sabato 31 maggio 2014

Dio (Dizionario)

"Se dicessi che credo in Dio, direi troppo poco perchè gli voglio bene. E voler bene a uno è qualcosa di più che credere nella sua esistenza".
don Lorenzo Milani

"Se si trattasse solo di un Dio del quale fosse possibile parlare, anch'io non crederei; ma dato che si tratta di un Dio al quale si può parlare, per questa ragione io credo in lui".
Martin Buber, filosofo ebreo austriaco

DIALOGO SU DIO
Tu credi in Dio?” domandò repentinamente il giovane agente.
Sejer arricciò le labbra in una smorfia buffa. “Bah…no, immagino di no. Credo piuttosto a una qualche forza”, rispose con un po’ di titubanza.
Skarre sorrise. “Questo l’ho già sentito altre volte. Questa “forza” è evidentemente più accettabile. Però trovo strano che finora non si sia riusciti a darle un nome. Ma si sa, la parola “Dio” ha senza dubbio molte connotazioni. E dove credi che ci conduca , questa forza?”

mercoledì 28 maggio 2014

Sul matrimonio omosessuale (Voglio la mamma / Capitolo 2)

Da "Voglio la mamma" / Capitolo 2
capitolodue_01Prima con la legge nella Spagna di Zapatero, poi con analogo e contestato provvedimento nella Francia di Hollande, infine con la sentenza della Corte Suprema Usa nell’America di Obama (per carità, è solo un primo passo, ma la pallina ormai è su un piano inclinato) il matrimonio gay, già sdoganato in alcuni paesi del Nord Europa, si appresta a diventare tema di dibattito anche in Italia e prima o poi legge. Mi rendo conto dell’impopolarità della mia posizione, in particolare a sinistra dove comunque ricordo la linea del Pd è contrario al matrimonio omosessuale e a favore delle unioni civili “alla tedesca” (linea su cui concordo in pieno), ma io sono stato sempre e resto contrario alle nozze gay. Lo sono proprio a partire da posizioni di sinistra, di tutela dei soggetti più deboli, che sono sempre i bambini. Provo a riassumere il perché della mia contrarietà in cinque rapidi motivi.

martedì 27 maggio 2014

L’inattendibilità storica degli apocrifi e del Vangelo di Tommaso

Vangeli apocrifiVangeli apocrifi hanno sempre catturato l’attenzione di quanti, non soddisfatti del Gesù evangelico, hanno voluto sbizzarrirsi nel trasformare il profilo del Figlio di Dio a proprio piacimento, trovando spunto dalla moltitudine di informazioni bizzarre e storicamente infondate in essi contenuti.
Nascono così, con “legittimazione nelle Scritture” (cioè negli apocrifi) il Gesù femminista, il Gesù comunista, il Gesù omosessuale, il Gesù sobillatore politico, il Gesù sposato con Maria Maddalena ecc. Tutte caratteristiche che non trovano invece alcun sostegno nei Vangeli canonici. In altri casi alcuni dettagli dei racconti apocrifi sono diventati parte integrante della tradizione cristiana, come il bue e l’asino nella mangiatoia di Betlemme.

lunedì 26 maggio 2014

I papi che amano gli ebrei: tutte le bugie da Pio XII a Francesco

Mai la Chiesa, in tutta la sua storia, è stata vicina al popolo semitico e alla religione di Abramo come in questi decenni

Sono ormai passati quasi settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e la polemica sui rapporti tra papato e nazismo non sembra volersi attenuare. Lungo questi anni si è andata affermando una certa linea di pensiero che vorrebbe dare per assodata, e storicamente certa, la complicità di Pio XII e di altri pontefici con lo sterminio nazista. La leggenda nera dei papi filonazisti è l’argomento su cui si sono maggiormenti cimentati gli avversari della Chiesa Cattolica, facendo leva sulla posizione di Pio XII, dipinto come una figura ambigua e disonesta. Si tratta di una battaglia che mira a colpire la credibilità stessa della Chiesa Cattolica nella figura dei suoi pontefici. A sotenere questa propaganda denigratoria nei confronti dei papi si trovano settori forti della cultura della sinistra laicista e della massoneria protestante e giudeizzante. A partite dagli anni Sessanta con la pubblicazione del dramma “Il Vicario” di Rolf Hochhuth, si accese una forte polemica anticattolica che si protrae fino al giorno d’oggi. Opere contro Pio XII scritte da autori anticattolici come Goldhagen, Cronwell (che ha ritrattato poi le sue affermazioni), Blanshard, hanno riscosso grande successo sulla scena internazionale.

