La sigla Ior porta spesso con sé un che di sinistro soprattutto sui media. Ma cos'è l'Istituto per le Opere di Religione? Abbiamo cercato in questo articolo di fare una breve sintesi delle caratteristiche principali.
L'Istituto per le Opere di Religione (IOR), non è una banca come le altre ma un ente senza fini di lucro nato nel 1942 con lo scopo di
“provvedere alla custodia e all’amministrazione di capitali destinati ad opere di religione e di carità”.
Entità dello Ior
Alcuni mesi fa i dati dell'Istituto sono stati forniti ai giornalisti
in un incontro con il direttore generale Paolo Cipriani. L’istituto gestisce circa 6 miliardi di euro, ha una piccola riserva aurea presso la Federal Reserve, i clienti sono circa 25mila per 33mila conti correnti (ci sono istituti religiosi che ne hanno più d’uno). I clienti dell’istituto sono soprattutto istituti religiosi, parrocchie, fondazioni canoniche, seminari, cardinali, vescovi, preti, religiosi e religiose autorizzati dal proprio superiore, alcuni dipendenti vaticani. Benedetto XVI non aveva neanche un suo conto personale. Il 77,3 per cento dei correntisti è europeo, il 7,3 per cento sta in Vaticano.
I controlli
Dal 1996 vige un sistema informatico che impedisce di aprire e gestire conti anonimi o cifrati. «Se anche ci fossero stati conti strani in passato – ha affermato Cipriani – ora non è più possibile, non può uscire un solo euro non tracciato». Lo Ior attua controlli «molto severi» sui trasferimenti di denaro, garantisce la tracciabilità dei bonifici, e sta facendo ogni sforzo per adeguarsi sempre di più alle normative internazionali antiriciclaggio in attesa che il Vaticano entri nella white list dei Paesi virtuosi (ne abbiamo parlato
qui).
La valutazione Moneyval
A tal fine, lo scorso anno il Moneyval - organismo del Consiglio d'Europa che valuta le legislazioni in tema di lotta al riciclaggio - diede una valutazione sostanzialmente positiva del lavoro della Santa Sede su questi temi, pur chiedendo il rafforzamento della normativa in molti punti, compreso il controllo dello Ior. E facendo un raffronto con altri paesi, il Vaticano si è classificato tredicesimo su trenta Paesi esaminati da Moneyval. Sul tema della corruzione il Rapporto di Moneyval dice poi espressamente: «“Relativamente alla corruzione, sebbene vi siano state recenti infondate accuse di corruzione sui media, non vi sono evidenze empiriche di corruzione avvenute in Vaticano”». (
Qui un'ampia sintesi del rapporto moneyval).
Polemiche e confronti
Visto che spesso lo Ior è tirato in ballo in polemiche mediatiche su scandali finanziari e presunte pratiche di riciclaggio può essere utile fare alcune proporzioni:
- 6 miliardi di euro, cioè l'intero patrimonio dello Ior (che si occupa di istituti e entità religiose in tutto il mondo anche nei territori di missione) è
meno della metà del patrimonio dell'uomo più ricco di Italia (non del mondo, solo d'Italia)
- per fare un confronto ecco
quanto valgono alcune banche italiane e società internazionali note: Unicredit, 15 miliardi euro; IntesaSanPaolo 14 miliardi; Eni, 67 miliardi; Apple, 460 miliardi; Microsoft, 206 miliardi;
- 6 miliardi di euro è quanto gli Usa hanno sprecato in Iraq secondo il rapporto dell'ex segretario alla Difesa degli USA
redatto dal Pentagono.
- recentemente due grandi banche UBS (Svizzera) e HSBC (Stati Uniti) hanno ammesso
pratiche di riciclaggio di denaro patteggiando multe rispettivamente di 1,4 miliardi di franchi e di 1,9 miliardi di dollari
- venendo in Italia: l'emissione di bond per affrontare
il deficit del Monte dei Paschi di Siena è stato pari a 3,9 miliardi di euro
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