I sacramenti racchiudono in sé tutte le grazie di cui abbiamo bisogno nella vita affinché l'immagine di Cristo si formi in noi
Gesù Cristo ha redento il mondo con la sua Morte e Resurrezione, e ha istituito la Santa Chiesa, il Suo Corpo Mistico, per portare la salvezza da Lui conquistata a tutti gli uomini di ogni tempo e luogo, fino a quando tornerà per chiudere la Storia, nella Parusia, e giudicare l'umanità. Egli ha dato ai suoi apostoli, oggi i nostri vescovi, la missione di portare la salvezza a tutta l'umanità, attraverso la predicazione del Vangelo e la celebrazione dei sacramenti.
Per questo il Concilio Vaticano II ha definito la Chiesa “sacramento universale della salvezza” (LG 48). Essa è il braccio teso di Cristo nella Storia degli uomini. Quando la Chiesa ci raggiunge, è Cristo che ci raggiunge; quando la Chiesa ci battezza, è Cristo stesso a farlo; quando la Chiesa ci perdona mediante la confessione, è Cristo stesso che ci perdona... Ciò vuol dire che la Chiesa è la portatrice e l'amministratrice della salvezza, attraverso i sette sacramenti che ella amministra in nome di Gesù.
I sacramenti sono i canali mediante i quali fluisce la salvezza di tutti gli uomini, che Cristo ha conquistato con la sua Morte e Resurrezione. Essi si rapportano intimamente con Cristo, con la Chiesa e con tutta la liturgia. C'è in tutti loro un denominatore comune, che è il concetto di segno (seméion in greco) efficiente o segno che realizza o che segnala. La santissima umanità di Cristo è il grande segno efficiente, che trasmette la grazia; anche la Chiesa, come Corpo di Cristo prolungato nella storia degli uomini (cfr. Cl 1, 24), e la liturgia, con i suoi riti sacri, portano avanti questa funzione. Cristo tocca il cristiano mediante i sacramenti non solo in modo psicologico o affettivo, ma in modo concreto.
I sacramenti sono quei segni che comunicano la grazia divina. Per questo il cristiano non può restare senza i sacramenti. Il cristianesimo non è solo una filosofia religiosa, ma una comunione di vita con Dio stesso nel modo che Egli ha stabilito, soprattutto mediante i sacramenti. Ogni sacramento è un segno, che non si limita a segnalare, ma realizza ciò che segnala; così, l'acqua del Battesimo indica la purificazione del bambino e la realizza. I sacramenti danno continuità alla santissima umanità di Cristo, che segnalava e realizzava la salvezza degli uomini. Per questo la Chiesa (Corpo di Cristo prolungato) con i sette sacramenti forma “il Grande Sacramento – l'ordine sacramentale attraverso il quale la vita eterna del Padre fluisce fino a ogni individuo in particolare” (E. Bettencourt).
Per questo il Concilio Vaticano II ha definito la Chiesa “sacramento universale della salvezza” (LG 48). Essa è il braccio teso di Cristo nella Storia degli uomini. Quando la Chiesa ci raggiunge, è Cristo che ci raggiunge; quando la Chiesa ci battezza, è Cristo stesso a farlo; quando la Chiesa ci perdona mediante la confessione, è Cristo stesso che ci perdona... Ciò vuol dire che la Chiesa è la portatrice e l'amministratrice della salvezza, attraverso i sette sacramenti che ella amministra in nome di Gesù.
I sacramenti sono i canali mediante i quali fluisce la salvezza di tutti gli uomini, che Cristo ha conquistato con la sua Morte e Resurrezione. Essi si rapportano intimamente con Cristo, con la Chiesa e con tutta la liturgia. C'è in tutti loro un denominatore comune, che è il concetto di segno (seméion in greco) efficiente o segno che realizza o che segnala. La santissima umanità di Cristo è il grande segno efficiente, che trasmette la grazia; anche la Chiesa, come Corpo di Cristo prolungato nella storia degli uomini (cfr. Cl 1, 24), e la liturgia, con i suoi riti sacri, portano avanti questa funzione. Cristo tocca il cristiano mediante i sacramenti non solo in modo psicologico o affettivo, ma in modo concreto.