giovedì 22 maggio 2014

DIO, PADRE e MADRE (Dizionario)

Dio padre e madre?
(Gianfranco Ravasi,Questioni di fede, Mondadori, 2010)
 
Giovanni Paolo I disse che Dio è madre. Le femministe americane cancellano dalla Bibbia le forme "maschiliste". D'altra parte la Bibbia forse non è così radicale nella supremazia maschile, e Giovanni Paolo II ha parlato di "reciprocità e complementarità" dei sessi, partendo proprio dalle Sacre Scritture. Perché, allora, temere di dire che Dio è papà e mamma? Accanto a un'ottantina di immagini maschili di Dio offerte dalla Bibbia, troviamo almeno una ventina di rappresentazioni femminili. Ecco solo due esempi dal libro di Isaia: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (49, 15); "Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò" (66, 13). Ripetutamente nell'Antico Testamento sono attribuite a Dio "viscere materne" (rahamim), segno di amore spontaneo, istintivo, assoluto.

lunedì 19 maggio 2014

DIGIUNO (Dizionario)

C’è scritto chiaro e tondo nel Vangelo (parole di Gesù): «Quando digiunate profumatevi il capo e lavatevi la faccia». Il precetto non ha valore estetico, ma è piuttosto una sorta di antidoto all’obesità delle abitudini pigre, contro il naso perennemente appiccicato al cellulare. Il digiuno affila la mente. Ma sfila pure il corpo. L’invito a una maggiore sobrietà, rispetto all’obesità, viene dalla Chiesa ed è rivolto ai credenti. Il pranzo si salta spesso per esigenze di lavoro, si praticano ferree diete per apparire magri e chi ha soldi se ne va in clinica proprio per non mangiare e «farsi» di tisane.

Il digiuno, invece, dovrebbe essere il segno d’identità dei credenti. Antonio Socci, giornalista, cattolico, non solo dice di rispettare i precetti della Chiesa ma va addirittura oltre: segue alla lettera quelli della Madonna di Medjugorje che obbliga i fedeli al pane ed acqua tutti i mercoledì e i venerdì. «Che è peggio del digiuno perché è la rinuncia al gusto. Perché lo faccio? Il digiuno è ascesi che dà libertà, una pratica che permette di acquisire un dominio del proprio corpo e degli istinti».

venerdì 16 maggio 2014

DIAVOLO o SATANA (Dizionario)

Ci sono due errori uguali ed opposti nei quali la nostra razza può cadere a riguardo dei diavoli. Uno è non credere alla loro esistenza. L'altro è crederci, e nutrire un eccessivo e insano interesse in essi. Loro stessi sono ugualmente compiaciuti da ambedue gli errori e salutano un materialista o un mago con lo stesso piacere. 
da "Le lettere di Berlicche" di C.S. Lewis

COME LE SCRITTURE PARLANO DEL DEMONIO

di Inos Biffi, "L'Osservatore Romano" del 4 maggio

Dopo che è apparso l’uomo, opera del sesto giorno della creazione, si avverte la presenza di qualcosa di misterioso e di inquietante, quella del serpente. Quello che intraprende presso i progenitori e che si ripromette di ottenere da loro stupisce e sconcerta: si propone di insinuare in essi il sospetto nei confronti di Dio, di persuaderli cioè che i divieti da lui posti provengono da una sua gelosia, da un suo timore di essere equiparato da loro. Il serpente incarna, proprio all’inizio del mondo e della sua storia, la presenza di un essere invidioso: "Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo" (Sapienza, 2, 24).


martedì 13 maggio 2014

DIALOGO INTERRELIGIOSO (Dizionario)

Parlando di dialogo non possiamo dimenticare gli sforzi per riavvicinare le religioni e, tra questi sforzi, non possiamo dimenticare il gesto profetico di Giovanni Paolo II che, il 27 ottobre 1986, chiamò ad Assisi i principali esponenti delle religioni per pregare insieme per la pace. Un gesto rinnovato nel 2011, a 25 anni di distanza, da Benedetto XVI che ha voluto celebrare quell’evento che è ricordato anche come “Spirito di Assisi”.
Il cardinal Roger Etchegaray parlando di quell’evento ricorda come: “non avevamo dietro di noi alcuna referenza storica, davanti a noi alcun punto di riferimento. Come dicono gli esegeti, l'incontro è stato una sorta di «hapax» e lo resterà senza dubbio, unico nella sua originalità ed esemplarità. L'angoscia della pace tra gli uomini e tra i popoli ci spingeva « ad essere insieme per pregare ma non a pregare insieme » secondo l'espressione del Papa, la cui iniziativa, malgrado la sua preoccupazione di evitare ogni parvenza di sincretismo, non fu allora compresa da taluni che temevano di vedere diluirsi la loro specificità cristiana”.

