lunedì 30 settembre 2013

Animatori (dizionario)

Una delle esperienze più significative ed entusiasmanti che i giovani fanno in ambito ecclesiale è quello di mettersi al servizio dei più piccoli come animatori (specie nel tempo estivo, con i grest e i campi estivi).
Ma come formarli a questo ruolo così delicato? Vorrei indicare solo un elenco di attenzioni e qualche strumento per costruire un possibile percorso formativo.

TEMI fondamentali:
- CHI E’ L’ANIMATORE (motivazioni, ruolo educativo, doveri, obiettivi);
- CHI E’ IL DESTINATARIO (il bambino, le problematiche, le attenzioni da avere, le cose da evitare);
- IL GRUPPO degli ANIMATORI (l’affiatamento, la collaborazione, l’organizzazione e la struttura interna, il rispetto e la verifica);
- IL GIOCO (importanza, attenzioni, suggerimenti, rischi);
- LAPREGHIERA e i messaggi educativi;
- GLI ALTRI STRUMENTI DI ANIMAZIONE: ballo, teatro, scenografia, laboratori;
- ALTRO (rapporto con gli altri operatori adulti e con il responsabile; in piscina e/o in gita; a mensa…) 



I DOVERI degli animatori

1. Primato dei bambini: prima del mio divertimento viene quello dei bambini
1A- farò di tutto per coinvolgerli e aiutarli ad inserirsi nel gruppo;
1B- starò particolarmente attento ai bambini con difficoltà evitando preferenze vistose;
1C- gli animati vanno spronati, ma non tiranneggiati: va' usata pazienza e dolcezza. Attenzione a non prenderli in giro. Non si potrà mai giustificare un comportamento violento o intimidatorio.
2. COMPORTAMENTO corretto: il mio comportamento è al centro delle attenzioni degli animati
2A- starò attento ad usare un linguaggio corretto
2B- se dovesse capitare di bestemmiare dovrò seriamente valutare se non è il caso di rinunciare a fare l’animatore.
2C- non si fuma davanti ai bambini e ragazzi. Eccezionalmente potrò allontanarmi (nei momenti liberi) per fumare, ma facendo attenzione a non farmi vedere, a sbrigarmi, a non essere in più di 2 alla volta.
2D- non si fanno effusioni amorose davanti agli animati: le eventuali coppie abbiano l’attenzione a non appartarsi e a mantenere un comportamento corretto. Evitiamo allusioni o battute pesanti.
3. PRESENZA
3A- è importante garantire la puntualità e la presenza quotidiana.
3B- Se dovessi assentarmi avviserò il prima possibile, ma farò il possibile per essere presente dall’inizio alla fine;
4. Nel mio GRUPPO: l’animatore è moralmente responsabile degli animati affidati;
4A- devo sempre avere sott’occhio tutti gli animati del mio gruppo: non devono allontanarsi senza permesso, non devono isolarsi o entrare tra loro in conflitto.
4B- A nessun animato è permesso di andar via prima del tempo se non su accordo con un adulto.
4C- Sono responsabile del materiale usato dai componenti del mio gruppo: va' risistemato subito dopo l’uso! Se ci sono cose in giro le metterò comunque a posto (così come eviterò che ci sia sporcizia in giro).
5. DURANTE I GIOCHI
5A- attenzione alla CORRETTEZZA nell’ARBITRARE e a trovare la giusta misura tra l’agonismo e la sportività (coinvolgenti, ma mai aggressivi).
5B– Se richiesto parteciperò anch’io ai giochi (sempre con entusiasmo, ma senza mai inasprire gli animi).
6. IN PISCINA
6A- Il mio ruolo è quello di stare con i bambini prima, durante e dopo l’arrivo in piscina: farò attenzione a che non si allontanino senza permesso, che abbiano messo la crema idratante…
6B- starò con loro quando si sta in acqua ed eviterò di appartarmi con gli altri animatori
6C- cercherò di stare con loro anche negli altri momenti (organizzando giochi in cui vengano coinvolti).
7. ACCOGLIENZA e PREGHIERA
7A- non è accettabile che, nell’accoglienza e nella conclusione della giornata, mi metta da parte e non partecipi attivamente alle attività: anche durante i balli farò la mia parte coinvolgendo, per quanto è possibile, gli animati.
7B- Attenzione a partecipare attivamente e con rispetto alla PREGHIERA: è uno dei momenti più importanti della giornata.
CON GLI ADULTI devo collaborare
1 8A- anche quest’anno ci sarà qualche collaboratore adulto, in particolare per aiutarci durante la mensa e i laboratori: a loro dobbiamo rispetto e collaborazione.
CON GLI ALTRI ANIMATORI: collaborazione e verifica
9A- Nel caso ci siano conflitti o incomprensioni con altri animatori eviterò di scontrarmi con loro davanti ai bambini, ma farò in modo di affrontare nella verifica la difficoltà.
9B- Tutti siamo responsabili, ma accetto che qualcuno possa avere particolari responsabilità e che mi dica, gentilmente, cosa fare. Se ci sono “abusi” vanno verificati alla fine della giornata.
9C- Cercheremo di coinvolgerci a vicenda suddividendoci i compiti e possibilmente alternandoli (c’è chi spiega il gioco, chi prepara e distribuisce il materiale, chi arbitra, chi risistema, chi …

