giovedì 30 gennaio 2014

Senza Cresima si è cristiani a metà

di Massimo Introvigne, 29-01-2014, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-senza-cresima-si-e-cristiani-a-meta-8312.htm

Papa FrancescoNell'udienza generale del 29 gennaio 2014 — in cui ha anche ricordato la prossima festa di san Giovanni Bosco (1815-1888), che cadrà il 31 gennaio, raccomandando a tutti i genitori cristiani il «metodo preventivo» del santo piemontese per l'educazione dei figli — Papa Francesco ha continuato il suo corso sui sacramenti, passando alla Cresima dopo le due udienze dedicate al Battesimo.
La Cresima, ha detto il Papa, «va intesa in continuità con il Battesimo, al quale è legata in modo inseparabile. Questi due Sacramenti, insieme con l’Eucaristia, formano un unico evento salvifico, — che si chiama l’“iniziazione cristiana” —, nel quale veniamo inseriti in Gesù Cristo morto e risorto e diventiamo nuove creature e membra della Chiesa». In effetti, ha spiegato il Pontefice, nei primi secoli Battesimo, Cresima e prima Comunione si celebravano in un unico momento, al termine del cammino dei catecumeni, normalmente a Pasqua, dopo una formazione che poteva durare anche alcuni anni. 

domenica 26 gennaio 2014

Comunicazione sociale (mass media, dizionario)

"Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà" Epitteto, filosofo (50 ca - 138 ca) 
1. Ogni comunicazione autentica nasce dal silenzio. Infatti ogni parlare umano è dire qualcosa a qualcuno: qualcosa che deve anzitutto nascere dentro. Nascere dentro suppone un autoidentificarsi, un autocomprendersi, un cogliere la propria interiore ricchezza.
2. La comunicazione ha bisogno di tempo. Non si può comunicare tutto d'un colpo, in fretta e senza grazia. Se Dio ha diffuso una comunicazione tanto importante ed essenziale come quella dell'alleanza nell'arco di un lungo tempo storico, vuol dire che anche la comunicazione ha bisogno di tempi e momenti, è un fatto cumulativo, richiede attenzione all'insieme.
3. Non bisogna spaventarsi dei momenti di ombra. Luci e ombre sono vicende normali del fatto comunicativo. Chi nel rapporto interpersonale vuole solo e sempre luce, chiarezza, certezza assoluta, dà segno di voler dominare piuttosto che comunicare, cade nella gelosia e si aliena l'altro.

giovedì 23 gennaio 2014

Ecumenismo. MOLTE CHIESE CRISTIANE, UN’UNICA CHIESA DI CRISTO

Giovanni Cereti, http://www.viandanti.org/?p=7243 

Il ritorno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), richiama l’attenzione dei discepoli di Cristo sull’intollerabilità delle divisioni e sulla necessità di una riconciliazione fra tutti i cristiani in un mondo che si va unificando e fra Chiese che sono finalmente libere dalle ingerenze degli Stati che hanno una grande responsabilità per le separazioni esistenti.
Il tema che viene proposto quest’anno è quello dell’urgenza di un coinvolgimento di tutto il popolo cristiano per il superamento delle attuali divisioni, con riferimento a 1Cor 1, 1-17: Cristo non può essere diviso.Contrariamente all’opinione corrente, per la quale l’impegno per il ristabilimento della piena comunione fra tutti i cristiani sembra essersi molto raffreddato in tutte le Chiese, gli eventi del 2013 e i documenti pubblicati nel corso dell’anno appena concluso sembrano volerci dimostrare proprio il contrario.


mercoledì 22 gennaio 2014

La vita extraterrestre contraddice la fede cristiana?

Specola VaticanaL’esistenza di una forma di vita extraterrestre è compatibile con la nostra fede in Dio? Con la centralità dell’uomo nella creazione divina? Con l’incarnazione di Gesù Cristo? Sono domande che molti credenti giustamente si pongono ed occorre dare una risposta.
Lo ha fatto recentemente padre Athos Turchi, docente di filosofia alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, spiegando che «il Dio in cui noi cristiani crediamo non è certamente un Dio dal braccio corto, che crea solo il minimo indispensabile», basta guardare alla vastità dell’universo, indispensabile per la comparsa della vita (perché con «un universo più piccolo e più giovane la nostra comparsa non sarebbe stata possibile dal momento che non ci sarebbe stato il tempo per “cuocere” a fuoco lento gli elementi necessari alla vita», ha spiegato il celebre astronomo di Harvard,Owen Gingerich, in “Cercando Dio nell’universo”, Lindau 2010), ma anche l’immensa bellezza anche nei minimi particolari della natura.

domenica 19 gennaio 2014

COMANDAMENTI (dizionario)

