono disposti a partecipare ad alcuna forma di dialogo ecumenico, considerandosi gli unici depositari della verità divina.
1. I Testimoni di Geova affermano che l'unica fonte di rivelazione di Dio è la Bibbia, ma la interpretano in modo fondamentalista, manipolatorio e parziale.
L'apparenza cristiana della setta è dovuta innanzitutto alla centralità che viene data alla Sacra Scrittura nella sua dottrina e nella sua vita. La sua “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture” contiene moltissimi errori consapevoli e volontari riaffermati nelle sue dottrine, sottoponendo così la Rivelazione ai dettami della corporazione imprenditoriale che dirige i Testimoni, la Watchtower Bible and Tract Society di New York. Sono stati cambiati, ad esempio, molti versetti che screditano direttamente le posizioni non cristiane dell'organizzazione su Dio, Gesù Cristo, l'escatologia o la Chiesa.
Detto ciò bisogna aggiungere che, partendo dalla difesa protestante del libero esame della Scrittura da parte di ogni individuo illuminato dallo Spirito Santo, i Testimoni di Geova sono passati a un'interpretazione “libera” da parte dell'organizzazione che dirige gli adepti e stabilisce in modo ferreo e infallibile (pur con mutamenti in base alle epoche) come questi debbano leggere, interpretare e applicare la Bibbia nella vita quotidiana. Alcuni elementi vengono sottolineati eccessivamente, mentre altri aspetti della rivelazione vengono emarginati nella dottrina e nella prassi della setta.
2. Sulle porte delle “Sale del Regno” (le loro sedi) e nelle loro pubblicazioni si legge “Testimoni cristiani di Geova”, ma per loro Gesù non è Dio, per cui si collocano al di fuori della fede cristiana.
I Testimoni di Geova sostengono che Gesù è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini, ma non ha natura divina. È figlio di Dio, ma è solo la più eccelsa delle creature, è creato e non generato, contravvenendo così alla fede di tutte le Chiese e comunità cristiane. Per i Testimoni di Geova, considerare Gesù Dio è una “paganizzazione” della dottrina cristiana originaria, facendo sì che il Maestro formi parte di una triade estranea alla rivelazione biblica. È il secondo per importanza nell'universo, sempre sotto Geova.
Il monoteismo dei Testimoni di Geova è dunque stretto e non trinitario, e nella sua comprensione della divinità di Dio e dell'identità di Cristo si avvicina alla dottrina dell'islam, ma aggiungendo un elemento di corporeità di Dio, del quale si conosce l'ubicazione fisica: il suo trono è collocato sopra la costellazione delle Pleiadi. Nel loro sunto dogmatico, i Testimoni affermano che “Geova è l'unico vero Dio”, e poco dopo aggiungono che “Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, l'unico creato direttamente da Dio. Gesù è stato la prima creazione di Dio... non ha mai preteso di essere uguale a Dio”. Nelle parole e nelle opere di Cristo si può tuttavia riscontrare la sua autocomprensione divina.
3. Non solo ritengono Gesù un essere creato, ma lo identificano con l'arcangelo Michele e deformano il senso della sua morte e risurrezione.
Per i Testimoni di Geova, Gesù Cristo è la prima creatura creata ed ha aiutato Geova Dio a realizzare il resto della creazione. Prima della sua incarnazione sostengono si chiamasse Michele, impiegando la Scrittura in modo distorto. Per questo lo identificano con l'arcangelo San Michele. Non c'è stata incarnazione divina come la intendono tutti i cristiani, ma il trasferimento dell'identità preesistente di Gesù all'embrione di un uomo, che è poi divenuto Messia al momento del suo battesimo.