Per approfondire:

IL GIOCO
Il gioco è importante per i ragazzi
Il gioco è un'attività fondamentale, indispensabile per la crescita e lo sviluppo del ragazzo.
•      Nel gioco il ragazzo prende coscienza del proprio corpo, dei propri limiti e delle proprie possibilità, anche le più nascoste.
•      In un clima di trasparenza il ragazzo "tira fuori" la sua vera personalità, ciò che veramente è ("nel gioco si conoscono i ragazzi", diceva Don Bosco), libera tutte le sue passioni.
•      Attraverso il gioco costruisce rapporti con coetanei, impara a stare con gli altri, assume liberamente un ruolo di rispetto nei confronti del gruppo di cui fa parte.
Il gioco è educazione
•      Per il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla vita ( occorre allora insegnargli a giocare bene).
•      Attraverso il gioco il ragazzo fa suoi i grandi ideali della vita: la lealtà, la generosità, I' onestà, ecc.
•      Attraverso il gioco il ragazzo accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, il gusto dell'impegno, la capacità di iniziativa, l'assunzione del rischio.
•      Il gioco favorisce lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell'espressone, della comunicazione del ragazzo.
•      Il gioco non è un "riempitivo" della giornata. Va quindi ben preparato ed organizzato. Davanti alla serietà dell’organizzazione il ragazzo prenderà con impegno e partecipazione l'attività.
•      Il ragazzo che non gioca avrà certamente più difficoltà nella vita e meno mezzi per superarle.
Il gioco e l'animatore
•      Il gioco dei ragazzi richiede sempre la presenza di un educatore attento, sensibile, intraprendente, dinamico, entusiasta, amico su misura, che si prenda cura della crescita dei ragazzi, non solo del loro svago.
•      Il gioco è un mezzo indispensabile, il primo, per instaurare un rapporto di amicizia veloce e spontaneo, premessa per passare ad altre tappe di formazione.
Come preparare un gioco
Ti proponiamo ora alcuni consigli e suggerimenti che ti possono essere utili per diventare un "mago dei giochi".
•      Non arrivare mai all'ultimo tempo e improvvisare il gioco: sarebbe un fiasco assicurato.
•      Non lasciare scegliere il gioco ai ragazzi: sceglierebbero sempre e solo il calcio o altri pochi giochi.
•      Pensa ai ragazzi a cui è diretto il gioco: età, temperamento, gruppo misto, numero, nervosismo, stanchezza
•      Pensa al luogo in cui si svolge il gioco: cortile, prato, bosco, spiaggia, ...
•      Pensa alla finalità del gioco: collaborare, sviluppare le capacità del singolo, partecipazione di tutti, interessi
•      È importante provare il gioco prima di proporlo ai ragazzi, ed essere ben sicuri delle regole da comunicare ai partecipanti
•      A vere tutto il materiale ben disposto prima…non creare intervalli che distoglierebbero
•      attenzione e clima, facendo costruire il materiale stesso ai ragazzi.
•      Variare molto i giochi facendo attenzione a non ripetere i giochi
•      E i giochi ad eliminazione? Quali soluzioni per coinvolgere gli eliminati?
•      Accentuare lo spettacolo: inserire il gioco in una storia, creando un'ambientazione fantastica, preparare con cura le scenografie, trucchi, maschere, colonne sonore ...animare il gioco.
•      Ricordarsi che nel gioco si è educatori
•      Fare attenzione anche a1le più piccole cose perché tutto è importante.
Come spiegare un gioco
· Far sedere i ragazzi possibilmente vicino al luogo i cui si giocherà. In ogni caso, fare in modo che abbiano il sole alle spalle.
· Lanciare il titolo
· Iniziare la spiegazione seguendo questi passaggi:
· Evidenziare subito lo scopo del gioco
· Far vedere il campo di gioco e la disposizione delle squadre, dal vivo o utilizzando un cartellone
· Dire le regole partendo dalle più importanti
· Utilizzare il minor tempo possibile, per evitare di stancare o innervosire i ragazzi.
· Presentare in modo entusiasmante e con fantasia.
· Utilizzare solo parole semplici e facilmente comprensibili
· Badare di avere attenzione da parte di tutti, rivolgendosi a coloro che tendono a distrarsi.
· Non lasciare la possibilità delle domande se non'dopo aver concluso la spiegazione,
· Indicare chiaramente il tempo di gioco (soprattutto se si tratta di un gioco a tempo).
· Fare sempre una prova al termine della quale si possono aggiungere delle regole

accessorie per correggere eventuali errori.

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