La Settimana santa è quella che precede la Pasqua ed è così chiamata perché è il cuore di tutto l’anno liturgico, il tempo in cui riviviamo il kerigma di Gesù Cristo, cioè il messaggio fondamentale che siamo chiamati ad annunciare: “Gesù è il Cristo, morto e risorto”.
La settimana comincia con la Domenica delle Palme, o meglio, della Passione e culmina nella celebrazione della Pasqua.
Nella Domenica delle Palme, o Domenica di Passione si celebra l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato dalla folla (con le Palme, simbolo del trionfo e della regalità) come Messia e figlio di Davide. Viene letto il racconto della Passione secondo l'Evangelista corrispondente all'Anno Liturgico che si sta vivendo (A, B o C). Per motivi pastorali le palme sono in Italia solitamente sostituite dai rami di ulivo che vengono benedetti all’inizio della celebrazione in un luogo a parte dove inizia la processione di ingresso. L’ulivo benedetto, simbolo di pace (vedi il racconto di Noè e del diluvio), viene poi conservato nelle case e quello avanzato viene bruciato e le ceneri utilizzate all’inizio della successiva Quaresima (nel mercoledì delle ceneri).
Durante la mattinata del Giovedì Santo non si celebra l'Eucarestia nelle parrocchie, perché viene celebrata un'unica Messa, detta Messa del Crisma, in ogni Diocesi, in Cattedrale. Tale Messa è presieduta dal Vescovo insieme a tutti i suoi presbiteri e diaconi. In questa Messa vengono consacrati gli Oli santi (il Crisma, l’olio dei Catecumeni e l’olio degli Infermi, che verranno distribuiti ed utilizzati per le celebrazioni dei sacramenti in cui è previsto il loro uso), e i presbiteri rinnovano le promesse effettuate al momento della loro ordinazione.
Con la Messa nella Cena del Signore, celebrata verso sera, inizia il solenne Triduo Pasquale. Prima dell'inizio vengono spogliati gli altari: essi restano senza ornamenti, i tabernacoli rimangono vuoti e aperti; vengono anche velate le croci, e le campane rimangono in silenzio.
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