I sacramenti sono quei segni che comunicano la grazia divina. Per questo il cristiano non può restare senza i sacramenti. Il cristianesimo non è solo una filosofia religiosa, ma una comunione di vita con Dio stesso nel modo che Egli ha stabilito, soprattutto mediante i sacramenti. Ogni sacramento è un segno, che non si limita a segnalare, ma realizza ciò che segnala; così, l'acqua del Battesimo indica la purificazione del bambino e la realizza. I sacramenti danno continuità alla santissima umanità di Cristo, che segnalava e realizzava la salvezza degli uomini. Per questo la Chiesa (Corpo di Cristo prolungato) con i sette sacramenti forma “il Grande Sacramento – l'ordine sacramentale attraverso il quale la vita eterna del Padre fluisce fino a ogni individuo in particolare” (E. Bettencourt).
Ogni sacramento consta di materia (acqua, pane, vino, gesti...) e forma, che sono le parole proferite sulla materia, dichiarandone il senso: “Io ti battezzo...; Questo è il mio Corpo...”. I sacramenti sono segni visibili perché l'essere umano è formato da corpo e anima; passa dal visibile all'invisibile. Aristotele († 322 a.C.) diceva che non c'è nulla nell'intelletto che non sia prima passato attraverso i sensi. È attraverso i sensi che impara. Tertulliano (†220 ) diceva che “la carne è il cardine della salvezza. (…) La carne vien battezzata, perché l'anima venga mondata; la carne viene unta, perché l'anima sia consacrata (…); la carne si nutre del corpo e del sangue di Cristo, perché l'anima si sazi di Dio. Non saranno separate perciò nella ricompensa, dato che son state unite nelle opere” (La risurrezione della carne 8 PL 2, 852).
I sacramenti agiscono “ex opere operato”, ovvero per la forza del proprio rito, indipendentemente dalla santità del ministro; in altre parole, è Cristo che amministra qualsiasi sacramento, perché Egli è l'unico sacerdote del Nuovo Testamento; gli altri ordinati sono suoi ministri, come ha detto San Tommaso d'Aquino. Se sono stati validamente ordinati dalla Chiesa e amministrano i sacramenti con la stessa intenzione con cui l'ha fatto Cristo, partecipano allora dell'unico Sacerdozio di Cristo e la loro azione è efficace.
Ogni sacramento produce due effetti: il carattere e la grazia santificante. Il carattere è un segno, un sigillo spirituale che è impresso nell'anima del cristiano mediante i tre sacramenti che non possono essere ripetuti: Battesimo, Cresima e Ordine. Gli altri sacramenti imprimono un “quasi-carattere”; ad esempio, il vincolo coniugale per quanti sono sposati in modo legittimo.
Questo segno significa un'appartenenza a Cristo, e non dipende dalle disposizioni morali della persona che riceve il sacramento. Sant'Agostino paragonava questo segno con quello che era impresso sulle pecore, sul bestiame, e perfino sugli schiavi da parte dei padroni. Anche se poi veniva liberato, lo schiavo continuava a portare quel marchio per sempre. La grazia santificante comunicata dal sacramento è la partecipazione alla vita divina di cui ha parlato San Pietro, che la persona può non ricevere se pone un ostacolo ad essa. Ad esempio, se qualcuno si comunica in peccato grave, o se non crede nell'Eucaristia, riceve comunque il vero Corpo di Cristo, ma non riceve la sua grazia. Per questo i frutti dei sacramenti dipendono dallo sforzo di conversione della persona, dalle sue disposizioni interiori.
Attorno ai sacramenti “gravita tutta la vita liturgica” (SC, 6), ha detto l'ultimo Concilio. Nella Chiesa ci sono sette sacramenti: il Battesimo, la Confermazione o Cresima, l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione dei Malati, l'Ordine, il Matrimonio (cfr. DS 860;1310;1601- CCC. §1113).
I sacramenti racchiudono in sé tutte le grazie di cui abbiamo bisogno nella vita affinché l'immagine di Cristo si formi in noi. Nasciamo dai nostri genitori per una vita di sofferenze ereditata da Adamo; il Battesimo ci fa rinascere, donandoci una vita nuova, da figli di Dio, eredi del Cielo, passando per la morte e resurrezione di Cristo (Rm 6, 1-11).
I sacramenti agiscono “ex opere operato”, ovvero per la forza del proprio rito, indipendentemente dalla santità del ministro; in altre parole, è Cristo che amministra qualsiasi sacramento, perché Egli è l'unico sacerdote del Nuovo Testamento; gli altri ordinati sono suoi ministri, come ha detto San Tommaso d'Aquino. Se sono stati validamente ordinati dalla Chiesa e amministrano i sacramenti con la stessa intenzione con cui l'ha fatto Cristo, partecipano allora dell'unico Sacerdozio di Cristo e la loro azione è efficace.