Per questa ragione, come spiega anche l'esperto Manuel Guerra, per i Testimoni di Geova Gesù e Michele sono la stessa persona dal momento del battesimo nel fiume Giordano. Morendo in croce è stato distrutto il suo io. Risuscitando ha ricevuto un corpo immateriale, perché il suo corpo fisico riposa incorrotto aspettando di essere mostrato nel millennio che precederà la fine dei tempi. Per i Testimoni, quindi, Gesù non avrebbe recuperato la propria vita, ma sarebbe stato “elevato come creatura spirituale divina”. Nelle apparizioni ai discepoli, ciò che ha fatto è stato assumere forma corporea, come avevano fatto tante volte gli angeli in precedenza. Ciò significa che non si è verificata una vera risurrezione dell'essere completo di Gesù, in anima e corpo. Questo elemento scalza tutta la fede cristiana, che come ripeteva San Paolo si basa sull'evento di Cristo risorto.
4. Poiché per loro Gesù non è Dio, i Testimoni di Geova respingono molti elementi importanti della vita cristiana.
Il rifiuto della divinità di Cristo ha influito direttamente su molte delle loro pratiche, che li allontanano quindi dal cristianesimo, anche se si è verificata un'evoluzione nel corso della loro storia, con una radicalizzazione dei segni anticristiani. Ciò si può vedere nel rifiuto della croce (affermano che Gesù sia morto su un semplice palo verticale, anche se inizialmente hanno accettato la croce e l'hanno utilizzata), della celebrazione del Natale, della formula trinitaria del battesimo... Ovviamente negano non solo il ruolo della Vergine Maria nell'opera della Salvezza, un aspetto oggetto di discussione nel dialogo ecumenico tra le Chiese e le comunità cristiane, ma anche la sua maternità divina, elemento accettato logicamente da tutti i cristiani.
5. Lo Spirito Santo non è per i Testimoni di Geova un essere personale, ma la forza o energia con cui Dio agisce.
Questa è la loro considerazione della realtà dello Spirito Santo. Ne parlano con iniziali minuscole e non appare direttamente nel loro sunto di fede. Nel loro stretto monoteismo, i Testimoni di Geova sostengono che non può essere una persona, ma che è “la forza attiva di Dio... una forza potente che Dio fa emanare da sé per realizzare la sua santa volontà”. Quando lo Spirito Santo appare nella Bibbia come soggetto di qualche azione, i Testimoni di Geova rispondono che ad agire sono angeli o uomini per conto di Dio.
6. I Testimoni di Geova non solo si ritengono veri cristiani, ma respingono con vigore il cristianesimo come opera del demonio.
I Testimoni di Geova arrivano ad equiparare tutte le confessioni religiose, cristiane e non, poiché dal loro punto di vista sono gli unici veri cristiani. Quelle che definiscono “organizzazioni religiose dominanti” sono in realtà la Babilonia biblica, destinata alla condanna. Giungono ad affermare che “il Diavolo stesso è in realtà colui che riceve onore da tutti coloro che non adorano il Dio vero che Egli ha segnalato, anche se forse affermano di essere cristiani”. Si tratta della religione falsa.
In base alle pubblicazioni della setta, nei primi secoli del cristianesimo si è verificata un'apostasia, dato che Satana ha agito per creare prima il papato e poi la riforma protestante. Per questo i Testimoni di Geova non sono disposti a partecipare ad alcuna forma di dialogo ecumenico, considerandosi gli unici depositari della verità divina.
Sintesi della dottrina dei Testimoni di Geova
Prima di esaminare i singoli punti della dottrina elaborata dai Testimoni di Geova, ne vogliamo dare UNA VISIONE PANORAMICA, perché il lettore possa coglierne meglio il senso generale.
Per far ciò ci siamo serviti del diffusissimo libretto dal titolo: "La Verità che conduce alla vita eterna" [WBT, Brooklyn, 1968]che i Testimoni di Geova hanno fino ad ora stampato in ben 74 milioni di copie e che di fatto riassume tutti gli altri libri da loro distribuiti.
