"Amate la Chiesa, mistero di salvezza del mondo [...]. Amatela come vostra Madre, con un amore che è fatto di rispetto e di dedizione, di tenerezza e di operosità.
Non vi accada mai di sentirla estranea e di sentirvi a lei estranei; per lei vi sia dolce lavorare e, se necessario, soffrire. Che se in essa doveste a motivo di essa soffrire, ricordatevi che vi è Madre; sappiate per essa piangere e tacere".
Non vi accada mai di sentirla estranea e di sentirvi a lei estranei; per lei vi sia dolce lavorare e, se necessario, soffrire. Che se in essa doveste a motivo di essa soffrire, ricordatevi che vi è Madre; sappiate per essa piangere e tacere".
Giuseppe Lazzati
Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più duro, di più generoso, di più bello.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.
L'altro ieri un amico ha scritto una lettera ad un giornale: "Lascio la Chiesa perché, con la sua compromissione con i ricchi non è più credibile". Mi fa pena!
O è un sentimentale che non ha esperienza e lo scuso; o è un orgoglioso che crede di essere migliore degli altri.
Nessuno di noi è credibile finché è su questa terra. San Francesco urlava: "Tu mi credi santo, e non sai che posso ancora avere dei figli con una prostituta, se Cristo non mi sostiene".
La credibilità non è degli uomini, è solo di Dio e del Cristo. Degli uomini è la debolezza e semmai la buona volontà di fare qualcosa di buono con l'aiuto della grazia che sgorga dalle vene invisibili della Chiesa visibile.
Forse la Chiesa di ieri era migliore di quella di oggi? Forse che la Chiesa di Gerusalemme era più credibile di quella di Roma?". (…) "Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo papa. Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nella umiltà e nella coscienza della propria fragilità.
No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una pietra così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io".
"Ma poi c'è ancora un'altra cosa che è forse più bella. Lo Spirito Santo, che è l'Amore, è capace di vederci santi, immacolati, belli, anche se vestiti da mascalzoni e adulteri.
Il perdono di Dio, quando ci tocca, fa diventare trasparente Zaccheo il pubblicano, e immacolata la Maddalena, la peccatrice.
Fratel Carlo Carretto
L’apologetica, ossia il pensiero di teologi e scrittori di varie epoche, che si propongono di difendere la dottrina e l’autorità della Chiesa Cattolica, nasce e si sviluppa in opposizione a chi, in ogni epoca, ha contrastato, molto spesso in maniera unidirezionale, il pensiero e l’azione della Chiesa ritenuta come la madre di tutti i mali.
Le critiche che le si rivolgono sono prima di tutto storiche: fanno riferimento ad episodi che uomini di Chiesa hanno compiuto nel passato contraddicendo la sua natura caritatevole e tollerante. La Chiesa riconosce alcune di queste azioni e omissioni, tanto che nel 2000 papa Giovanni Paolo II ha pubblicamente domandato perdono "per i peccati dei cattolici attraverso i secoli".
CROCIATE
L'indizione di "guerre sante" da parte di Papi è stata oggetto di molte critiche, sia per quanto riguarda le crociate in Terra Santa, sia per quanto concerne la lotta ai movimenti eretici (come quello cataro).
Le crociate furono una serie di guerre, combattute tra l'XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente, ma non solo, nella Terra Santa, l’attuale Israele, terra particolarmente cara ad ebrei e cristiani (essendo la patria di Gegù Cristo e quindi meta di pellegrinaggi), ma occupata da eserciti e popoli di religione musulmana. Benedette e spesso indette dal Papato, le Crociate furono guerre sanguinose accompagnate da violenze e sopraffazioni compiute da entrambe le parti.
Indice dei libri proibiti
L'Indice dei libri proibiti era un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica, istituito nel 1558 dall'Inquisizione (o Sant'Uffizio), sotto Paolo IV. La Chiesa si era infatti attribuita il diritto di vigilare sulle letture dei fedeli in modo che questi non fossero influenzati da opere letterarie ritenute nocive per la fede e per la morale. Dopo l'invenzione della stampa e il pericolo della crescente diffusione delle idee della Riforma il problema divenne prioritario tanto che fino al Settecento la Chiesa cercò di ostacolare la diffusione di quelle idee che si scontravano con la dottrina cattolica in modo da poter prevenire una possibile contaminazione della fede e la corruzione morale: si cercava di proibire la pubblicazione, la diffusione e la lettura di opere a carattere letterario e scientifico giudicate contrarie alla dottrina. Di tale politica furono vittime le opere di eminenti scienziati come Galileo Galilei. All'Indice vennero messe anche le opere di filosofi e religiosi come Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Erasmo da Rotterdam. L'indice durante quattro secoli di attività venne aggiornato almeno venti volte (l'ultima nel 1948) e fu abolito solamente dopo il Concilio Vaticano II, nel 1966, da papa Paolo VI.
Inquisizione
Nel Medioevo la Chiesa istituì tribunali ecclesiastici per la persecuzione degli eretici, facendo uso di strumenti di tortura e sanzionando pene carcerarie e condanne a morte a persone accusate di apostasia o di stregoneria.
Nel Codice da Vinci circa l’Inquisizione e le streghe mandate sul rogo leggiamo: «In trecento anni di caccia alle streghe, la Chiesa aveva bruciato sul rogo la sorprendente cifra di cinque milioni di donne». Cinque milioni è una cifra considerevole, un genocidio di proporzioni vastissime, un Olocausto delle streghe. Sono andate davvero così le cose? Seguendo i dati storici scopriamo che l’Inquisizione spagnola ha condannato a morte 59 streghe, quella portoghese 4, quella romana 36. Arriviamo a un centinaio di casi, contro i 50.000 di persone condannate al rogo, in prevalenza dai tribunali civili, celebrati in tutta Europa nell’età moderna.
Certo, quella dei roghi non è di sicuro stata una bella pagina della storia della cristianità, né si può dire che coloro i quali hanno fatto bruciare le «streghe» si siano comportati secondo il vangelo. Ci permettiamo soltanto di notare che meno di cento casi non possono essere presentati come cinque milioni.
Certo, quella dei roghi non è di sicuro stata una bella pagina della storia della cristianità, né si può dire che coloro i quali hanno fatto bruciare le «streghe» si siano comportati secondo il vangelo. Ci permettiamo soltanto di notare che meno di cento casi non possono essere presentati come cinque milioni.
Antisemitismo (vedi il dialogo ebrei-cristiani)
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