Parlando di dialogo non possiamo
dimenticare gli sforzi per riavvicinare le religioni e, tra questi
sforzi, non possiamo dimenticare il gesto profetico di Giovanni
Paolo II che, il 27 ottobre 1986, chiamò ad Assisi i principali esponenti
delle religioni per pregare insieme per la pace. Un gesto rinnovato nel 2011, a
25 anni di distanza, da Benedetto XVI che ha voluto celebrare
quell’evento che è ricordato anche come “Spirito di Assisi”.
Il cardinal Roger
Etchegaray parlando di quell’evento ricorda come: “non
avevamo dietro di noi alcuna referenza storica, davanti a noi alcun punto di
riferimento. Come dicono gli esegeti, l'incontro è stato una sorta di «hapax» e
lo resterà senza dubbio, unico nella sua originalità ed esemplarità. L'angoscia
della pace tra gli uomini e tra i popoli ci spingeva « ad essere insieme per
pregare ma non a pregare insieme » secondo l'espressione del Papa, la cui
iniziativa, malgrado la sua preoccupazione di evitare ogni parvenza di
sincretismo, non fu allora compresa da taluni che temevano di vedere diluirsi
la loro specificità cristiana”.
La
Chiesa cattolica ha fatto molti passi, a partire dal Concilio Vaticano II, nel
dialogo interreligioso.
Piero Gheddo, missionario del Pime, ritiene
che “
fra i 16 documenti del Concilio Vaticano II quello che più ha
rivoluzionato la missione alle genti non è stato, come si potrebbe immaginare,
l’Ad Gentes , ma la Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni
non cristiane ('Nostra Aetate'), il testo più breve (cinque soli numeri), che
ha capovolto la mentalità e le prospettive delle giovani Chiese e dei
missionari.(…)
Nella tradizione missionaria le religioni erano
viste come nemiche di Cristo, oggi sono viste come preparazione a Cristo, quasi
un 'Antico Testamento' in attesa del Nuovo. (…) Oggi tra i fedeli cattolici e
di altre religioni si pratica «il dialogo della vita», come lo definiva
Giovanni Paolo II: non il «dialogo teologico» come si immaginava al tempo del
Concilio (rifiutato perché visto come tentativo di 'proselitismo'), ma la vita
assieme, collaborando per il bene pubblico e la salvaguardia della pace, della
giustizia, dell’aiuto ai poveri e della libertà religiosa per tutti”.
ISLAM:
Nessun commento:
Posta un commento