Chiesa. Infallibilità pontificia
Viene analizzato il significato del dogma, oltre ad un excursus sulla
sua storia e un approfondimento della sua base scritturale.
In che cosa consiste
l'infallibilità del Papa?
Per infallibilità papale s’intende la impossibilità da parte del
papa di sbagliare quando insegna in materia di fede e di morale.
http://parolevita.blogspot.it/2013/02/la-mistica-della-croce-e-la-mistica-del.html
(le scelte di Giovanni Paolo II- mistica della croce- e di Benedetto XVI-
mistica del servizio al venir meno delle loro forze secondo B.Forte)
_____
Da infallibile a umano Joseph Ratzinger perde l’ultimo carisma. Con l’addio decadrà anche
questo potere. La prerogativa fu voluta da Pio IX
Marco Tosatti, http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/papato-pio-ix-papa-ratzinger-22287/
Il dogma dell’Infallibilità pontificia, per la dottrina cattolica si rivela quando il Papa sancisce, cioè quando conferma, e propone all’attenzione e alla fede del popolo cristiano verità di fede e di morale. In quell’occasione deve esplicitamente annunciare che parla «ex cathedra», cioè come dottore universale della Chiesa. Ovviamente questo non significa che il Papa possa inventare di sua iniziativa verità di fede e di morale, e stabilirle come dogma.
L’Infallibilità pontificia è stata sancita dal Concilio vaticano I, nell’anno 1870, quello della presa di Roma. E provocò non pochi contrasti all’interno della Chiesa. Vescovi d’oltralpe partirono da Roma per evitare di approvare il dogma voluto da Pio IX, e nell’Europa orientale si verificò anche un piccolo scisma, detto «veterocattolico». Pio IX decretò: «Noi, quindi, aderendo fedelmente a una tradizione accolta fin dall’inizio della fede cristiana… con l’approvazione del santo concilio, insegniamo e definiamo essere dogma divinamente rivelato che il romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando, adempiendo il suo ufficio di pastore e maestro di tutti i cristiani, in virtù della sua suprema autorità apostolica, definisce che una dottrina riguardante la fede e i costumi dev’essere ritenuta da tutta la Chiesa».
Da allora l’unico caso in cui un Pontefice ha usato il dogma è avvenuto nel 1950, quando nel 1950 papa Pio XII ha definito il dogma dell’Assunzione della Vergine Maria, usando delle parole «tecniche», cioè solenni ed esplicite: «dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Secondo molti teologi, anche tre insegnamenti dell’enciclica «Evangelium Vitae» di Giovanni Paolo II possono essere considerati dogmi non modificabili; ma la mancanza di un testo esplicito come quello di Pio XII lascia la questione aperta, e Wojtyla non l’ha rivendicato. E certamente Benedetto XVI nei suoi quasi otto anni di regno non ha sollevato problemi di infallibilità, così come i suoi predecessori più lontani, Paolo VI e Giovanni XXIII.
Per approfondire: http://it.cathopedia.org/wiki/Infallibilit%C3%A0_pontificia
Cosa è e come funziona
la Curia romana
di Giovanni Vassallo, 14 marzo 2013
Tra i temi più ricorrenti del preconclave c’è stata la
tanto auspicata “riforma della Curia romana”. Spieghiamo qui in sintesi che
cosa è e come è strutturata la Curia.
Giovanni Paolo II ha organizzato la Curia Romana nella Costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988.
Un po’ di storia
A dare una configurazione formale alla Curia romana è stato Papa Sisto V nel 1538, con la costituzione apostolica «Immensa Aeterni Dei», con la quale ha istituito 15 dicasteri che affiancassero il collegio cardinalizio esercitando autorità in un determinato campo e su un preciso argomento.
San Pio X nel 1908 ha promulgato la costituzione apostolica «Sapienti Consilio», nella quale ha riformato la Curia romana perché potesse “prestare più facilmente la propria opera e dare più completo aiuto al romano Pontefice e alla Chiesa”. Con questo documento le congregazioni sono diventate organi unicamente amministrativi. Fu inoltre stabilito che ciascuna materia dovesse essere trattata da un dicastero competente, e non contemporaneamente da diversi. Questa riforma di Pio X fu successivamente sancita e completata nel Codice di Diritto Canonico, promulgato da Benedetto XV nel 1917 e rimase praticamente immutata fino al 1967.
Nel 1967 Paolo VI ha portato a termine il riordinamento della Curia, con la pubblicazione della costituzione apostolica «Regimini Ecclesiae Universae», nella linea della funzione della Curia delineata dal Concilio Vaticano II: «Nell'esercizio della sua suprema, piena ed immediata potestà sopra tutta la Chiesa, il romano Pontefice si avvale dei dicasteri della Curia romana, che perciò adempiono il loro compito nel nome e nell'autorità di lui, a vantaggio delle Chiese e al servizio dei sacri pastori» (Christus Dominus, 9).
Struttura e funzione della Curia
La Curia è l'organismo collegiale necessario al Papa per espletare il ministero petrino a favore della Chiesa Universale. E’ composta da tutti i Cardinali, che per definizione appartengono alla Chiesa di Roma che coadiuvano il sommo Pontefice nel governo della Chiesa universale, e sono tutti convocati ai Concistori sia ordinari che straordinari, quando è richiesta la trattazione di questioni particolarmente gravi (cfr. «Codex Iuris Canonici», canone 353).
Nel Regolamento Generale della Curia Romana, entrato in vigore nel 1999, vengono esposti la struttura e il funzionamento dell’organismo curiale fino ai minimi dettagli.