Ogni sacramento produce due effetti: il carattere e la grazia santificante. Il carattere è un segno, un sigillo spirituale che è impresso nell'anima del cristiano mediante i tre sacramenti che non possono essere ripetuti: Battesimo, Cresima e Ordine. Gli altri sacramenti imprimono un “quasi-carattere”; ad esempio, il vincolo coniugale per quanti sono sposati in modo legittimo.
Questo segno significa un'appartenenza a Cristo, e non dipende dalle disposizioni morali della persona che riceve il sacramento. Sant'Agostino paragonava questo segno con quello che era impresso sulle pecore, sul bestiame, e perfino sugli schiavi da parte dei padroni. Anche se poi veniva liberato, lo schiavo continuava a portare quel marchio per sempre. La grazia santificante comunicata dal sacramento è la partecipazione alla vita divina di cui ha parlato San Pietro, che la persona può non ricevere se pone un ostacolo ad essa. Ad esempio, se qualcuno si comunica in peccato grave, o se non crede nell'Eucaristia, riceve comunque il vero Corpo di Cristo, ma non riceve la sua grazia. Per questo i frutti dei sacramenti dipendono dallo sforzo di conversione della persona, dalle sue disposizioni interiori.
Attorno ai sacramenti “gravita tutta la vita liturgica” (SC, 6), ha detto l'ultimo Concilio. Nella Chiesa ci sono sette sacramenti: il Battesimo, la Confermazione o Cresima, l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione dei Malati, l'Ordine, il Matrimonio (cfr. DS 860;1310;1601- CCC. §1113).
I sacramenti racchiudono in sé tutte le grazie di cui abbiamo bisogno nella vita affinché l'immagine di Cristo si formi in noi. Nasciamo dai nostri genitori per una vita di sofferenze ereditata da Adamo; il Battesimo ci fa rinascere, donandoci una vita nuova, da figli di Dio, eredi del Cielo, passando per la morte e resurrezione di Cristo (Rm 6, 1-11).
Il bambino arriva all'adolescenza e si irrobustisce; nella vita spirituale riceve il sacramento della Cresima, che gli dà per dono dello Spirito Santo la maturità spirituale e la forza per vivere e testimoniare la fede. Ogni giorno la vita ha bisogno di essere alimentata con il pane, ma ciò non impedisce che ci sia la morte; Cristo allora ci dà, mediante la Chiesa, il Pane del Cielo, l'Eucaristia, che è medicina e sostentamento per il cammino e che garantisce la vita eterna.
Le malattie minacciano il nostro corpo e la nostra vita eterna, i peccati minacciano la nostra vita spirituale. Abbiamo le medicine per la vita del corpo e Cristo ci dà, mediante il sacramento della Penitenza, la medicina che cura l'anima. Quando arriviamo all'età adulta scegliamo una professione e ci prepariamo ad essa; nella vita spirituale seguiamo la nostra vocazione, al matrimonio o alla vita religiosa. Per realizzare bene questa missione Dio ci dà il sacramento del Matrimonio e dell'Ordine.
Al termine della vita, o nella malattia grave, quando la sofferenza e la morte si avvicinano, Cristo ci accoglie nuovamente e ci cura o ci prepara all'addio, accompagnandoci con il sacramento dell'Unione dei Malati.
I sacramenti, dunque, ci accompagnano in tutta la vita, perché la vita spirituale non perisca e siamo sempre felici in compagnia di Cristo, per poter giungere “allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (cfr. Ef 4, 13; 1Cor 2,6).
Dal libro OS SETE SACRAMENTOS
Prof. Felipe Aquino – www.cleofas.com.br
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]
Le malattie minacciano il nostro corpo e la nostra vita eterna, i peccati minacciano la nostra vita spirituale. Abbiamo le medicine per la vita del corpo e Cristo ci dà, mediante il sacramento della Penitenza, la medicina che cura l'anima. Quando arriviamo all'età adulta scegliamo una professione e ci prepariamo ad essa; nella vita spirituale seguiamo la nostra vocazione, al matrimonio o alla vita religiosa. Per realizzare bene questa missione Dio ci dà il sacramento del Matrimonio e dell'Ordine.
Al termine della vita, o nella malattia grave, quando la sofferenza e la morte si avvicinano, Cristo ci accoglie nuovamente e ci cura o ci prepara all'addio, accompagnandoci con il sacramento dell'Unione dei Malati.
I sacramenti, dunque, ci accompagnano in tutta la vita, perché la vita spirituale non perisca e siamo sempre felici in compagnia di Cristo, per poter giungere “allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (cfr. Ef 4, 13; 1Cor 2,6).
Dal libro OS SETE SACRAMENTOS
Prof. Felipe Aquino – www.cleofas.com.br
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]
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