di Francesco D'Ugo, 14 dicembre 2015






A volte ritornano, direbbe Stephen King. Parliamo della schiera degli orgogliosi laici di Repubblica ossessionati dal cristianesimo. Pensiamo, ad esempio, alla coppia Augias-Flores D’arcais, autori di molteplici libri scandalistici intenti a convincere della falsità delle origini del cristianesimo, resuscitando le tesi degli oppositori pagani dei primi secoli.
Accantonata in fretta la bufala dell'”emergenza omofobia” -martellata per mesi sui quotidiani- che caratterizzerebbe il nostro “cattolico” Paese tanto da necessitare una apposita legge (talmente urgente che il ddl Scalfarotto è stato dimenticato da tutti, senza problemi), il mondo Lgbt si è dato una nuova priorità: negare a tutti i costi l’esistenza della teoria del gender.

Bacio di Giuda, Sant'Angelo in Formis, Foto Bruno Brunelli
La Pasqua è la festività più importante per i cristiani: senza risurrezione Gesù sarebbe stato soltanto uno dei tanti saggi profeti apparsi nella storia, forse il più ammirabile, forse ispirato dallo Spirito Santo, ma senza la capacità di sconvolgere l’umanità e la vita di miliardi di persone.

Vi è una diffusa incomprensione su ciò che la Chiesa Cattolica insegna in materia di attrazione per lo stesso sesso. Purtroppo questo equivoco causa spesso isolamento per gli uomini e le donne cattolici che lottano con la propria identità sessuale e si sentono allontanati in un difficile momento della loro vita, quando invece necessitano dell’amore del popolo di Dio.
Gesù Cristo non sarebbe altro che una creazione fondata sulle diffuse mitologie delle divinità soggette a morte e rinascita, note in tutto il mondo pagano. Il testo che ha maggiormente diffuso queste credenze è “The Jesus Mysteries: Was the “Original Jesus” a Pagan God?” (Three Rivers Press 1999) di T. Freke e P. Gandy.
Nel maggio dello scorso anno abbiamo mostrato che in dieci anni i sacerdoti cattolici macchiatisi di pedofilia sono stati 3.456, ovvero lo 0,8% del totale dei preti cattolici in attività negli ultimi 10 anni. Come è evidente non si tratta affatto di percentuali elevate, anzi, decisamente modeste rispetto a quelle che colpiscono genitori, matrigne e patrigni, compagni, insegnanti, allenatori e parenti in generale.
La Chiesa, pur senza averli “inventati”, li raccomanda. Le multinazionali della contraccezione li guardano con il fumo negli occhi, perché contrari ai loro interessi economici. La medicina ufficiale, in genere, li snobba. Sono i metodi naturali: un modo per conoscere la fertilità basato sull’osservazione e la valutazione di segnali fisiologici presenti nella donna e che permette di distinguere i periodi fertili da quelli che invece non lo sono. Come funzionano? Le coppie che in un determinato momento della loro vita non desiderano gravidanze si asterranno dai rapporti nei giorni individuati grazie a questi metodi: quello dell’ovulazione (Billings) e quelli Sintotermici (Roëtzer e Camen). Al contrario, chi cerca la gravidanza, sarà aiutato dalla scoperta delle date potenzialmente feconde (qualche giorno al mese). Non si tratta, dunque, di pratiche contraccettive, ma di tecniche e stili di vita grazie ai quali è possibile scoprire quando la donna potrebbe rimanere incinta. E decidere consapevolmente. Nel 1968 Paolo VI scriveva nell’enciclica Humanae Vitae: «La Chiesa è coerente con se stessa sia quando ritiene lecito il ricorso ai periodi infecondi, sia quando condanna come sempre illecito l’uso dei mezzi direttamente contrari alla fecondazione».