ImmagineI dieci comandamenti (secondo Famiglia Cristiana)
1. Non avrai altri dei davanti a me -Dio è qui
2. Non nominare il nome di Dio invano -Io rendo onore
3. Ricordati di santificare la festa – Questo giorno è santo
4. Onora il padre e la madre – Io rispetto la mia origine
5. Non uccidere – Io voglio vivere
6. Non commettere adulterio – Io sono fedele
7. Non rubare -Mi basta quello che ho
8. Non testimoniare il falso – Io sono sincero
9. Non desiderare la donna del tuo prossimo – Il mio amore è puro
10. Non desiderare i beni del tuo prossimo – Io sono riconoscente

I Dieci comandamenti:  perché annunciare la legge del Sinai oggi?
 di don Fabio Rosini
 Biblista,  Direttore dell’ufficio vocazionale della Diocesi di Roma, don Fabio Rosini è diventato famoso per le sue catechesi sui 10 comandamenti che raccolgono migliaia di giovani e che richiedono un percorso di un anno. 

venerdì 17 gennaio 2014

I 20 PUNTI (sull'ETICA e la BIOETICA). Da "Voglio la mamma"

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Da “Voglio la mamma” capitolo 14 -I venti punti 
Giunti verso la fine di questa strada compiuta insieme, credo sia necessario racchiudere quel che si è provato a dire in venti punti che rappresentano principi irrinunciabili che ritengo non solo non debbano essere negoziabili, ma necessitino un’attività di proselitismo per ricondurre il dibattito intellettuale e politico sui temi tabù che abbiamo affrontato dentro i confini di una razionalità condivisa, lontano dall’impazzimento modaiolo che sembra avere la meglio in questa fase.
1. Non esiste l’individuo, esiste la persona, dunque l’individuo in relazione con altri individui. La relazione primigenia, archetipica e intangibile, è quella tra madre e figlio. Negarla è negare la radice dell’essere umano.
2. La libertà individuale è un totem che non necessita di tutele e non genera diritti. Al contrario, la libertà personale, dunque la libertà degli individui in relazione con gli altri, è preziosa e va ampliata senza che nuovi diritti ledano però l’essere umano in radice.
3. La libertà personale da tutelare in via prioritaria è quella dei soggetti più deboli: bambini, malati, anziani.
4. Il primo diritto è il diritto a vivere.

giovedì 16 gennaio 2014

Sul dialogo

http://profrel.blogspot.it/2014/01/sul-dialogo.html

Cosa vuol dire dialogare? Quali sono le condizioni per un dialogo autentico?
Vi propongo alcune riflessioni lette su Avvenire del 22 dicembre 2013.

«Innan­zitutto è necessaria una disponibilità all’ascolto dell’altro e un’accettazione della sua diversità: non possiamo sce­gliere gli interlocutori a nostro piaci­mento ma dobbiamo fare i conti con chi ci sta concretamente di fronte. An­zi, è importante praticare il dialogo a cominciare dagli interlocutori più vici­ni, per poi allargarlo progressivamente: è questa una capacità rara ma indi­spensabile, unitamente alla pazienza che rifugge dal ricorso a facili scorcia­toie e ad avventurose corse in avanti, per accettare invece, con una buona do­se di umiltà, di ricominciare ogniqual­volta l’obiettivo della reciproca com­prensione, della civile convivenza e del­la pace lo richieda. 

mercoledì 15 gennaio 2014

CLERO (Dizionario)

Stola e grembiule (T.Bello)

 

Forse a qualcuno può sembrare un’espressione irriverente, e l’accostamento della stola col grembiule può suggerire il sospetto di un piccolo sacrilegio.
Sì, perché, di solito, la stola richiama l’armadio della sacrestia, dove, con tutti gli altri paramenti sacri, profumata d’incenso, fa bella mostra di sé, con la sua seta e i suoi colori, con i suoi simboli e i suoi ricami. Non c’è novello sacerdote che non abbia in dono dalle buone suore del suo paese, per la prima messa solenne, una stola preziosa.
Il grembiule, invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio, richiama la credenza della cucina, dove, intriso di intingoli e chiazzato di macchie, è sempre a portata di mano della buona massaia. Ordinariamente, non è articolo da regalo: tanto meno da parte delle suore per un giovane prete. Eppure è l’unico paramento sacerdotale registrato dal vangelo.
Il quale vangelo, per la messa solenne celebrata da Gesù nella notte del giovedì santo, non parla né di casule né di amitti, né di stole né di piviali. Parla solo di questo panno rozzo che il Maestro si cinse ai fianchi con un gesto squisitamente sacerdotale.
Chi sa che non sia il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con l’aggiunta di un grembiule tra le dalmatiche di raso e le pianete di camice d’oro, tra i veli omerali di broccato e le stole a lamine d’argento!
UN GREMBIULE RITAGLIATO DALLA STOLA