L'errore base di questa dottrina, anche se abilmente inserito e quasi velato in un contesto più ampio, è LA NEGAZIONE DELLA DIVINITÀ DI GESÙ CRISTO. I Testimoni di Geova non sono perciò "cristiani", perché riducono Gesù a una semplice creatura di Geova-Dio (pagine 22-24). Per essi quindi neppure la Madonna è la Madre di Dio, ma è semplicemente madre della creatura-Gesù.
Inoltre essi NEGANO LA TRINITÀ DELLE PERSONE DIVINE: non c'è né Padre, né Figlio, né Spirito Santo, ma solo Geova-Dio. In questo modo i Testimoni di Geova negano i due misteri principali della fede cattolica.
Altro punto dottrinale errato è l'affermazione che L'ANIMA DELL'UOMO MUORE COL CORPO. Di conseguenza, dopo la morte non c'è castigo per chi ha fatto del male né premio per chi ha fatto del bene. Soltanto due piccoli gruppi di uomini scelti tra i Testimoni di Geova, risorgeranno per vivere eternamente felici, uno in Cielo e l'altro sulla terra. Tutti gli altri uomini spariranno nel nulla (pagine 94-101).
LA FINE DEL MONDO È IMMINENTE. Circa il tempo di questo evento affermano di poter ricavare dalla Bibbia date precise che - come vedremo - sono state però di volta in volta smentite dai fatti. L'ultima opinione in proposito è molto più cauta delle precedenti, e afferma che la fine del mondo si compirà entro una generazione a partire dal 1914, cioè in un tempo in cui saranno ancora vive persone nate nel 1914. In quel giorno le schiere angeliche uccideranno, nella battaglia di Armagheddon, tutti coloro che non sono stati Testimoni di Geova (pagine 97-139).
IL NEMICO DI GEOVA-DIO (la "bestia" della quale parla l'Apocalisse) è qualunque organizzazione religiosa diversa dai Testimoni di Geova, in primo luogo la Chiesa Cattolica (pagine 114-139).
Oltre a queste affermazioni più importanti, i Testimoni di Geova insistono stranamente SU QUESTIONI SECONDARIE, come quando sostengono che Gesù non morì su una "croce" ma su un "palo" (pagg. 141-143), quando rifiutano le immagini sacre (pagine 143-145) e le feste religiose come il Natale e la Pasqua (pagine 147-149), e quando non vogliono fare trasfusioni di sangue anche se prescritte dal medico (pagine 163-169), ecc.
Da quanto detto balza evidente che l'insegnamento dei Testimoni di Geova è una raccolta di eresie che un cristiano non può accettare senza rinunciare alla vera fede in Gesù e senza mettere in pericolo la propria salvezza eterna.
Eppure i Testimoni di Geova si insinuano nelle coscienze con una tattica sottilissima, facendo leva su quattro argomenti psicologici di grande effetto:
Prima di tutto essi si annunciano come I SOLI ADORATORI DI DIO: essi, e solo essi, hanno conosciuto il vero Dio, il cui nome è Geova, e solo essi lo servono come egli vuole. Questa "rivalutazione di Dio" ha da principio una grande presa su anime disorientate ed anche su anime pie, le quali però vengono ben presto coinvolte in errori che arrivano fino a negare le principali verità cristiane e, in definitiva, a negare Dio stesso come ci è stato rivelato da Gesù.
In secondo luogo essi OSTENTANO UNA FEDELTÀ ASSOLUTA ALLA BIBBIA, la quale gode presso tutti gli uomini, ed anche presso gli increduli, di un alone di sacralità che avvince. E i Testimoni di Geova si presentano come i soli fedeli interpreti della Bibbia. In realtà essi operano un vero saccheggio della Bibbia, le cui frasi, staccate dal contesto, vengono distorte nel significato per sostenere le loro teorie precostituite. E tutto ciò in dispregio dei più elementari principi di interpretazione biblica. Più avanti dimostreremo quanto qui affermato.
