sabato 6 ottobre 2012

Maria

Per la presentazione della figura di Maria ci affidiamo a quanto scritto in un mensile aconfessionale, Airone. L’autrice, Isabella Vergara, così esordisce:
È la donna più famosa di tutti i tempi. Su di lei sono stati scritti oltre 200 mila libri. A quasi duemila anni dalla sua morte, la ragazza di Nazareth continua ad attirare decine di milioni di fedeli nei santuari di tutto il mondo. Il network a lei dedicato, Radio Maria, segna ascolti da record (1 milione 871 mila fedeli al giorno solo in Italia). Ma chi era davvero la mamma di Gesù?
Nei quattro Vangeli (più un accenno nella Lettera ai Galati di San Paolo e negli Atti degli Apostoli) abbiamo in tutto solo 152 versetti che parlano di Maria.
Di “Maria (Myriam in aramaico) sappiamo che viveva a Nazareth, uno sperduto villaggio della Galilea, e che era promessa sposa a un discendente del re Davide, Giuseppe; sappiamo che era parente di una certa Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria e madre di Giovanni Battista. La ritroviamo poi nei momenti decisivi della vita di Gesù: l'annunciazione e la natività, il suo primo miracolo a Cana, la passione e la croce. E nei raduni dei discepoli dopo la resurrezione, fino alla Pentecoste. «Per avere qualche informazione in più», afferma Stefano De Fiores, mariologo «dobbiamo rifarci ai vangeli apocrifi, in particolare al Protovangelo di Giacomo, un testo del 200 d.C. I nomi dei genitori di Maria, per esempio, sono accettati anche dalla Chiesa: Gioacchino e Anna».
Il Protovangelo riporta che a tre anni la bambina fu consacrata al Tempio di Gerusalemme, dove venne allevata fino ai dodici anni. Antichi documenti ebraici confermano che a quel tempo alcune vergini venivano reclutate con il compito di confezionare il velo del Tempio fino all'età delle mestruazioni, quando erano considerate "impure" ed erano allontanate dal luogo santo. Come si concilia una eventuale consacrazione di Maria con il matrimonio? «Nel Tempio di Qumran c’è un riferimento a un collegio di ragazze che facevano voto di castità con l'approvazione del padre», spiega De Fiores. «Una donna da sola, però, non era in grado di portare avanti questo voto perché rischiava di essere violentata. Era necessario un garante, un capofamiglia, e Giuseppe poteva avere questo ruolo».
Tanto più che il Protovangelo lo descrive come un uomo anziano, vedovo e con figli (i famosi "fratelli di Gesù"?), una tesi che però la Chiesa ha rigettato, considerando vergine anche Giuseppe”.
«Io dubito che Maria avesse vissuto nel tempio da bambina», controbatte Mauro Pesce. «II Protovangelo va preso con le molle, contiene troppi elementi assurdi!».
“Maria venne promessa sposa a dodici anni. In Israele i fidanzamenti si celebravano a quell'età per le ragazze e a 18 per i maschi. Era un contratto tra le famiglie: il padre di lei pagava una dote in denaro e la bambina passava sotto la tutela del marito. Un anno dopo venivano celebrate le nozze con l'ingresso della sposa coperta da un velo nella casa dello sposo. L'annuncio dell'angelo a Maria (e quindi il concepimento di Gesù) avvenne nel periodo del fidanzamento. A Nazareth si sarà sparsa la voce: «Hanno consumato prima delle nozze? Lei lo ha tradito?». Dal punto di vista giuridico, la convivenza tra fidanzati non era una colpa. «L'atto in sé non era punibile, a condizione che il fidanzato si riconoscesse responsabile», scrive Frédéric Manss, biblista . «Se negava di aver preso parte alla vicenda, il reato di infedeltà piombava sulle spalle di lei che era accusata di adulterio. E per quel crimine la Legge di Mose non conosceva che una punizione: la lapidazione».
È probabile che Giuseppe sia stato convocato in tribunale e abbia dovuto difendere la sua compagna attribuendosi ogni colpa. In sogno un angelo lo aveva rassicurato: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa: ciò che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo». E lui ci aveva creduto. Durante la gravidanza Maria andò a trovare la cugina Elisabetta, che la salutò in modo misterioso. La Madonna rimase a casa della cugina per tre mesi. Quanto c'è di vero in questo racconto? «I Vangeli si fondano sull'Antico Testamento e sono stati scritti dopo la resurrezione di Gesù», spiega De Fiores. «Spesso ripropongono uno schema classico, presente negli antichi testi. La visita di Maria a Elisabetta, per esempio, ricorda la visita di tre mesi che fece Davide all'Arca dell'alleanza, una cassa sacra rivestita d'oro che conteneva le tavole della Legge. Maria è la nuova Arca dell'alleanza dove abita il Signore. Questo non significa che l'episodio sia stato inventato, ma è stato approfondito dalla prima comunità cristiana». Myriam partorisce Gesù (Yoshua) probabilmente nell'anno 6 o 7 a.C. Otto giorni dopo i genitori lo portano al Tempio per la circoncisione, come prescriveva la Legge. Qui Maria incontra un misterioso personaggio, Simeone, che prende in braccio Gesù e le profetizza: «Questo bambino è un segno contraddetto, e anche a te una spada trapasserà l'anima, affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori». Ecco uno sviluppo imprevisto: «Il futuro di Maria è un cielo oscuro che si tinge di sangue. Questa donna ha sofferto moltissimo nella vita. Il figlio rimarrà un enigma permanente anche per lei», commenta De Fiores.