sabato 11 gennaio 2014

La Chiesa condannò l’antisemitismo

piazza_san_pietro1Leggi razziali e Chiesa
tratto da un articolo di Andrea Tornielli, Il Giornale 17.12.08
La questione è complessa, densa di sfumature. Pio XI non è rimasto in silenzio, ma ha parlato pubblicamente contro il «Manifesto della razza». Il 15 luglio 1938, il giorno dopo la pubblicazione, durante un’udienza a delle suore, Papa Ratti dice: «Oggi stesso siamo venuti a sapere qualcosa di molto grave: si tratta, ora, di una vera apostasia». E aggiunge parole contro «quel nazionalismo esagerato, che ostacola la salvezza delle anime, che innalza barriere tra i popoli». Il 21 luglio, ricevendo in udienza gli assistenti ecclesiastici di Azione Cattolica, ritorna sulla questione: «Cattolico – dice il Papa – vuol dire universale, non razzistico, nazionalistico, separatistico». Queste ideologie – continua – finiscono «con il non essere neppure umane». Il 28 luglio rivolgendosi agli alunni di Propaganda Fide, Pio XI ribadisce: «Il genere umano non è che una sola e universale razza di uomini. Non c’è posto per delle razze speciali… La dignità umana consiste nel costituire una sola e grande famiglia, il genere umano, la razza umana».
La stampa cattolica imbavagliata

venerdì 10 gennaio 2014

Pace e teologia

l frequente riferimento del magistero e dei credenti alla pace mostra, talora, una scarsa profondità teologica. Il saggio di E. Benvenuto attraversa la storia della teologia e gli scritti più recenti (Jüngel, Molari, Moltmann, Westermann, Weizsäcker, ecc.) per cogliere diversità e consonanze.
Pace e teologia
di Eduardo Benvenuto da Il Regno-attualità, n. 10, 1990, pp. 312-32
 
Il frequente riferimento del magistero e dei credenti alla pace mostra, talora, una scarsa profondità teologica. Il saggio di E. Benvenuto attraversa la storia della teologia e gli scritti più recenti (Jüngel, Molari, Moltmann, Westermann, Weizsäcker, ecc.) per cogliere diversità e consonanze.
La tradizione protestante colloca la pace cristiana non nel progetto storico, ma nella radice della persona. Essa è corpo della verità di Cristo.
Fra la linea interpretativa greco-romana e quella ebraica la proposta di pace del Cristo è
«irrinunciabile contestazione di ogni lungimirante promessa di pace... a sostegno di un progetto umano, per quanto ragionevole e pio».
La conseguente linea del martirio. Gli esempi di Francesco, Bartolomeo de Las Casas, Francisco de Victoria, Erasmo da Rotterdam. La pace è martirio accolto senza riserve e testimonianza disarmata.
1. Dalla pace come «progetto» alla pace come «verità»

giovedì 9 gennaio 2014

La pace e la libertà nei testi biblici

La pace e la libertà nei testi biblici (Bruno Maggioni)Il discorso biblico è sempre un discorso a monte e i discorsi a monte hanno una loro importanza; per il credente, poi, la Bibbia è anche un punto di riferimento, in un certo senso l'ultimo punto di riferimento.
LA PACE E LA LIBERTÀ NEI TESTI BIBLICI

Il discorso biblico è sempre un discorso a monte e i discorsi a monte hanno una loro importanza; per il credente, poi, la Bibbia è anche un punto di riferimento, in un certo senso l'ultimo punto di riferimento. Mi pare di poter dire che il discorso biblico sulla pace e sulla libertà, anche dopo 2000 anni di cristianesimo, non è un discorso scontato, non è diventato il discorso di senso comune; ma comunque, quando si fa il discorso biblico sulla pace e sulla libertà, generalmente si è tutti d'accordo; il disaccordo nasce quando dall'ideale biblico si passa al concreto. Allora immediatamente anche fra cristiani scoppia il disaccordo, quando si scende al concreto. A me pare che, a proposito della pace e della libertà, ma si potrebbe dire la stessa cosa anche di altre cose, sia ancora tutto di attualità il dialogo tra Gesù e Pietro, che troviamo al cap. 8 del Vangelo di Marco 8-33, nel quale il Cristo parla della sua prassi messianica, che è la prassi della Croce; noi potremmo anche dire che parla della sua Pace, del suo modo di realizzarla, del suo modo di impostare la esistenza ed ecco che Pietro fa resistenza e Gesù gli dice: «Va' via da me Satana perché ragioni non secondo Dio ma secondo gli uomini».
Per noi questo è un episodio attuale, applicabilissimo al nostro discorso sulla pace e sulla libertà. E osservate, portavoce di Satana è il discepolo, non chi non è discepolo! E diventa portavoce di Satana non perché il suo discorso sia particolarmente satanico, tutt'altro! E portavoce di Satana perché ragiona secondo il buon senso degli uomini. Mi sembra una cosa, questa, molto chiara e applicabilissima al nostro discorso biblico sulla pace e sulla libertà. Ma ve diamo di elencare gli elementi principali della concezione biblica della pace e della libertà. Che le due concezioni siano in rapporto direi è ovvio, sarà facilissimo capirlo; il mio compito si limita a chiarire quale pace e quale libertà.
La pace nella Bibbia

mercoledì 8 gennaio 2014

Chiesa (dizionario)