Inoltre i Testimoni di Geova coinvolgono i propri ascoltatori in una vera e propria PSICOSI DELL'IMMINENTE. "La fine del mondo è vicina - essi dicono - è questione di qualche anno, forse meno. Se stai con noi sei salvo, se no sarai distrutto per sempre...". Si crea così una pressione psicologica che fa tanto più presa quanto più il soggetto è religiosamente debole. E così molti si lasciano coinvolgere.
Da ultimo sottolineano fortemente il disordine e IL MALE CHE C'È NEL MONDO, frutto dei nemici di Geova, e lo contrappongono al naturale desiderio di pace, di giustizia e di bontà che tutti abbiamo. E dicono: "Venendo con noi il male finirà e verrà la pace sulla terra. La bontà, la concordia, la non-violenza, fioriranno spontaneamente, e tutti gli uomini vivranno bene come fratelli".
Come il lettore avrà già notato, il successo della propaganda dei Testimoni di Geova è dovuto non al contenuto del loro insegnamento, ma a circostanze ad esso estranee, che però hanno grande influsso sulla psicologia della gente.
Se a tutto ciò si aggiunge la gentilezza dei modi e l'insistenza nel presentarsi di casa in casa, si può comprendere perché - nonostante il contenuto errato e spesso addirittura grottesco della loro dottrina - essi riescano a conquistare sempre nuovi adepti.
Ne consegue che LA MIGLIOR DIFESA contro i loro errori è la semplice esposizione di quello che insegnano, sia riguardo alla Bibbia, che riguardo alla fine del mondo, a Dio, a Gesù Cristo, ecc. E ciò è appunto quanto faremo.
Per far ciò ci siamo serviti del diffusissimo libretto dal titolo: "La Verità che conduce alla vita eterna" [WBT, Brooklyn, 1968]che i Testimoni di Geova hanno fino ad ora stampato in ben 74 milioni di copie e che di fatto riassume tutti gli altri libri da loro distribuiti.
L'errore base di questa dottrina, anche se abilmente inserito e quasi velato in un contesto più ampio, è LA NEGAZIONE DELLA DIVINITÀ DI GESÙ CRISTO. I Testimoni di Geova non sono perciò "cristiani", perché riducono Gesù a una semplice creatura di Geova-Dio (pagine 22-24). Per essi quindi neppure la Madonna è la Madre di Dio, ma è semplicemente madre della creatura-Gesù.
Inoltre essi NEGANO LA TRINITÀ DELLE PERSONE DIVINE: non c'è né Padre, né Figlio, né Spirito Santo, ma solo Geova-Dio. In questo modo i Testimoni di Geova negano i due misteri principali della fede cattolica.
Altro punto dottrinale errato è l'affermazione che L'ANIMA DELL'UOMO MUORE COL CORPO. Di conseguenza, dopo la morte non c'è castigo per chi ha fatto del male né premio per chi ha fatto del bene. Soltanto due piccoli gruppi di uomini scelti tra i Testimoni di Geova, risorgeranno per vivere eternamente felici, uno in Cielo e l'altro sulla terra. Tutti gli altri uomini spariranno nel nulla (pagine 94-101).
LA FINE DEL MONDO È IMMINENTE. Circa il tempo di questo evento affermano di poter ricavare dalla Bibbia date precise che - come vedremo - sono state però di volta in volta smentite dai fatti. L'ultima opinione in proposito è molto più cauta delle precedenti, e afferma che la fine del mondo si compirà entro una generazione a partire dal 1914, cioè in un tempo in cui saranno ancora vive persone nate nel 1914. In quel giorno le schiere angeliche uccideranno, nella battaglia di Armagheddon, tutti coloro che non sono stati Testimoni di Geova (pagine 97-139).
IL NEMICO DI GEOVA-DIO (la "bestia" della quale parla l'Apocalisse) è qualunque organizzazione religiosa diversa dai Testimoni di Geova, in primo luogo la Chiesa Cattolica (pagine 114-139).