sabato 10 maggio 2014

DIALOGO EBREI-CRISTIANI (dizionario)

DIALOGO EBREI-CRISTIANI (17 gennaio) e giornata della memoria della Shoah (27 gennaio)
 
Altro tema dettato dalle ricorrenze del mese di gennaio: il 17 si celebra la giornata del dialogo tra ebrei e cristiani, mentre il 27 si ricorda la tragedia della Shoah.
E’, quello tra ebrei e cristiani, un dialogo quasi unilaterale, voluto e organizzato dai cristiani, non soltanto per mitigate il senso di colpa rispetto un antigiudaismo ben radicato nel cristianesimo, ma soprattutto per la consapevolezza di avere con loro un legame fondamentale. Sia gli ebrei che i cristiani credono nello stesso Dio, con la differenza che i cristiani considerano Gesù come figlio di Dio, mandato da Dio Padre sulla terra. Gli ebrei, invece, attendono ancora il Messia che salvi il popolo di Israele. Entrambi tuttavia considerano la Bibbia come il testo sacro.
Gesù e gli apostoli erano ebrei osservanti anche se apparivano come una setta detestabile all’interno dell’ebraismo e questo diede motivo alle prime persecuzioni anticristiane. Le parti si invertiranno presto con i cristiani ormai dimentichi del loro passato e preda di pregiudizi antigiudaici.

Scrive Enzo Bianchi:

giovedì 8 maggio 2014

Gender? No grazie!

Conferenza Episcopale Polacca
gender
Carissimi in Cristo Signore! Sorelle e fratelli!
Rivolgiamo i nostri pensieri alle famiglie e facciamo una riflessione sulla situazione della famiglia moderna. Il vangelo mostra come la famiglia di Nazareth abbia cercato di leggere e di adempiere la volontà di Dio in situazioni difficili. Questo atteggiamento è diventato per lei fonte di nuova forza. È per noi un indizio importante che ancora oggi l'obbedienza a Dio e alla sua volontà è una garanzia di felicità in famiglia. Il beato Giovanni Paolo II, del quale si prepara la canonizzazione, ricorda che la verità sul matrimonio «trascende la volontà degli individui, i progetti spontanei delle coppie, le decisioni degli organismi sociali e governativi». La verità va cercata in Dio, perché «Dio stesso è l'autore del matrimonio» (Gaudium et spes, 48; Paolo VI, Humanae vitae, 8). Dio ha creato l'uomo maschio e femmina, rendendoli un dono reciproco imprescindibile. Ha poggiato la famiglia sul fondamento del matrimonio indivisibile ed esclusivo. Ha deciso che proprio una tale famiglia sarà l'ambiente giusto per lo sviluppo dei bambini, fornirà loro la vita e garantirà lo sviluppo materiale e spirituale. La visione cristiana rivela il più profondo e interiore significato del matrimonio e della famiglia.

mercoledì 7 maggio 2014

Rapporti prematrimoniali: cosa dice la Chiesa?

Vorrei che qualcuno che ha competenza in materia mi spiegasse in modo chiaro cosa dice la Chiesa a proposito dei rapporti prematrimoniali. Non ho capito se quelle della Chiesa sono solo indicazioni («sarebbe meglio non avere rapporti prematrimoniali») o se viene considerata proprio un'infrazione. Secondo me poi vanno distinti i cosiddetti rapporti occasionali con chi capita, conoscendosi appena, da chi sta insieme da un pò e ha fatto e sta facendo insieme un percorso: nella morale cattolica: esiste questa distinzione?
Indirizzo email
Risponde padre Maurizio Faggioni, docente di Teologia morale
Trovo corretto il modo di impostare la domanda da parte della gentile lettrice perché riconduce il significato morale di un rapporto sessuale alla qualità umana della relazione interpersonale in cui il rapporto si inscrive. In prospettiva cristiana, la sessualità non è un bene di consumo o una fonte di gratificazione fine a se stessa. La sessualità è il linguaggio dell'amore e questo linguaggio può essere più o meno veritiero, più o meno menzognero. Una unione sessuale si colloca nella luce della verità quando l'unione dei corpi simboleggia e compie l'unione delle esistenze e, quindi, esprime una relazione di totale coinvolgimento, di reciproca conoscenza, di corresponsabilità, di condivisione. Unirsi fisicamente al di fuori di questo contesto umano denso e impegnativo banalizza la sessualità, la appiattisce sulla genitalità e la svuota del suo significato più autentico, rendendola una «parola» vuota e superficiale, anche se momentaneamente esaltante. Uno dei punti fermi della morale cattolica in tema di sessualità è che l'unione sessuale trova il suo contesto appropriato soltanto nel matrimonio perché solo nel matrimonio, inteso come progetto globale di vita, la sessualità può esprimere le due dimensioni fondamentali dell'amore coniugale, la comunione e la fecondità.