La Chiesa: schema generale e citazioni


CITAZIONI SULLA CHIESA

La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo.
 Joseph Ratzinger (1977)

La chiesa è chiesa solo se e in quanto esiste per gli altri. Per cominciare, deve donare ogni suo avere agli indigenti. I pastori devono vivere esclusivamente dei contributi volontari della comunità, eventualmente devono esercitare una professione laica. 
Dietrich BonhoefferResistenza e resa, 1947 (postumo)

Non c'è salvezza fuori della Chiesa. 
Cipriano di CartagineEpistole, III sec.

Non può avere Dio per padre chi non ha per madre la Chiesa. 
Cipriano di CartagineDell'unità della Chiesa cattolica, III sec.

Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa. 
Gilbert Keith ChestertonOrtodossia, 1908


LA CHIESA: SCHEMA GENERALE

1. ORIGINE TRINITARIA
a. 

martedì 7 gennaio 2014

Nascita e sviluppo della nuova ideologia di genere

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Proponiamo nella traduzione di TEMPI.it ampi stralci della Lettera pastorale divulgata a novembre dalla Conferenza episcopale del Portogallo e dedicata alla ”Visione cristiana della sessualità”. Il testo descrive la nascita e lo sviluppo della “nuova ideologia di genere”, indicandone anche i possibili effetti negativi a livello sociale e culturale.
La chiamata ideologica del genere (o gender) si diffonde sempre di più. Tuttavia, non tutti se ne rendono conto e molti non ne riconoscono la portata sociale e culturale, che è stata già qualificata come vera e propria rivoluzione antropologica. Non si tratta semplicemente di una moda intellettuale, bensì comporta un movimento culturale con riflessi sul modo di pensare alla famiglia, la sfera politico-legislativa, l’insegnamento, la comunicazione e la propria lingua corrente (…).
Questo documento nasce con l’obiettivo di rendere più chiare le differenze tra queste due visioni. Ci muove il desiderio di presentare la visione più solida e più fondante della persona, tramandata e valorizzata da millenni, per la quale l’umanesimo cristiano ha molto contribuito. Crediamo che proprio quest’umanesimo, oggi, sia chiamato a contribuire alla riscoperta della profondità e della bellezza di una sessualità umana intesa in modo corretto.
1. LA PERSONA UMANA, SPIRITO INCARNATO
Più che mai, vorremmo chiarificare che, per la visione cristiana dell’uomo, non c’è spazio per il dualismo: il disprezzo del corpo in nome dello spirito o vice-versa (…). La corporeità è una dimensione strutturale della persona, non un accessorio; la persona è corpo, non ha un corpo.
2. A CONFRONTO CON UN FORTE CAMBIAMENTO CULTURALE

venerdì 3 gennaio 2014

CHIESA e RICCHEZZA (dizionario)

RICCHEZZE VATICANE
Chi le ha prodotte? Chi le ha rubate?
di Vittorio Messori

Due soli dati - piccoli, ma significativi e inoppugnabili - a proposito del gran parlare delle solite "ricchezze della Chiesa". Il bilancio della Santa Sede - cioè di uno Stato sovrano con, tra l’altro, una rete di oltre 100 ambasciate, le "nunziature", e con tutti quei "ministeri" che sono le Congregazioni più i Segretariati e gli infiniti altri uffici - quel bilancio, dunque, per il 1989 era pari a meno della metà del bilancio del Parlamento italiano. Insomma, i soli deputati e senatori che siedono nei due edifici romani (già pontifici) di Montecitorio e di palazzo Madama, costano al contribuente italiano più del doppio di quanto non costi il Vaticano agli 800 milioni di cattolici nel mondo. I quali cattolici, poi, sono così generosi? Non sembra, visto che quegli 800 milioni di battezzati danno ogni anno alla loro Chiesa offerte minori di quanto non ne diano i 2 milioni di americani membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Per non parlare dei Testimoni di Geova o di tutte le altre sètte - la Chiesa dell’Unificazione di Sun Moon, ad esempio - le quali dispongono di capitali che muovono e investono in tutto il mondo e che ridicolizzano le "ricchezze" del Vaticano. Le uniche, però, queste ultime, delle quali si parli indignati.