Oltre a queste affermazioni più importanti, i Testimoni di Geova insistono stranamente SU QUESTIONI SECONDARIE, come quando sostengono che Gesù non morì su una "croce" ma su un "palo" (pagg. 141-143), quando rifiutano le immagini sacre (pagine 143-145) e le feste religiose come il Natale e la Pasqua (pagine 147-149), e quando non vogliono fare trasfusioni di sangue anche se prescritte dal medico (pagine 163-169), ecc.
Da quanto detto balza evidente che l'insegnamento dei Testimoni di Geova è una raccolta di eresie che un cristiano non può accettare senza rinunciare alla vera fede in Gesù e senza mettere in pericolo la propria salvezza eterna.
Eppure i Testimoni di Geova si insinuano nelle coscienze con una tattica sottilissima, facendo leva su quattro argomenti psicologici di grande effetto:
Prima di tutto essi si annunciano come I SOLI ADORATORI DI DIO: essi, e solo essi, hanno conosciuto il vero Dio, il cui nome è Geova, e solo essi lo servono come egli vuole. Questa "rivalutazione di Dio" ha da principio una grande presa su anime disorientate ed anche su anime pie, le quali però vengono ben presto coinvolte in errori che arrivano fino a negare le principali verità cristiane e, in definitiva, a negare Dio stesso come ci è stato rivelato da Gesù.
In secondo luogo essi OSTENTANO UNA FEDELTÀ ASSOLUTA ALLA BIBBIA, la quale gode presso tutti gli uomini, ed anche presso gli increduli, di un alone di sacralità che avvince. E i Testimoni di Geova si presentano come i soli fedeli interpreti della Bibbia. In realtà essi operano un vero saccheggio della Bibbia, le cui frasi, staccate dal contesto, vengono distorte nel significato per sostenere le loro teorie precostituite. E tutto ciò in dispregio dei più elementari principi di interpretazione biblica. Più avanti dimostreremo quanto qui affermato.
Inoltre i Testimoni di Geova coinvolgono i propri ascoltatori in una vera e propria PSICOSI DELL'IMMINENTE. "La fine del mondo è vicina - essi dicono - è questione di qualche anno, forse meno. Se stai con noi sei salvo, se no sarai distrutto per sempre...". Si crea così una pressione psicologica che fa tanto più presa quanto più il soggetto è religiosamente debole. E così molti si lasciano coinvolgere.
Da ultimo sottolineano fortemente il disordine e IL MALE CHE C'È NEL MONDO, frutto dei nemici di Geova, e lo contrappongono al naturale desiderio di pace, di giustizia e di bontà che tutti abbiamo. E dicono: "Venendo con noi il male finirà e verrà la pace sulla terra. La bontà, la concordia, la non-violenza, fioriranno spontaneamente, e tutti gli uomini vivranno bene come fratelli".
Come il lettore avrà già notato, il successo della propaganda dei Testimoni di Geova è dovuto non al contenuto del loro insegnamento, ma a circostanze ad esso estranee, che però hanno grande influsso sulla psicologia della gente.
Se a tutto ciò si aggiunge la gentilezza dei modi e l'insistenza nel presentarsi di casa in casa, si può comprendere perché - nonostante il contenuto errato e spesso addirittura grottesco della loro dottrina - essi riescano a conquistare sempre nuovi adepti.
Ne consegue che LA MIGLIOR DIFESA contro i loro errori è la semplice esposizione di quello che insegnano, sia riguardo alla Bibbia, che riguardo alla fine del mondo, a Dio, a Gesù Cristo, ecc. E ciò è appunto quanto faremo.
Cosa c'è di divulgativo o di utile in un blog dove il gestore si limita a fare copia-incolla di vecchi articoli pescati qua e là in rete e non si degna neanche di fare un proprio breve commento ?
RispondiEliminaIo sono un testimone di Geova, potrei rispondere punto per punto alle falsità esposte in questo articolo, ma non sono neanche sicuro che il sig. Stefano Liberstef si prenda il tempo di leggermi, tantomeno di rispondermi.
Come mai il sig. Liberstef non risponde ?
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