I primi problemi cominciano quando accompagna Gesù dodicenne al Tempio, forse per il suo barmitzvah, la cerimonia di passaggio all'età adulta. Giuseppe avrà recitato la benedizione tradizionale: «Benedetto sei tu Signore che mi hai sciolto dalla responsabilità di questo figlio». Al ritorno, però, i genitori si accorgono che il ragazzino è sparito. Dopo tre giorni lo trovano intento a discorrere con i dottori del Tempio. Maria lo rimprovera: «Figlio perché ci hai fatto questo? Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo», ma Gesù risponde seccato che deve occuparsi delle «cose di suo Padre». Gesù rivendica la sua indipendenza: lui è figlio di Dio. Maria non capisce. «E’ normale che non comprenda», prosegue De Fiores. «Qui si parla del Tempio, dei tre giorni di angoscia e del ritrovamento: è tutta un'allusione ai tre giorni terribili che la mamma dovrà passare durante la passione, morte e resurrezione del figlio. Maria viene in qualche modo preparata alle sofferenze future». Dopo questo "colpo di testa" Gesù torna a Nazareth e vive tranquillo fino ai trent'anni, quando compie il primo miracolo durante un matrimonio a Cana di Galilea, sotto l'impulso di Maria: «Non hanno più vino» e lui le risponde «Che c'è tra me e te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». Poi però trasforma l'acqua in vino, una bevanda che nella Bibbia simboleggia la gioia promessa da Dio al suo popolo. Grazie alla richiesta di Maria, Gesù compie il primo segno e i discepoli credono in lui. Ma perché si rivolge alla madre chiamandola donna? «Nell'Antico Testamento la donna è Israele», spiega De Fiores. «Maria rappresenta Israele e raccoglie i suoi figli per ¦ riunirli nel tempio, che è Gesù».
Alle nozze di Cana erano presenti anche i "fratelli di Gesù", che secondo la Chiesa sarebbero semplici parenti (in aramaico il termine fratello è usato anche per cugino e per nipote). «Tra Gesù e la sua famiglia ci deve essere stato uno scontro», osserva Mauro Pesce. «I fratelli sembrano non avere fiducia in lui. E Gesù stesso ci tiene a sottolineare che non contano i legami di sangue. Maria deve aver avuto un ruolo di mediatrice perché dopo la resurrezione la troviamo nel cenacolo a pregare insieme ai fratelli del Signore e agli apostoli, riuniti tutti nel nome di Cristo ». La fine la conosciamo: la Madonna deve assistere alla tortura e alla crocifissione del figlio. La nefasta profezia di Simeone si è realizzata. Dalla croce Gesù affida la madre al discepolo amato, Giovanni, che secondo la tradizione avrebbe preso a ospitarla a casa sua. «Non è solo un fatto privato, è una cosa che riguarda tutti noi», conclude De Fiores. «Gesù era sulla croce, non c'era da perdere tempo raccontando cose inutili. Alla materna protezione di Maria non viene affidato solo Giovanni, ma l'umanità intera».
Sui muri di una sinagoga giudeo-cristiana costruita sulla casa di Maria a Nazareth è incisa la più antica preghiera conosciuta alla Madonna: XA MAPIA, abbreviazione di Kàire Maria (Rallegrati Maria), il saluto dell'angelo Gabriele nonché inizio dell'Ave Maria; il graffito, lasciato da un antico pellegrino, attesta che la devozione mariana è iniziata prima del concilio di Efeso del 431. Un'altra prova è fornita da un papiro trovato in Egitto, che ha permesso di datare al 250 una celebre antifona alla Vergine: «Sotto la tua protezione ci rifugiamo o Madre di Dio. Le nostre preghiere non disprezzare nella disgrazia ma liberaci dal pericolo».
(Isabella Vergara, Il grande mistero della Madonna, Dossier di Airone, Aprile 2007)
I Dogmi Mariani
La Chiesa è certa di quattro verità della fede sulla Madonna:
1) Maternità divina: presente già nel papiro egiziano del 250 d.C, viene stabilita dal Concilio di Efeso (431); proclama Maria madre di Dio (Theotokos).
2) Verginità perpetua: proclamata già da papa Silicio (391), viene definita nel quinto concilio ecumenico di Costantinopoli (553). Alcuni protestanti vogliono Maria vergine solo fino al concepimento di Gesù e non dopo (Lutero e Calvino però sono a favore del dogma).
3) Immacolata concezione: la Madonna è nata senza la macchia del peccato originale, caso unico tra gli esseri umani. Proclamata da Pio IX l'8 dicembre (giorno in cui si celebra) del 1854.
4) Assunzione: proclamata da Pio XII noi 1950. riprende la tradizione della dormizione o del transito della Madonna secondo cui la Vergine, alla fine della sua vita terrena, sarebbe stata portata in cielo con il corpo. Si festeggia il 15 agosto. La tomba di Maria è stata trovata nel 1972 a Gerusalemme a pochi passi dal celebre orto degli ulivi, ma era vuota. Il suo corpo non è mai stato trovato.
La Madonna per i musulmani
La Madonna dei cristiani c'è anche nel Corano. La moglie di Maometto era di famiglia cristiana e questo ha contribuito a eleggere Maria «la più illustre delle donne in cielo e sulla terra». Madre di Issa (Gesù), penultimo dei profeti, è l'unica donna chiamata per nome (una quarantina di volte) assieme a Fatima, figlia di Maometto. Il libro sacro dell'Islam le dedica un capitolo (sura di Maryam). Di Maria l'Islam riconosce verginità e assunzione in cielo.

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