martedì 13 maggio 2014

DIALOGO INTERRELIGIOSO (Dizionario)

Parlando di dialogo non possiamo dimenticare gli sforzi per riavvicinare le religioni e, tra questi sforzi, non possiamo dimenticare il gesto profetico di Giovanni Paolo II che, il 27 ottobre 1986, chiamò ad Assisi i principali esponenti delle religioni per pregare insieme per la pace. Un gesto rinnovato nel 2011, a 25 anni di distanza, da Benedetto XVI che ha voluto celebrare quell’evento che è ricordato anche come “Spirito di Assisi”.
Il cardinal Roger Etchegaray parlando di quell’evento ricorda come: “non avevamo dietro di noi alcuna referenza storica, davanti a noi alcun punto di riferimento. Come dicono gli esegeti, l'incontro è stato una sorta di «hapax» e lo resterà senza dubbio, unico nella sua originalità ed esemplarità. L'angoscia della pace tra gli uomini e tra i popoli ci spingeva « ad essere insieme per pregare ma non a pregare insieme » secondo l'espressione del Papa, la cui iniziativa, malgrado la sua preoccupazione di evitare ogni parvenza di sincretismo, non fu allora compresa da taluni che temevano di vedere diluirsi la loro specificità cristiana”.
La Chiesa cattolica ha fatto molti passi, a partire dal Concilio Vaticano II, nel dialogo interreligioso. Piero Gheddo, missionario del Pime, ritiene che “fra i 16 documenti del Concilio Vaticano II quello che più ha rivoluzionato la missione alle genti non è stato, come si potrebbe immaginare, l’Ad Gentes , ma la Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane ('Nostra Aetate'), il testo più breve (cinque soli numeri), che ha capovolto la mentalità e le prospettive delle giovani Chiese e dei missionari.(…) Nella tradizione missionaria le religioni erano viste come nemiche di Cristo, oggi sono viste come preparazione a Cristo, quasi un 'Antico Testamento' in attesa del Nuovo. (…) Oggi tra i fedeli cattolici e di altre religioni si pratica «il dialogo della vita», come lo definiva Giovanni Paolo II: non il «dialogo teologico» come si immaginava al tempo del Concilio (rifiutato perché visto come tentativo di 'proselitismo'), ma la vita assieme, collaborando per il bene pubblico e la salvaguardia della pace, della giustizia, dell’aiuto ai poveri e della libertà religiosa per tutti”.

ISLAM:


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