lunedì 5 maggio 2014

Ideologia gender, omofobia, matrimoni omosessuali.


1. COS’È L’IDEOLOGIA del “GENDER”?

Per “teorie di genere” (“Gender Theory”) si intende un complesso di studi ed opere saggistiche prodotte soprattutto nel mondo anglosassone, a partire dagli anni ’60, in diversi ambiti accademici (psicologia, filosofia, sociologia, linguistica..). Queste teorie nascono nell’ambito dei movimenti ideologici femministi per contestare il sistema tradizionale di considerazione sociale della donna, a tratti decisamente discriminatorio. Col tempo però le teorie di genere, che intanto vengono fatte proprie dai movimenti gay, arrivano ad immaginare la società ideale come quella in cui l’eguaglianza tra le persone può essere attuata solamente riconoscendo nel “sesso” una mera convenzione sociale, costruita attraverso l’imposizione di regole e norme esterne, che obbliga le persone a vivere “da maschio” o “da femmina”, come se questi modi di essere avessero un reale fondamento naturale – fondamento che le teorie di genere negano.

sabato 3 maggio 2014

DESERTO (Dizionario)

DESERTO come esperienza spirituale

“FARE DESERTO”
L’espressione è divenuta nota all’interno della spiritualità cattolica ed indica un tempo di ritiro interiore, una esperienza personale di dialogo con sé stesso e con Dio.
Ne parla un maestro di spiritualità, Fr. Carlo Carretto, oggi ultracentenario (è nato nel 1910) Piccolo Fratello di Gesù, autore di molti saggi religiosi. Ne proponiamo un brano tratto da un suo famoso libro, Lettere dal deserto del 1967:
Quando si parla di deserto all'anima, quando si dice che il deserto deve essere presente nella tua vita, non devi intendere solo la possibilità di andare nel Sahara o in altri luoghi desertici. (…) E se tu non potrai andare nel deserto, devi però "fare il deserto" nella tua vita.
Fare un po' di deserto, lasciare di tanto in tanto gli uomini, cercare la solitudine per rifare nel silenzio e nella preghiera prolungata il tessuto della tua anima, questo è indispensabile, e questo è il significato del "deserto" nella tua vita spirituale.
Un'ora al giorno, un giorno al mese, otto giorni all'anno, per un periodo più lungo, se necessario, devi abbandonare tutto e tutti e ritirarti solo con Dio. Se non cerchi questo, se non ami questo, non illuderti; non arriverai alla preghiera contemplativa; perché essere colpevole di non volersi - potendo - isolare per gustare l'intimità con Dio, è un segno che manca l'elemento primo del rapporto con l'Onnipotente: l'amore. E senza amore non c'è rivelazione possibile.

venerdì 2 maggio 2014

Con Maria… Come Maria… – Per iniziare il mese dedicato alla Madre di Dio

Madonna_del_Latte_Solario
Introduzione
La presentazione che il vangelo ci consegna di Maria ha qualcosa di simile a un dipinto con queste caratteristiche: poche pennellate, molto spazio bianco, colori tenui, contorni non totalmente definiti, soggetti semplici e senza pretesa, atmosfera di sacro silenzio. Le poche pennellate cadono armoniosamente in posti appropriati; grazie ad esse anche lo spazio bianco diventa denso di significato. Il tutto invita a spiare il mistero e riconoscerlo operante nella trama dei giorni di Maria.
Dal «quomodo fiet» al «fiat»
Il primo momento: l’annuncio dell’angelo.
Il turbamento