Come è composta la Curia
La Curia è suddivisa in 5 tipi di organi:
Giovanni Paolo II ha organizzato la Curia Romana nella Costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988.
Un po’ di storia
A dare una configurazione formale alla Curia romana è stato Papa Sisto V nel 1538, con la costituzione apostolica «Immensa Aeterni Dei», con la quale ha istituito 15 dicasteri che affiancassero il collegio cardinalizio esercitando autorità in un determinato campo e su un preciso argomento.
San Pio X nel 1908 ha promulgato la costituzione apostolica «Sapienti Consilio», nella quale ha riformato la Curia romana perché potesse “prestare più facilmente la propria opera e dare più completo aiuto al romano Pontefice e alla Chiesa”. Con questo documento le congregazioni sono diventate organi unicamente amministrativi. Fu inoltre stabilito che ciascuna materia dovesse essere trattata da un dicastero competente, e non contemporaneamente da diversi. Questa riforma di Pio X fu successivamente sancita e completata nel Codice di Diritto Canonico, promulgato da Benedetto XV nel 1917 e rimase praticamente immutata fino al 1967.
Nel 1967 Paolo VI ha portato a termine il riordinamento della Curia, con la pubblicazione della costituzione apostolica «Regimini Ecclesiae Universae», nella linea della funzione della Curia delineata dal Concilio Vaticano II: «Nell'esercizio della sua suprema, piena ed immediata potestà sopra tutta la Chiesa, il romano Pontefice si avvale dei dicasteri della Curia romana, che perciò adempiono il loro compito nel nome e nell'autorità di lui, a vantaggio delle Chiese e al servizio dei sacri pastori» (Christus Dominus, 9).
Struttura e funzione della Curia
La Curia è l'organismo collegiale necessario al Papa per espletare il ministero petrino a favore della Chiesa Universale. E’ composta da tutti i Cardinali, che per definizione appartengono alla Chiesa di Roma che coadiuvano il sommo Pontefice nel governo della Chiesa universale, e sono tutti convocati ai Concistori sia ordinari che straordinari, quando è richiesta la trattazione di questioni particolarmente gravi (cfr. «Codex Iuris Canonici», canone 353).
Nel Regolamento Generale della Curia Romana, entrato in vigore nel 1999, vengono esposti la struttura e il funzionamento dell’organismo curiale fino ai minimi dettagli.
Come è composta la Curia
La Curia è suddivisa in 5 tipi di organi:
1.
La Segreteria di Stato cura
il disbrigo degli affari riguardanti il servizio quotidiano del Pontefice, in
particolare coordina il lavoro dei vari Dicasteri. Inoltre si occupa dei
rappresentanti degli Stati presso la Santa Sede e delle relazioni della Santa
Sede presso le Organizzazioni internazionali. Gestisce i rapporti con i Governi
civili anche mediante concordati ed altre convenzioni e rappresenta la Santa
Sede presso gli organismi ed i Congressi internazionali. E’ la Segreteria di Stato
a stabilire le richieste di udienza di chi lavora nei vari Dicasteri con il
Santo Padre.
2.
Le Congregazioni sono
commissioni permanenti ciascuna retta da un prefetto incaricate di particolari
affari ecclesiastici e che hanno il potere affidato dal Pontefice di prendere
provvedimenti di governo. Le congregazioni sono:
·
Congregazione per la
dottrina della fede: promuove e tutela la dottrina sulla
fede ed i costumi in tutta la Chiesa.
·
Congregazione per le
Chiese orientali: tratta tutti gli affari relativi a persone
e cose appartenenti alle Chiese orientali cattoliche.
·
Congregazione per il
culto divino e la disciplina dei sacramenti:
si occupa della regolamentazione e la promozione della liturgia, in primo luogo
dei sacramenti e provvede alla compilazione o correzione dei testi liturgici.
·
Congregazione per le
cause dei santi: tratta tutto ciò che porta alla
canonizzazione dei servi di Dio.
·
Congregazione per i
vescovi: cura tutto ciò che si riferisce alla
costituzione delle Chiese particolari e dei loro raggruppamenti, alla loro
divisione, unificazione, soppressione ed altri cambiamenti.
·
Congregazione per
l’evangelizzazione dei popoli:
dirige e coordina in tutto il mondo l’opera dell’evangelizzazione dei popoli e
la cooperazione missionaria.
·
Congregazione per il clero: di tutto quanto attiene presbiteri e diaconi del
clero secolare, compreso il loro ministero.
·
Congregazione per gli
istituti di vita
consacrata e le società di vita apostolica: promuove e regola la pratica dei consigli evangelici
esercitata nelle forme approvate di vita consacrata e delle Società di vita
apostolica.
·
Congregazione per
l’educazione cattolica: cura la promozione e
l’ordinamento dell’educazione cattolica.
3.
I Tribunali ecclesiastici
4.
I Pontifici Consigli sono dicasteri
presieduti da un vescovo che si occupano della promozione di particolari
materie:
5.
Gli Uffici che si
occupano principalmente della parte economica della Santa Sede
Le modifiche di Benedetto XVI
Durante il suo pontificato, Benedetto XVI ha apportato alcune modifiche alla struttura della Curia:
Durante il suo pontificato, Benedetto XVI ha apportato alcune modifiche alla struttura della Curia:
·
21 settembre 2010: ha istituito il
Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione
·
30 agosto 2011: dispensa del matrimonio
rato alla Rota
·
11 novembre 2011: ha affidato la cura
degli enti caritativi al Pontificio Consiglio Cor Unum
·
16 gennaio 2013: ha affidato la cura
della catechesi al Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione e la cura
dei Seminari (che era affidata alla Congregazione per l’educazione cattolica)
alla Congregazione per il clero.
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