venerdì 23 novembre 2012

Vita eterna al cinema (Hereafter e altri)


IL FILM. HEREAFTER
Eastwood raccoglie la sfida di confrontarsi con il tema dell'aldilà 
di Gaetano Vallini,  
Ci sono film che colpiscono pur lasciando interdetti. Da una parte intrigano, raccontando belle storie e toccando le corde giuste, dall'altra inducono qualche perplessità, perché sembrano interlocutori, in qualche modo imperfetti. È il caso di Hereafter, l'ultimo lavoro di Clint Eastwood in cui s'interroga su cosa c'è dopo la morte, spingendo gli spettatori a porsi la sua stessa domanda. E la risposta suggerita - in realtà non proprio convinta e definitiva - è che la morte non è la fine di tutto, ma che esiste un luogo, una dimensione in cui si trasmigra, con la quale peraltro qualcuno riesce a stabilire un contatto sia pure flebile e transitorio. Una tesi consolatoria per chi resta e di speranza per chi se ne va. Ma a Eastwood la fede sembra non interessare. Nel suo aldilà non appare nulla di religioso o di mistico. È un luogo asettico, indefinito e indefinibile, rappresentato così come viene descritto da quanti sostengono di aver vissuto esperienze di pre morte. Nulla di più?
Il film, dai forti e accattivanti richiami dickensiani, racconta in parallelo le storie di tre persone toccate in vario modo dalla morte e che attraversano un periodo di grande solitudine. (…)
 
Il film punta sui sentimenti ed Eastwood è straordinario, come sempre, a rappresentarli senza eccessi. Ma le visioni dell'aldilà, il ricorso a un medium "accreditato" come tale a fronte di altri presentati come ciarlatani e il richiamo a spiriti che tentano di comunicare con chi è rimasto (in realtà è più vero il contrario), addirittura modificandone il corso della vita, sminuiscono la credibilità del racconto. Inoltre, si ha la sensazione che il consolatorio finale sia forzato. (…) "Non sappiamo - ha affermato il regista - cosa c'è dall'altra parte. Ognuno ha le proprie credenze su quello che c'è o non c'è, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi. Nessuno può saperlo fino a che non ci si arriva". Credere o meno a una vita oltre la morte è, dunque, questione privata. Come pure cercare di dare un senso all'esistenza a partire proprio dalla consapevolezza che prima o poi si dovrà morire. (…)(©L'Osservatore Romano - 26 gennaio 2011)

ALTRI FILM sulla VITA OLTRE LA MORTE 

Raccomandabile/poetico ***
regia : Tim Burton, Mike Johnson (2005)
Accettabile/problematico/dibattiti*
regia : Nanni Moretti (2001)
Raccomandabile/problematico/dibattiti
regia : Gus Van Sant (2011)
Raccomandabile/problematico ***
regia : Rob Reiner (2008)
Ghost (Fantasma)
(1990) Regia: Jerry Zucker
Al di là dei sogni
(1996) Regia
: Vincent Ward
Vi presento Joe Black
(1998) Regia
: Martin Brest

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