"La
santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel
farle ogni volta con più amore".
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
Santità, ovvero come
essere Santi
Il Santo per eccellenza è solo Dio. Egli è il Santo
perché perfetto e ineffabile, unico che possieda tutte le fattezze di
impeccabilità e magnificenza. Santità vuol dire infatti perfezione assoluta; e
chi può vantare un tale attributo se non il Creatore e Legislatore
dell'universo? E chi si può assumere come modello esaustivo di perfezione se
non Colui che è la somma di tutte le perfezioni?
Eppure, se osserviamo con attenzione alcuni passi della Bibbia, Dio non
trattiene per se stesso questa santità ma al contrario vuole che anche gli
uomini ne siano partecipi. Non per niente lo stesso Signore ci rivolge
l'esortazione: "Siate santi, perché io il Signore vostro Dio sono
Santo" Lv 19, 2; Gesù ribadisce lo stesso invito, affermando: “Siate
perfetti come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli". Il libro dell’Apocalisse
(cap. 6) ce li descrive rivestiti di "vesti candide del sangue
dell'Agnello dopo aver affondato la grande tribolazione e avendo ottenuto il
divino sigillo". Dio insomma non soltanto consente ma addirittura ci
invita ad essere Santi. Se poi gettiamo lo sguardo sul termine
"Santo" secondo l’originale greco, osserveremo che questo nelle
Lettere Paoline e per estensione in tutto il Nuovo Testamento indica
semplicemente il fedele, il membro della comunità ecclesiale... Insomma il
cristiano stesso. Questo di fatto non è mai stato smentito né trasformato, al
contrario si ribadisce più volte in seno alla vita ecclesiale che tutti
possiamo anzi dobbiamo essere santi e tale categoria non appartiene solo a
quanti sono stati innalzati all’onore degli altari.